Astragalo elvetico

Nome scientifico: Oxytropis helvetica Scheele (Sinonimi: Oxytropis cyanea Auct. – Oxytropis neglecta Auct. – Oxytropis gaudinii Bunge – Oxytropis parvopassuae Parl.)

Famiglia: Fabaceae

Altri nomi comuni: Astragalo svizzero – Astragalo di Gaudin

Habitat naturale: Macereti consolidati, pascoli alpini rupestri, detriti, affioramenti rocciosi, preferibilmente su calcare e calcescisti da 1800 a 3100 metri. Endemismo delle Alpi Occidentali segnalato in Italia in Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria e nelle valli contigue in territorio francese e svizzero.

Periodo di fioritura: Luglio e agosto

Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne caratterizzata da rosette basali appressate al terreno con scapi fioriferi prostrato-ascendenti alti 3 – 15 cm e spessi appena 3 – 4 mm con pubescenza grigio-setosa. Le foglie sono imparipennate a 21 – 25 segmenti, con lamina ovale o ellittica e setose su entrambe le pagine con stipole libere fra loro e brevemente concresciute col picciolo, quest’ultimo arrossato. I fiori sono raccolti in racemi apicali ovoidi con 5 – 15 elementi; la corolla è di colore bluastro-liliacino più o meno pallido ed è papilionacea ossia con petalo superiore più sviluppato degli altri e ripiegato; i petali laterali sono liberi mentre quelli inferiori sono concresciuti. Gli stami sono 10 di cui 9 saldati e uno libero; è presente uno stilo con stimma apicale. Il calice è rossastro e vellutato con denti lunghi circa la metà del tubo.

Note: Possibile confusione con Oxytropis lapponica (Wahlenb.) J.Gay che condivide gli stessi ambienti di crescita ma che si distingue per i peduncoli fogliari verdi e le stipole saldate almeno per la metà della lunghezza con fiori di colore violaceo più scuro.

Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie sono state realizzate presso il Colle dell’Agnello Vecchio (m 2800 – Alpi Cozie).

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