Coclearia alpina

Nome scientifico: Rhizobotrya alpina Tausch (Sinonimi: Cochlearia brevicaulis Facchini - Cochlearia brevicaulis W. D. J. Koch - Kernera alpina (Tausch) Prantl)

Famiglia: Brassicaceae

Altri nomi comuni: Rizobotria – Rizobotria alpina

Habitat naturale: Ghiaie, roccette, sfaticcio umido da 1800 a 2800 metri. Raro endemismo con areale limitato alle Dolomiti sud-occidentali dove si presenta con popolazioni molto localizzate e con pochi individui. Le regioni interessate dalla sua presenza sono pertanto il Trentino Alto Adige e il Veneto (provincia di Belluno). Tra le principali stazioni ricordiamo, in Alto Adige, quelle posizionate in Val Gardena sui due versanti della Forcella del Sassolungo (da 2200 a 2670 m), sul versante meridionale della Forcella di Munt da Ega (m 2500 circa) e alla Forcella della Roa (m 2400). In Trentino sono segnalate stazioni in Val di Fassa (ad es. sul Catinaccio d’Antermoia e alla base delle Torri del Vajolet), sul Latemar, nelle Pale di San Martino, sul Cimonega e nel Gruppo di Cima Dodici. Nel bellunese è stata rilevata la sua presenza sul Pizzocco, sui Monti del Sole e sulla Schiara, nonché sul Lagazuoi Piccolo come unica presenza nelle Dolomiti d’Ampezzo al margine nord-orientale dell’areale.

Periodo di fioritura: Da giugno ad agosto a seconda dell’andamento stagionale in quota.

Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne che forma piccoli pulvini emisferici con fusti subnulli. Le foglie presentano forma oblanceolato-spatolata e presentano su entrambe le facce grossi peli sparsi rivolti verso l’apice. Le foglie più grandi presentano talvolta bordo dentellato. I fiori sono subsessili con 4 petali bianchi lunghi non più di 2 mm. Spesso i fiori non si aprono o lo fanno solo parzialmente.

Note: E’ una pianta molto rara a forte rischio d’estinzione per le difficoltà di germinazione che sta presentando a seguito dei cambiamenti climatici.

Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie sono state realizzate a monte del Passo Sella nei ghiaioni e nelle rocce poste alla base della Punta Grohmann e delle Cinque Dita (m 2330 – Dolomiti – Gruppo del Sassolungo).

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