Cirsio lanoso

Nome scientifico: Cirsium eriophorum (L.) Scopoli (Sinonimi: Carduus eriophorus L. - Carduus tomentosus Gilib -  Cirsium chodatii Barb.-Gamp - Cirsium chatenieri Legrand - Cirsium corbariense var. costae Sennen & Pau ex Sennen - Cirsium dinaricum Vandas - Cirsium eriocephalum Wallr. - Cirsium insubricum Moretti ex Bertol. - Cirsium oviforme Gand. - Cirsium proponticum Griseb. - Cirsium vandasii Petr. - Cirsium velenowskyi Vandas - Cnicus cinaroides Sm. - Cnicus eriophorus (L.) Roth - Cnicus spathulatus Moretti, 1822  - Cnicus spinosissimus M.Bieb. - Epitrachys propontica K.Koch).

Famiglia: Asteraceae

Altri nomi comuni: Cardo lanoso – Cardo canuto – Cardo scardaccio

Habitat naturale: Luoghi incolti e sassosi, pascoli, radure boschive, luoghi frequentati dal bestiame da 100 a 2000 metri. Predilige in particolare fondi calcarei e zone a mezz’ombra. In Italia è presente al settentrione, in Toscana e in Campania.

Periodo di fioritura: Da giugno a settembre

Descrizione della pianta: Pianta erbacea bienne alta 60 – 150 cm (talvolta fino a 2 metri) con grosso rizoma sotterraneo. Il fusto è semplice o poco ramoso, eretto, con superficie striata e coperto da una lanugine biancastra. Le foglie sono grandi (lunghe mediamente tra 10 e 30 cm) e verdi a disposizione sparsa; sono sessili, pennato-partite, suddivise in lobi lineari o lanceolati, con spine acute all’apice e con spinule sui bordi e sulla lamina lunghe 2 – 3 mm. L’infiorescenza è data da un grosso capolino terminale globoso con diametro di 4 -7 cm e con 2 – 4 foglie bratteali che normalmente non superano la dimensione del capolino. L’involucro, largo 3 – 4 cm e alto 2,5 cm, è composto da squame ovato – acuminate lunghe 20 – 35 mm e larghe 1,5 – 2 mm con spine all’apice lunghe 2 – 3 mm, il tutto avvolto anche in questo caso in una lanugine bianco-tomentosa che ricorda una ragnatela. I fiori sono tubulosi e presentano corolla tra il violaceo e il rosso scuro, solo raramente bianca

Note: L’impollinazione è entomogama (ad opera di insetti quali api e farfalle) oppure anemogama (ad opera del vento). Può essere utilizzata in cucina: i ricettacoli, raccolti molto presto, si possono infatti mangiare come gli asparagi e i carciofi.

Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie sono state realizzate presso Malga Rolle (circa m 1950 – Gruppo del Lagorai).

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