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 Nome scientifico: Santolina ligustica Arrigoni Famiglia: Asteraceae Altro nome comune: Santolina ligure Habitat naturale: Garighe, prati e pendii sassosi e soleggiati su substrato ofiolitico da 0 a 600 metri. Endemismo in senso stretto di un tratto limitato della Riviera di Levante compreso tra Framura, Bonassola, Levanto e Monterosso. Nel complesso la specie interessa un’area estesa non oltre 15 kmq con stazioni tra loro frazionate e una popolazione stimata in circa 30000 individui. Periodo di fioritura: Da maggio a luglio Descrizione della pianta: Pianta cespugliosa alta 10 – 60 cm legnosa alla base, con fusti e foglie cenerini e pubescenti. Fanno eccezione le foglie appena nate in quanto glabre e verdi. Le foglie, lunghe 1 – 4 cm, sono lineari e divise in lacinie filiformi di 2 – 4 mm disposte su 2 – 4 file. Sono sostenute da sottili piccioli lunghi 4 – 12 mm. I capolini sono posti all’apice di peduncoli eretti lunghi 15 – 25 cm, fogliosi nella parte inferiore; sono formati da fiori tubulosi di colore bianco crema e presentano diametro di 4 – 8 mm. Le squame dell’involucro sono farinoso-pubescenti, scarioso-lanose al margine. La corolla è bianca con lobi triangolari acuti e tubo sottile. Note: La specie appare nel complesso in rarefazione soprattutto a causa del ripetersi di incendi nelle zone in cui è presente. Indicata come rara nel Libro Rosso delle Piante d’Italia è stata proposta per essere inclusa come specie gravemente minacciata d’estinzione nell’Allegato II della direttiva comunitaria 43/92. Nella Liguria di Levante è spesso nota come “Canùa” (incanutita) in riferimento al colore dei fusti e delle foglie. Santolina ligustica è specie aromatica usata per allontanare insetti come le tarme dalla biancheria. In medicina è utilizzata per lenire le punture d’insetti e purificare la pelle. Se ne può ricavare un infuso amaro con caratteristiche simili alla camomilla. In Italia il genere Santolina è presente in due areali principali, uno tirrenico e un secondo sardo-corso. Nella regione tirrenica il genere è rappresentato da 4 endemismi che si sono originati per lenta e progressiva differenziazione provocata dall’isolamento geografico ecologico e genetico (schizoendemismo). Oltre a Santolina ligustica abbiamo: 1) Santolina pinnata VIv. Endemica delle Alpi Apuane con capolini bianchi di diametro pari a 5 – 8 mm. Fusti e foglie sono verdi e glabri. 2) Santolina etrusca (Lacaita) Marchi & D’Amato. Presente in Toscana, Umbria e Lazio presenta capolini gialli con diametro di 7 – 10 mm con getti sterili cinerini e getti fertili tra il giallo e il verdastro. 3) Santolina neapolitana Jord. & Fourr. Endemica stretta della Penisola Sorrentina presenta capolini di colore giallo vivo con diametro di 7 – 12 mm e corolla con lobi triangolari acuti. La pianta è pelosa e cinerina. Nell’area sardo-corsa abbiamo due apoendemismi poliploidi di origine ancora non del tutto chiarita: 1) Santolina insularis (Gennari ex Fiori) Arrigoni. Endemica della Sardegna centro merdionale presenta capolini gialli con diametro di 10 – 16 mm, foglie dei getti sterili di 3 – 6 cm e foglie dei getti fertili lunghe 0,5 – 3 cm. 2) Santolina corsica Jord. & Fourr. Presente nella Sardegna centro settentrionale e in Corsica. Presenta capolini di colore giallo vivo con diametro di 7 – 12 mm, foglie con breve picciolo lungo 1 – 4 mm e lacinie lunghe 1 – 3 mm. Dove l’abbiamo osservata: Tutte le fotografie sono state realizzate presso Levanto (m 60 – Levante Ligure). ![]() 
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