Moehringia verde-glauca

Nome scientifico: Moehringia glaucovirens Bertol.

Famiglia: Caryophyllaceae

Habitat naturale: Rupi calcaree strapiombanti, anfratti rocciosi da 600 a 2300 metri. Si tratta di una specie endemica rara e localizzata con areale di crescita suddiviso in due aree distinte. L’areale principale interessa prevalentemente le Prealpi Bresciane estendendosi ad un piccolo settore del Trentino sudoccidentale dalla Val Trompia fin quasi al Lago di Garda. Il secondo areale è collocato nel Cadore - Dolomiti d’Ampezzo, a cavallo tra le province di Belluno e Bolzano.

Segue il dettaglio delle principali stazioni attualmente note.

1 – areale occidentale (zona Lago di Garda)

Nel fianco sinistro della Val di Ledro ad esempio in Val Concei e in Val dei Molini. Nella zona di Passo Nota lungo la Strada militare Angelini alle pendici della Corna Vecchia; lungo la strada militare che sale dal Passo Prà della Rosa al Passo dei Gatòn. Nella Val Vestino ad esempio poco oltre il bivio per Turano procedendo verso Magasa nell’ansa con ponticello che attraversa il Torrente Armarolo a 680 m. Presso Armo, nel Monte Tombea da 1000 m in su, sul Monte Cingla nel versante SE a 1400 m su rupi dolomitiche all’altezza del sentiero di guerra fra Bocca di Cocca e Bocca di Valle. Lungo la via normale al Monte Zingla salendo dal Rifuio Campei de Sima. In Val d’Ampola nel versante sinistro a 725 m su balza dolomitica adattata a fortino durante la prima guerra mondiale poco a monte della strada di fronte all’ex osteria “alla Tolla”. Nell’impluvio del Lago d’Idro a Bondone (900-1000 m), sopra Bondone lungo la carrareccia che porta alla Bocca di Caplone a 1160 m in una balza con nicchia che ospita una piccola stazione di Saxifraga arachnoidea; presso la Bocca di Valle a 1400 m; al Cingolo Rosso a S di Bondone fra i monti Cingla e Calva. In Val Sabbia sul Corno Zeno su rupi dolomitiche poco sotto vetta (m 1400); nel versante SW delle Cime Baremone a m 1560, nel versante SW della Cima di Meghè a 1500 m su uno spiovente dolomitico sfiorato dal sentiero per il Passo Zeno; sulla Cima Caldoline da 1500 a 1750 m (locus classicus), sulla Corna Blacca verso E, a 1780 m. In Val Trompia sul fianco N della Corna Blacca su rupe dolomitica con cengia a 1850 m poco a monte del sentiero per la vetta con stazione di Saxifraga arachnoidea.

         2 - areale orientale (zona Dobbiaco – Cortina d’Ampezzo)

VAL PUSTERIA: a Braies a SE del lago, in Val di Landro a sinistra del fiume Rienza circa 2 km a S di Dobbiaco, sopra il Lago di Landro tra Carbonin e il Monte Specie a 1480 m.

VALLE DEL BOITE: presso Podestagno a 1500 m, alla stazione d’arrivo della funivia Cortina-Pocol a 1500 m, al Torrione Cantore a S della Tofana di Mezzo, alle Cinque Torri, alla Punta Adi nel Gruppo della Croda da Lago, nel versante orientale del Monte Rocchetta a 2100 – 2300 metri, presso Punta Fiames, sopra Chiapuzza, rupi di valle Podolada a 1400 m, alla Corda Marcora tra 1200 e 1600 m, al Banco di Marcora tra 2000 e 2200 m, nel versante S della Punta dei Ross a 1950 m.

Periodo di fioritura: Da maggio a luglio.

Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta 5 – 15 cm glabra e glauca che forma cuscinetti lassi. Le foglie sono fragili ed estremamente sottili con aspetto aghiforme o filiforme; sono opposte lungo il caule, larghe appena 0,3 – 0,5 mm, di colore verde – azzurro chiaro. I fiori presentano un diametro di appena 6 – 8 mm; la corolla è formata da 5 petali di 3 – 4 mm più lunghi del calice. Sono presenti 5 piccole sferette trasparenti poste in collana attorno al talamo, difficilmente visibili a occhio nudo.

Note: Pianta ombrofoba che evita la pioggia battente crescendo al riparo delle rocce strapiombanti. Possibile confusione con Moehringia bavarica, la quale, tuttavia, ha foglie più spesse e più larghe (oltre 1 mm) e con Moehringia ciliata che differisce nella capsula nettamente più lunga del calice. Simile è anche Moehringia dielsiana che tuttavia è endemica di una ristrettissima area delle Orobie a cavallo tra le province di Bergamo e Brescia e che presenta foglie piane e larghe fino a 3 mm.

Dove l’abbiamo osservata: Tutte le fotografie sono stare realizzate nelle Prealpi Bresciane. Le prime quattro nel tratto di provinciale compreso tra il bivio per Turano e Magasa, sul ponticello che scavalca il Torrente Armarolo (m 680), le altre sulle rupi calcaree strapiombanti poste presso la Malga Pom del Pin in Val Negrini (circa m 750).

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