Dafne del Conte Blagay

Nome scientifico: Daphne blagayana Freyer

Famiglia: Thymelaeaceae

Altri nomi comuni: Dafne di Blagay – Dafne blagayana – Rododendro bianco

Habitat naturale: Mughete, pinete a pino nero d’Austria e orniello su substato calcareo o dolomia da 400 a 1500 metri. Il suo areale principale è nei Balcani interessando essenzialmente Bosnia e Slovenia, raggiungendo il suo punto più vicino all’Italia nei dintorni di Postumia. Fino al 1989 si pensava fosse un endemismo balcanico ma proprio in quell’anno il Sig. Adriano Bruna ne ha rilevato la presenza in Friuli nel territorio di Frisanco sul versante settentrionale del Monte Dassa ritrovandola poco oltre nel territorio comunale di Tramonti di Sopra in Val Stavalins, in Val Inglagna, nel vallone del rio Romarui e nell’alto bacino del rio del Boschit. Tutt’ora le stazioni del Friuli (unica regione italiana in cui è segnalata la specie) sono al margine occidentale di distribuzione della specie. Curiosamente, gli abitanti della Val Tramontina conoscevano già questo fiore pur non sapendo quanto fosse raro e lo hanno sempre chiamato con il nome popolare di “Rododendri blanc”.

Periodo di fioritura: Da marzo a maggio

Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta 10 – 30 cm caratterizzata da un fusto strisciante con rami ascendenti debolmente pelosi che portano foglie solo all’apice. Le foglie, lunghe 3 – 6 cm, sono persistenti, sessili, raccolte in rosette all’apice dei rami. La lamina presenta forma da ellittico-allungata a oblanceolata-oblunga; sono tronche o bruscamente arrotondate, brevemente mucronate. La superfice della lamina appare glabra e lucida. I fiori sono raccolti in capolini con 10 – 15 elementi. Ciascun fiore, intensamente profumato, è sostenuto da un breve peduncolo e presenta 4 petali di colore bianco o biancastro con lobi largamente triangolari-ottusi. Sono presenti brattee serico-lucenti lunghe circa 1 cm, persistenti. L’ipanzio, lungo 15 – 20  mm, appare glabro o poco peloso. L’ovario è stipitato, mollemente villoso.

Note: Daphne blagayana è stata scoperta nel 1837 sulla Polhograjska Gora presso Polhov Gradec in Slovenia. Il nome della specie deriva dal conte Rihard Ursini Blagaj, botanico sloveno che visse a Polhov Gradec. Il primo a descrivere la specie fu Henrik Freyer. Le stazioni italiane, tutte poste nelle Prealpi Clautane, sono disgiunte rispetto al nucleo principale presente in Slovenia. L’istituzione del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, inglobando le zone di crescita della pianta ne sta favorendo la conservazione. Forma estese popolazioni che risaltano per la fioritura che avviene quando l’erba è ancora secca a seguito dell’inverno. Inconfondibile il profumo emanato dai fiori. L’intera pianta è molto velenosa per la presenza di un glucoside chiamato “dafnina”. Spesso il solo contatto con la pelle è in grado di determinare arrossamenti o vesciche.

Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie sono state realizzate presso il Rug Stavalins sulle pendici nordorientali del Monte Buttignan (m 700 – Prealpi Carniche).

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