Bugola

Nome scientifico: Ajuga reptans L. (Sinonimi: Ajuga barrelieri Ten. (1839) - Ajuga breviproles Borbás (1899) -  Ajuga nantii Boreau (1863) - Ajuga stolonifera Jeanb. & Timb.-Lagr. (1879) )

Famiglia: Lamiaceae

Altri nomi comuni: Bugula  - Erba di S.Lorenzo – Iva comune        

Habitat naturale: Prati, boschi di latifoglie, siepi, margini di sentieri da 0 a 1600 metri di quota. Presente in tutta Italia tranne in Sardegna; è più frequente al nord.

Periodo di fioritura: Tra aprile e luglio (in Sicilia da gennaio a marzo)

Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta sino a 30 cm con stoloni basali epigei e striscianti lunghi sino a 40 cm, fogliosi e con radici ai nodi. Presenta fusti fioriferi eretti, quadrangolari, con facce alternativamente pelose nella parte alta. Le foglie basali sono riunite in rosette e sono lucide, spatolate, lunghe 8 – 15 cm e larghe 2 – 4 cm con bordo crenato e picciolo lungo quanto la lamina. Le foglie cauline sono opposte, subsessili, ovate, con margine subintero o crenato, lucide e con dimensioni minori rispetto alle basali (lunghezza di 3 – 5 cm e larghezza tra 1,5 e 3 cm). L’infiorescenza è densa, lunga 10 – 15 cm, con fiori disposti in verticillastri di 6 o più elementi. La corolla è lunga 9 – 10 mm e presenta colore variabile tra l’azzurro violetto e il bianco. Presenta labbro superiore nullo mentre quello inferiore, lungo 6 mm circa, è trilobato con lobo centrale maggiore rispetto ai laterali. I lobi mostrano venature bianche e nervature longitudinali più scure; più raramente qualche esemplare è del tutto bianco. Gli stami sono 4 con antere giallastre sporgenti dalla fauce.

Note: Pianta estremamente resistente al freddo e al gelo al punto che può essere trovata anche in pieno inverno. E’ una pianta stolonifera; la stessa denominazione latina “reptans” deriva da “repere” o “reptare” cioè “strisciante”, alludendo ai numerosi stoloni. L’impollinazione è entomofila, ad opera di api e farfalle. Ha proprietà farmaceutiche, è infatti utilizzata per le lesioni e le piaghe della pelle essendo in grado di arrestare il sanguinamento di tagli e ferite. Estratti della pianta sono utilizzati per produrre medicinali atti a rallentare la caduta dei capelli, a riparare e proteggere il cuoio capelluto, a limitare l’acne giovanile e in alcuni disturbi prostatici. E’ inoltre in grado di proteggere dai danni derivanti dall’accumulo di metalli pesanti come avviene ad esempio nell’emosiderosi polmonare, malattia che determina un accumulo di ferro nei polmoni. Ha un suo utilizzo anche in cucina: germogli e foglie possono essere consumate in insalata.

Da notare che il genere Ajuga è presente in Italia con altre 6 specie: A.orientalis L. – A.tenorii Presl – A.pyramidalis L. – A.genevensis L. – A.chamaepitys (L.) Schreber – A.iva (L.) Schreber. Ajuga reptans si ibrida facilmente con tutte e 6 le congeneri e può essere scambiata solo con A.genevensis che tuttavia non presenta stoloni e con A.pyramidalis, anch’essa senza stoloni e con brattee colorate che superano in lunghezza i fiori occultandoli.

Dove l’abbiamo osservata: La prima fotografia proviene dalla Malga Guglielmo di Sotto (circa m 1570 – Prealpi Bresciane), la seconda è stata realizzata sulle pendici del Monte Pero (circa m 300 - Appennino Bolognese).

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