Cavolo friulano

Nome scientifico: Brassica glabrescens Poldini

Famiglia: Brassicaceae

Habitat naturale: Greto calcareo detritico o roccioso dei torrenti Meduna e Cellina da 100 a 250 metri. Raro stenoendemismo puntiforme della regione Friuli. La quasi totalità delle stazioni sono concentrate nel triangolo magredile compreso tra i torrenti Cellina e Meduna dallo sbocco nella pianura friulana sino alla loro confluenza non lontano da Carnia. Nel 1975 la specie fu rinvenuta da Prugger anche nel grande conoide dei Rivoli Bianchi di Venzone. Oggi questa stazione friulana disgiunta appare scomparsa. L’esistenza di un areale pedemontano unitamente al fatto che le specie affini sono montane rende plausibile l’ipotesi una specie scesa in pianura durante il Würmiano con le popolazioni più in quota distrutte dalle glaciazioni. Si tratta di una specie xerofila basifila e calcifila.

Periodo di fioritura: Aprile e maggio

Descrizione della pianta:  Pianta erbacea perenne alta 10 – 30 cm con fusto eretto afillo, glabro e in genere arrossato. Le foglie sono raccolte in una rosetta basale e sono glabre con lamina spatolata lunga 4 – 8 cm che presenta grossi denti rivolti verso l’apice. Le foglie sono glabre ad eccezione di 1 – 2 peli posizionati sulla punta di ciascun dente. E’ presente un corimbo contratto con 2 – 12 fiori che presentano petali gialli lunghi 7 – 10 mm e larghi 2 – 2,5 mm. Sono presenti 6 stami e un ovario supero bicarpellare. I sepali sono verdi.

Note: Specie endemica estremamente rara scoperta negli anni 70 dal Professor Livio Poldini, inserita nella lista rossa regionale del Friuli e nell’allegato II della Direttiva Habitat CCE/92. Nell’areale di crescita si stima una presenza di 150000 esemplari. La stazione oggi scomparsa presso Venzone presentava nel 1991 meno di 50 esemplari; si pensa che la stazione in questione sia estinta almeno dal 2000. Brassica glabrescens può essere scambiata con Biscutella leavigata dalla quale si distingue per l’assenza di pelosità se si eccettuano i pochi peli presenti sui denti delle foglie.

Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie sono state realizzate sulla destra orografica del Torrente Cellina meno di 2 km a valle di Montereale Valcellina (m 200 – Prealpi Carniche).

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