Barbone di becco

Nome scientifico: Himantoglossum hircinum (L.) Spreng (Sinonimi: Satyrium hircinum L. 1753 -  Loroglossum hircinum (L.) Rich. – Orchis hircina (L.) Crantz – Aceras hircinum (L.) Lindl.)

Famiglia: Orchidaceae

Habitat naturale: Scarpate, prati magri o aridi, boscaglie da 0 a 1800 metri. In Italia è specie nel complesso rara presente in prevalenza al sud (Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia). Si hanno inoltre segnalazioni per la Liguria e il Piemonte Meridionale. Nonostante la sua complessiva rarità l’areale parrebbe in espansione. Ultimamente si sono aggiunte segnalazioni per la Toscana, l’Emilia (reggiano e parmense) e il Molise.

Periodo di fioritura: Da maggio a luglio

Descrizione della pianta: Pianta erbacea alta 20 – 90 cm dotata di 2 rizotuberi globosi con fusto robusto di colore verde – giallastro, talvolta sfumato di viola. Le foglie inferiori, in numero di 4 – 6, sono grandi con sagoma ellittico-lanceolata, spesso secche o ingiallite alla fioritura mentre le superiori sono più piccole, acuminate e abbraccianti il fusto. Sono presenti brattee lineari lanceolate più lunghe dell’ovario. L’infiorescenza è molto densa e verdastra; porta 20 – 80 fiori che emettono odore sgradevole. I sepali e i tepali sono verdi con sfumature violacee o rossastre all’apice; sono conniventi a elmo. Il labello presenta fauce bianca con punteggiature violette mentre i lobi laterali sono divergenti, lineari e acuti, con lunghezza di 5 – 20 mm e con bordo esterno ondulato o increspato nel terzo superiore. Il lobo mediano è nastriforme, spiralato, lungo 30 – 65 mm e largo 2,5 – 3 mm, di colore verde brunastro. Lo sperone è sacciforme, lungo 3 – 6 mm.

Note: Il nome specifico della specie “hircinum” deriva dal latino “hircus” ovvero “capro” con riferimento all’odore dei fiori. Possibile confusione con Himatoglossum adriaticum H. Baumann, che differisce per l’aspetto meno robusto, l’infiorescenza più lassa, il lobo mediano più brevemente bifido e di colore in genere più chiaro, tendente al bianco e per i fiori quasi privi di odore. I fiori, sebbene scarsamente nettariferi, attirano parecchi impollinatori (ditteri, imenotteri, coleotteri ecc…) per il loro forte odore.

Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie sono state realizzate lungo la strada che unisce i paesi di Gatta e Felina (m 445 – Appennino Reggiano).

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