Orchide incarnata

Nome scientifico: Dactylorhiza incarnata subsp. incarnata (L.) Soò 1962 (Sinonimi: Orchis incarnata L.1755 – Dactylorhiza strictifolia (Opiz) Rauschert in Hudziok – Dactylorchus incarnata (L.) Verm.1947 – Dactylorhiza latifolia (L.)Soò 1962).

Famiglia:  Orchidaceae

Habitat naturale: Acquitrini, torbiere, presso sorgenti e cadute d’acqua, prati umidi su substrato non troppo acido, in piena luce da 200 a 2000 metri. Presente in Italia al nord e al centro fino al Molise e al Lazio compresi come limite meridionale dell’areale ma con parecchie lacune.

Periodo di fioritura: Da maggio a luglio

Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta 20 – 80 cm con fusto eretto e robusto, cavo, del tutto glabro e di colore verde. Alla base sono presenti guaine derivanti da foglie ormai atrofizzate mentre la sommità è angolosa. Le foglie, in numero compreso tra 4 e 8, sono lanceolate, con nervature parallele disposte longitudinalmente, di colore verde chiaro, le superiori con apice a cappuccio e lunghe tanto da superare la base dell’infiorescenza; normalmente non sono macchiate con eccezioni nelle varietà haematòdes e hyphaematòdes (vedi note sotto). Le foglie sono lunghe normalmente 9 – 11 cm (raramente fino a 20 cm), e larghe 2 – 3 cm. Sono presenti brattee lineari – lanceolate abbastanza lunghe da sporgere dalla spiga, verdi al centro, rosso porpora ai bordi. L’infiorescenza è densa e subcilindrica, più raramente ovoide, lunga 4 – 6 cm (al massimo 15 cm) e larga 2 cm con parecchi fiori (fino a 50). I fiori, lunghi 10 – 15 mm, sono di colore rosa chiaro con labello intero o appena trilobato con margini spesso crenulati e con strie e macchie porporine. I sepali laterali sono spesso in parte ritorti e maculati con il mediano connivente con i petali a formare un casco sopra il ginostemio. Lo sperone è conico e robusto, arcuato verso il basso.

Note: Vive in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche; in altre parole i semi si sviluppano solo dopo essere stati infettati dalle spore di funghi microrrizici, L’impollinazione avviene tramite insetti (bombi).  Si tratta di un’entità estremamente variabile nel colore dei fiori e nell’aspetto delle foglie. Oltre alla subsp. cruenta sono note la var. haematòdes (Rchb.) Soò 1962 con macchie color porpora nella pagina superiore e la var. hyphaematòdes (Neuman) Landwehr 1975 con macchie su entrambe le pagine. Individui con labello senza punteggiature o leggermente punteggiato e con fiori bianco crema sono identificati come forma ochrantha Landwehr 1975. E’ stata infine descritta la var. immaculata Romolini & Sodi 2004 rilevata nell’Appennino Tosco Emiliano caratterizzata da labello roseo privo di macchie e strie. Moltissimi gli ibridi conosciuti a rendere ancora più impegnativo il riconoscimento sul campo, non solo con altre piante del genere Dactylorhiza ma anche con Gymnadenia conopesea generando così ×Dactylodenia vollmannii (Schulze) E. Peitz, 1972 e con Coeloglossum viride generando ×Dactyloglossum guilhotii (E.G. Camus, Bergon & A. Camus) Soó in Soó & Borsos, 1966.

Dove l’abbiamo osservata: Le prime sette fotografie provengono dalla torbiera del Gaver (circa m 1500 – Gruppo dell’Adamello), e ritraggono la varietà haematòdes. Le ultime quattro fotografie ritraggono la varietà immaculata e sono state realizzate in un intorbamento lungo il sentiero 475 che dal Giardino Botanico Esperia conduce alle Polle di Riolunato (circa m 1400 - Appennino Modenese).

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