Carlina segnatempo

Nome scientifico: Carlina acaulis L.

Famiglia: Compositae

Altri nomi comuni: Carlina bianca - Cardo di S.Pellegrino

Habitat naturale: Boschi, pascoli, terreni sassosi, prati secchi; predilige suoli silicei e calcarei fino a 2200 metri di quota. In Italia è comune al nord e al centro risultando più rara al meridione. Assente in Sicilia e in Sardegna.

Periodo di fioritura: Da giugno a settembre

Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta 5 -30 cm con foglie basali coriacee e spinose disposte a rosetta lunghe fino a 20 cm e profondamente divise. Al centro della rosetta è presente il fiore, piuttosto appariscente raggiungendo anche i 15 cm di diametro. L’aspetto è quello di un fiore argentato aderente al terreno circondato da foglie seghettate e spinose. Nel dettaglio, il capolino appare circondato da brattee, quelle esterne fogliari, le mediane brune e spinose, quelle interne lineari di colore bianco fino al rosa chiaro.

Note: La radice della Carlina acaulis viene utilizzata in erboristeria per le sue proprietà diuretiche, digestive, sudorifere e febbrifughe. Il decotto di carlina può inoltre essere impiegato per detergere la pelle colpita da eczemi o acne. Un utilizzo eccessivo della pianta provoca vomito e dissenteria per cui l’utilizzo deve avvenire sotto rigido controllo medico.

Dove l’abbiamo osservata: La prima fotografia è stata realizzata alle pendici del Corno alle Scale (circa m 1500 - Appennino Bolognese). Tutte le altre fotografie provengono dalla sponda del Lago di Anterselva (circa m 1650 - Vedrette di Ries).

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