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Nome scientifico: Epipogium aphyllum Sw. 1814 (Sinonimi: Orchis aphylla F.W.Schmidt (1791) – Epipogium gmelinii Rich. (1817) – Satyrium epipogium L. (1753) ) Famiglia: Orchidaceae Altri nomi comuni: Epipogio afillo – Orchidea fantasma Habitat naturale: Boschi densi freschi (abetaie, faggete, peccete) su fondo ricco di humus, spesso su radici o legno marcescente da 400 a 1900 metri. In Italia è segnalato in Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia. Nonostante interessi molte regioni italiane è pianta molto rara e sempre localizzata con l’eccezione del Trentino Alto Adige dove è presente con numerose stazioni. Periodo di fioritura: Da giugno ad agosto Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta 5 – 30 cm con rizoma orizzontale, carnoso, coralliforme lungo 1,5 – 2,5 cm e largo 1 – 1,8 mm. Lo scapo è fragile ed eretto, cavo e glabro, privo di foglie e rigonfio alla base, di colore compreso tra il biancastro e il giallo-brunastro con striature rosso – violette alla sommità. Le foglie, solitamente 2 o 3, sono ridotte a brevi squame troncate membranacee e svasate di colore bianco giallastro. L’infiorescenza è lassa e pauciflora con 2 – 10 fiori penduli raccolti in racemo terminale e sostenuti da un breve peduncolo lungo 3 – 5 mm. Sepali e petali sono simili fra loro, rivolti verso il basso, di colore giallastro o rosato e di forma lanceolata e canalicolata. Il labello, di forma ovato- triangolare, presenta colore biancastro, raggiunge i 12 – 13 mm di lunghezza ed è rivolto verso l’alto; è diviso in ipochilo ed epichilo. L’ipochilo presenta 2 lobi laterali arrotondati, piccoli ed eretti, prolungati in uno sperone ricurvo ascendente sacciforme lungo 4 – 8 mm e largo 4 – 5 mm. L’epichilo (settore apicale del labello) appare concavo, con bordi crestati e traslucidi e con papille di colore violetto o porporino. Il ginostemio è breve e rigonfio, di colore giallastro. Note: Il nome specifico “aphyllum” deriva dal greco e significa “senza foglie” con chiaro riferimento agli steli della pianta. E’ l’unica pianta del genere Epipogium ad essere segnalata in Europa. Presenta variazioni minime se si eccettuano alcuni individui del tutto bianchi. E’ pianta saprofita infatti non avendo foglie verdi è incapace di produrre sostanze organiche con la fotosintesi clorofilliana. E’ specie rara ed instabile può infatti scomparire per anni per poi ripresentarsi all’improvviso. Ricerche hanno dimostrato la sua capacità di non fiorire per più anni riproducendosi grazie all’autofecondazione oppure tramite stoloni sotterranei. La fioritura è inoltre dipendente dalla simbiosi con un fungo. Quando la pianta ricompare lo può fare con numerosi steli appressati in quanto i rizomi producono numerosi bulbilli. I fiori emettono un odore molto acuto che attira parecchi Imenotteri. Raramente produce semi. Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie sono state realizzate lungo il sentiero 475 che dal Giardino Botanico Esperia conduce alle Polle di Riolunato (circa m 1500 - Appennino Modenese).
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