Pinguicola di Cristina

Nome scientifico: Pinguicula christinae Peruzzi & Gestri

Famiglia: Lentibulariaceae

Habitat naturale: Prati umidi, torbiere, margini di sorgenti da 1100 a 1800 metri. Endemismo dell’Appennino Tosco Emiliano segnalato unicamente in Emilia nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna e in Toscana nelle province di Lucca e Pistoia.

Periodo di fioritura: Maggio e giugno

Descrizione della pianta:  Piccola pianta erbacea perenne rizomatosa. Le foglie, da 5 a 9, sono tutte raccolte in rosetta basale e sono più o meno appressate a terra. La lamina è oblungo-triangolare a margine intero con lunghezza di 16 – 75 mm e larghezza di 11 – 30 mm. Ogni fiore presenta corolla bilobata di colore azzurro-violetto ben aperta con gola irsuta per la presenza di peli bianchi al centro. Il labbro inferiore è diviso in 3 lobi ellittici non sovrapposti e con il centrale più lungo e più largo dei due laterali. L’apice dei lobi si presenta arrotondato o leggermente troncato. Il labbro superiore è diviso in due lobi quasi identici e non sovrapposti lunghi 4 – 10 mm e larghi 3 – 7 mm. E’ presente uno sperone leggermente incurvato verso il basso di colore blu-violetto lungo 3 – 13 mm.

Note: Pinguicula christinae è una delle poche piante carnivore presenti sul territorio italiano; le foglie sono infatti viscide per la presenza di ghiandole peduncolate osservabili sulla pagina superiore; esse emettono una sostanza vischiosa destinata alla cattura di piccoli insetti. Sono inoltre presenti altre ghiandole sessili che producono enzimi digestivi che entrano in azione assimilando i composti azotati derivanti dalle piccole prede. Durante l’inverno Pinguicula christinae produce delle particolari gemme di resistenza dette “ibernacoli” capaci di resistere al freddo e al gelo sino al ritorno della primavera. La ripresa vegetativa avviene tra aprile e maggio ed è seguita dalla fioritura che avviene solitamente dopo circa un mese. Le entità dell’alto Appennino Tosco Emiliano precedentemente riferite a Pinguicula vulgaris sono da attribuirsi, a seguito degli ultimi studi, a Pinguicula christinae. In base alle osservazioni effettuate è l’unica specie del genere Pinguicula presente nell’alto Appennino Settentrionale mentre a quote inferiori (ad esempio nell’Orrido di Botri) servono ulteriori studi per chiarire l’identità della specie presente con il dubbio che possano esservi piante di Pinguicula mariae attualmente considerata endemica delle sole Alpi Apuane.

Dove l’abbiamo osservata: Le prime 6 fotografie sono state realizzate presso il Lago della Bargetana (m 1750 – Appennino Reggiano). Le ultime tre fotografie sono state scattate presso la sorgente “Il Monte” sulle pendici meridionali del Monte Sillano (m 1720 – Appennino Lucchese).

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