Erba limona comune

Nome scientifico: Melittis melissophyllum L. (Sinonimi: Melissophyllum silvaticum St-Lager – Melittis grandiflora Sm. – Melittis hispanica Klokov – Melittis kerneriana Klokov – Melissa sylvestris Lam)

Famiglia: Lamiaceae

Altro nome comune: Bocca di lupo

Habitat naturale: Boschi di latifoglie, bordi di strade a mezz’ombra, viottoli; più raramente boschi di conifere da 0 a 1400 metri. In Italia è presente in tutte le regioni.

Periodo di fioritura: Da maggio ad agosto

Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta 20 – 60 cm con robusto rizoma e radici filiformi secondarie. Il fusto è eretto, quadrangolare, senza ramificazioni e con fine peluria biancastra lunga 1,2 – 2 mm più densa ai nodi. Le foglie, subsessili o sostenute da un breve picciolo, sono opposte a due a due su ogni nodo del fusto. Schiacciate emanano un gradevole odore di cumarina simile a quello del limone. La lamina, lunga 5 – 9 cm e larga 3 – 5 cm, è lanceolato-ellittica, a forma di cuore, con evidenti nervature; sui bordi vi sono 10 – 20 denti arrotondati su ogni lato. La superficie è glabra o sparsamente pelosa con peli lunghi 0,4 – 0,8 mm sulla nervatura centrale e con ciglia sul bordo. I fiori, in numero di 2 – 6, sono unilaterali, raccolti all’ascella delle foglie superiori e sostenuti da un peduncolo peloso lungo 5 – 12 mm. Il calice, largo 9 – 12 mm e lungo 11 – 14 mm, è verde, spesso membranoso, svasato-campanulato e peloso con denti mucronati e talvolta denticolati con brevi ciglia. La corolla, con diametro di 30 – 45 mm, è una lunga tromba di colore compresso tra il rosso cupo, il rosa e il bianco con tubo eretto. Il labbro superiore, lungo 7 – 15 mm, è quadrangolare mentre quello inferiore, lungo 4 – 8 mm, è trilobato, giallo, talvolta con chiazze rosate o con screziature porporine. Il lobo centrale è più grande e lievemente ricurvo verso il basso. Sono presenti 4 stami aderenti al labbro superiore della corolla con filamenti pelosi che non superano i lobi della corolla. Lo stimma è bifido.

Note: Il nome della specie deriva dal greco “melissa” cioè ape, insetto particolarmente attratto dai fiori. Il nome specifico “melissophyllum” ovvero “a foglie di melissa” si riferisce alla somiglianza delle foglie a quelle di Melissa officinalis L. E’ specie con proprietà farmaceutiche. Le foglie, fresche o essiccate all’ombra, permettono di ottenere un tè con azioni digestive e sedative degli spasmi duodenali. E’ inoltre utile, in associazione ad Achillea e Primula, come sonnifero. Facilità inoltre le mestruazioni attenuandone i dolori che ne derivano. La pianta è utilizzabile anche per applicazioni esterne essendo efficace nel curare ferite, contusioni ed infiammazioni. Tra le Lamiaceae è quella che presenta i fiori più grandi. L’impollinazione della specie è entomogama e avviene soprattutto per opera di insetti notturni e di grossi bombi grazie all’ampiezza delle fauci del fiore labiato.

E’ presente nel meridione italiano Melittis melissophyllum subsp. albida che appare più grande della sottospecie nominale (tra 40 e 70 cm) con corolla sempre bianca e abbondante pelosità ghiandolare.

La sottospecie nominale si presenta con due varietà:

1)     var. melissophyllum con lamina lanceolata-acuminata o ellittico cuoriforme con base cordata e corolla di colore variabile dal rosso cupo al rosa e al bianco con tutte le gradazioni intermedie.

2)     var. kerneriana (Klokov) Soò et Borsos con foglie minori a lamina ellittica e base troncata o arrotondata; la corolla è in genere candida.

Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie sono state scattate lungo il sentiero che unisce Muslone a Piovere a breve distanza dal lago di Garda (m 400 – Prealpi Bresciane).

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