Meleagride piemontese

Nome scientifico: Fritillaria involucrata All.

Famiglia: Liliaceae

Habitat naturale: Terreni freschi e pingui, praterie calcaree, pascoli sassosi da 400 a 1800 metri. Pianta endemica delle Alpi Occidentali con areale che interessa sia il versante italiano che quello francese delle Alpi Cozie e Marittime. Il limite orientale di presenza della specie è dato dalle stazioni nella zona del Monte Carmo di Loano. Le regioni interessate dalla presenza della specie sono pertanto la Liguria (province di Imperia e Savona) e il Piemonte (essenzialmente in provincia di Cuneo). Nel complesso si tratta di una pianta piuttosto rara caratterizzata da stazioni che il più delle volte presentano un numero ridotto d’esemplari (meno di 20). La massima concentrazione si ha nel versante meridionale delle Alpi Marittime (monti alle spalle della Costa Azzurra, Valle Roja, Toraggio ecc…). Molto più rare le stazioni piemontesi, quasi tutte concentrate nelle valli del Neva e del Pennavaire con un paio d’eccezioni nell’alta valle del Po.

Periodo di fioritura: Da aprile a giugno a seconda della quota e dell’esposizione.

Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta 20 – 50 cm con bulbo globoso biancastro con diametro di 10 – 15 mm dal quale ascende il fusto eretto, cilindrico, glabro, rossastro alla base e macchiettato di bruno in alto. Le foglie sono lineari, carenate, sessili, glauche, grassette, opposte lungo il fusto, lunghe 50 – 70 mm e larghe 5 – 6 mm. Alla sommità è presente un verticillo formato da 3 foglie con l’aspetto di un finto involucro del fiore essendo più lunghe di quest’ultimo. I fiori appaiono in genere solitari, penduli e reclinati con 6 tepali conniventi a campana lunghi 30 – 40 mm, liberi, di colore vinoso porporino, oppure verdastro o bruno giallastro con reticolatura a scacchi e fossetta nettarifera ovale oppure oblanceolata. Sono presenti 6 stami e antere gialle di 1 cm con parte indivisa lunga al massimo il doppio delle 3 lacinie apicali.

Note: Possibile confusione con Fritillaria montana Hoppe ex Koch; quest’ultima presenta tuttavia fiore di taglia minore e foglie del caule alterne in basso e subopposte in alto. Soprattutto gli areali delle due specie NON si sovrappongono avvicinandosi moltissimo in una sola area. Si tratta delle Prealpi di Grasse nell’ambito delle quali si rileva Fritillaria montana sul Plateau de Caussols (unica stazione francese della pianta in oggetto) mentre Fritillaria involucrata è presente in parecchie zone presso l’altopiano ma non sul Plateau propriamente detto. Simile nell’aspetto è anche Fritillaria tubiformis Gren & Godr subsp. tubiformis, la quale presenta tuttavia stilo con parte indivisa molto più lunga delle tre lacinie apicali. I tepali presentano inoltre fossetta nettarifera lineare e foglie alterne più larghe. L’impollinazione di Fritillaria involucrata è entomofila (per mezzo d’insetti). Il nome “Fritillaria” deriva da “fritillus”, bussolotto per dadi, per via della reticolatura a scacchi dei tepali. Il nome “involucrata” è invece riferito alle 3 foglie cauline raccolte in verticillo che sovrastano il fiore determinando così un finto “involucro” più lungo del fiore stesso. Fritillaria involucrata è pianta fortemente tossica che contiene alcaloidi (fritillaria, imperialina ecc).

Dove l’abbiamo osservata: Tutte le fotografie sono state realizzate presso il Pont du Diable nell’ambito della Vallée du Cairos, tributaria della Valle Roja in territorio francese (circa m 640 – Alpi Marittime).

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