Elleboro verde

Nome scientifico: Helleborus viridis L.

Famiglia:  Ranuncolacee

Habitat naturale:  Zone boscose ombreggiate, da 0 a 1600m.

Periodo di fioritura: Da febbraio a maggio

Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne con fusti alti fino a 30 – 50 cm caratterizzati da grandi foglie basali. I fiori, del tutto inodori, sono di colore verde e fioriscono prima della fine dell’inverno. Di diametro pari a 3 - 5 cm, risultano dapprima sono rivolti verso il basso, poi patenti.

Note: Una delle primarie caratteristiche dell’elleboro è la sua elevata tossicità dovuta alla presenza di elleborina ed elleborigenina, ovvero due glucosidi cardioattivi in grado di danneggiare il cuore. Lo stesso nome della pianta deriva da due parole greche che significano “far morire” e “nutrimento”. Tutte le parti della pianta sono velenose, sia per l’uomo che per animali come cani, gatti, cavalli e mammiferi di piccola taglia. Per un cavallo 8 –10 grammi di radice sono senz’altro tossici, per un cane è sufficiente appena 0,3 – 1 grammo di radice. Tra i sintomi dell’avvelenamento da elleboro possiamo elencare il vomito, la diarrea, la sensazione di bruciore in bocca, coliche addominali fino alla paralisi con dilatazione delle pupille oltre a notevoli aritmie cardiache. Sono stati talvolta segnalati casi di avvelenamento in seguito ad utilizzo di latte d’animale che aveva brucato la pianta.

Dove l’abbiamo osservata: Le prime due fotografie provengono dal comune di Vergato (circa m 300 - Appennino Bolognese); la terza fotografia proviene dalla zona del Callare di Matanna (circa m 1100 - Alpi Apuane).

 

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