Erica carnea

Nome scientifico: Erica carnea L. (Sinonimo: Erica herbacea L.)

Famiglia: Ericaceae

Habitat naturale: Su prati e pascoli aridi, nei cespuglieti, sui pendii sassosi nelle zone aperte e luminose dei boschi di conifere. Resiste tuttavia più che bene anche in posizioni ombreggiate al limitare dei boschi. Raggiunge i 2500 metri di quota ed è piuttosto comune nel nord Italia specie sulle Alpi e Prealpi. E’ presente anche sull’Appennino Settentrionale e sulle Alpi Apuane, più rara invece nel resto del centro-sud.

Periodo di fioritura: Da febbraio a giugno; annuncia la primavera e spesso i primi fiori spuntano quando è ancora presente la neve.

Descrizione della pianta: Pianta perenne con fusto strisciante e legnoso non più alta di 40 cm. Dal fusto spuntano rametti che portano le foglie sempreverdi di tipo aghiforme e di colore verde scuro.

I fiori, a forma di botte (fiori urceolati), sono raccolti in grappoli e presentano colorazione rosa più o meno intensa. Sporgono da ciascuno di essi 8 stami sporgenti e uno stilo ancora più lungo a favorirne l’impollinazione quando gli insetti, attratti dal nettare, sono costretti a urtarlo. I fiori sono tanto fitti da creare un bellissimo cuscino fiorito sviluppato per lo più in larghezza.

Note: E’ una pianta che presenta proprietà farmaceutiche, i fiori hanno infatti un forte effetto diuretico, non è un caso se sono utilizzati per produrre tisane urinarie. Presentano inoltre caratteristiche antisettiche (legate alla presenza di arbutina) e possono essere utilizzati per curare cistiti, specie quelle determinate dalla prostata. L’erica carnea è utilizzata nei rimboschimenti delle aree degradate; è pianta usata comunque anche a scopo ornamentale. Il termine “erica” deriva da “eréiko” (frangere) in quanto un tempo si riteneva che la pianta potesse frantumare i calcoli renali. Il nome potrebbe avere inoltre origine dalla proprietà della pianta di spezzare la roccia con le sue radici oppure per la fragilità dei suoi rami. Il termine “carnea” deriva invece dalla colorazione rosata dei fiori.

Dove l’abbiamo osservata: Le prime tre fotografie sono state scattate nelle vicinanze del Lago d'Iseo tra Riva di Sotto e Castro (circa m 250 - Prealpi Bergamasche); l'ultima foto è stata ottenuta sulle pendici del Monte Censo (circa m 800 - Prealpi Bresciane).

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