Elleborina comune

Nome scientifico: Epipactis helleborine (L.) Crantz subsp. helleborine (Sinonimi: Serapias helleborine L. 1753 – Epipactis latifolia (L.) All.)

Famiglia: Orchidaceae

Altro nome comune: Mughetto pendolino

Habitat naturale: Boschi di latifoglie (quercia, castagno, faggio), radure, margini dei boschi, cespuglieti, su terreni ricchi di humus da 50 a 2000 metri. Predilige in ogni caso posizioni ombrose o a mezz’ombra. Presente in Italia in Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo.

Periodo di fioritura: Da giugno a settembre

Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne con fusto eretto robusto e flessuoso, a base glabra sfumata di biancastro-violaceo e sommità densamente pubescente, alto 15 – 100 cm (spesso 30 – 60 cm). Presenta 4 – 15 foglie: le inferiori e le mediane sono grandi (fino a 10 x 17 cm), di forma ovato-ellittica e inserite a spirale; le superiori sono più sottili (lunghe fino a 6 – 10 cm), lanceolate, con margine leggermente ondulato e con base non guainante. L’infiorescenza è costituita da un racemo lungo 7 – 30 cm (meno della metà del fusto), unilaterale, da quasi lasso a denso, che porta 15 – 40 fiori peduncolati (talvolta fino a 100!) e penduli debolmente profumati. Sono presenti brattee lanceolate di colore verde, le inferiori più lunghe dei fiori che divengono progressivamente più corte salendo verso la sommità del racemo. Il fiore presenta sepali e petali ovati e ad apice acuto. I sepali presentano colorazione variabile tra il verdastro e il rosa-violaceo con evidenti nervature mentre i petali, un po’ più larghi dei precedenti, sono più rosei e in certi casi possono presentarsi biancastri, verdastri o porporini. Il labello presenta colore variabile tra il bianco-verdastro e il rosato o il rosso purpureo. L’epichilo presenta forma cuoriforme ed è più largo che lungo, munito alla base di due increspature basali rugose di colore più intenso separate da un solco. L’ipochilo è variamente policromo, di solito bruno – nerastro all’interno. L’ovaio, di colore verde, è pubescente con breve pedicello a base rosso-violacea.

Note: Il nome scientifico della pianta deriva dalla somiglianza delle foglie a quelle del Veratro (in latino helleborus). Sebbene il genere sia difficilmente confondibile, ben più problematica è la suddivisione in specie e sottospecie per via dell’elevata variabilità di tali entità molte delle quali di recente descrizione. Da notare comunque che Epipactis helleborine è la figura centrale del suo raggruppamento nonché la più comune tra le Epipactis segnalate in Italia: tutte le altre entità ne sono probabilmente delle derivazioni.

Oltre alla sottospecie nominale di segnalano:

1) Epipactis helleborine (L.) Crantz subsp. latina W. Rossi & E. Klein, con foglie ovali o arrotondate a margine ondulato, concentrate alla base del fusto; l’infiorescenza è densa e cilindrica con brattea inferiore subuguale al fiore. Presente in Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Campania, Basilicata e Calabria.
2) Epipactis helleborine (L.) Crantz subsp. orbicularis (K. Richt.) E. Klein, dai fusti robusti spesso riuniti in gruppi, con poche e brevi foglie, patenti, distanziate, incavate e con margine ondulato e fiori. I fiori sono poco colorati. Si tratta di un endemismo delle Alpi segnalato in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino AA e Veneto.
3) Epipactis helleborine (L.) Crantz subsp. tremolsii (Pau) E. Klein: pianta robusta e coriacea, con foglie ovali o arrotondate, distribuite lungo tutto il fusto, a margine fortemente ondulato; l’infiorescenza è densa, lunga sino a 3/4 dell'altezza totale della pianta con, brattea inferiore più lunga del fiore. Presente in Emilia
Romagna, Sicilia e Sardegna.

Dove l’abbiamo osservata: Tutte le fotografie che seguono sono state realizzate presso Tolè nell’Appennino Bolognese, a circa 800 metri di quota.

 

 

 

 

 

 

 

 

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