Rododendro ferrugineo

Nome scientifico: Rhododendron ferrugineum L.

Famiglia: Ericaceae

Altri nomi comuni: Rododendro rosso, Rosa delle Alpi

Habitat naturale: Presente frequentemente come sottobosco nelle foreste di pino supera spesso il limite della vegetazione arborea colonizzando le praterie d’altitudine e i macereti. Predilige le zone a forte e prolungato innevamento e quindi preferisce i freddi versanti rivolti verso settentrione per lo più su terreno di tipo siliceo da 1600 a 2300 metri di quota con occasionali sconfinamenti a quote maggiori (sino a 3000 metri). E’ inoltre presente a quote inferiori nelle zone prealpine a clima oceanico (fino ad appena 350 metri di quota) come pianta tipica dei castagneti più densi (Insubria, Lago Maggiore, zona di Ivrea). Nonostante sia presente in quota è piuttosto sensibile all’aridità e al disseccamento legato al gelo se non risulta sufficientemente protetta dal manto nevoso.

In Italia è presente nelle zone alpine e prealpine; è inoltre segnalata sul crinale appenninico tosco emiliano come pianta molto rara. Per l’Emilia si tratta infatti di un relitto glaciale e ne sono presenti alcune stazioni nel parmense, nel reggiano e nel modenese. Tra le stazioni più grandi ricordiamo quella presente al Monte Vecchio (comune di Sillano - provincia di Lucca). L’ultima stazione segnalata verso oriente è presente presso la cima di Monte Libro Aperto - Monte Donato.

Di recente (anno 2004) è stata segnalata una stazione di Rhododendron ferrugineum L. addirittura nelle Alpi Apuane (Toscana); posta in località Boscaccio, presso il paese di Fornovolasco (comune di Vergemoli), è posizionata in ambiente boschivo, in una zona di non facile accesso e ad una quota sorprendentemente bassa (appena 500 metri). Al momento è ritenuta la stazione più meridionale d'Europa.

Periodo di fioritura: Giugno - luglio

Descrizione della pianta: Arbusto sempreverde perenne a carattere cespuglioso alto da 30 cm sino a 1 metro. I fusti sono contorti e legnosi, le foglie coriacee ed ovali con apice arrotondato; la pagina superiore delle foglie è lucida e di colore verde scuro mentre quella inferiore presenta scaglie ghiandolose bruno-ferruginee che danno nome alla pianta stessa. I fiori presentano una bellissima ed appariscente corolla rosso purpurea con 5 petali saldati a tubo nella metà inferiore. 

Note: Il nome della pianta deriva dal greco "rhodon" cioè "rosa" e "dendron" ovvero "albero" (Albero delle rose). La pianta è generalmente protetta ed è particolarmente importante non raccoglierne i fiori per non rendere difficile la sua riproduzione (il rodododendro ferrugineo impiega infatti addirittura 8 –10 anni per fiorire). E’ una pianta tossica in grado di avvelenare cavalli e pecore; nonostante questo se utilizzata da mani esperte presenta proprietà farmaceutiche; nel dettaglio è utilizzata come sudorifera, depurativa ed antireumatica. Per mezzo del nettare di rododendro si ottiene inoltre un miele di colore molto chiaro utile per guarire affezioni bronchiali e da raffreddamento.

Dove l’abbiamo osservata: La prima fotografia è stata realizzata lungo il sentiero che dal Rifugio Ra Stua conduce a Fodara Vedla (circa m 1800 - Dolomiti d'Ampezzo). Le fotografie dalla seconda alla quinta sono state scattate in Val Cadino lungo il sentiero che dalla Corna Bianca sale al Passo della Vacca (circa m 2100 - Gruppo dell'Adamello). La sesta e la settima fotografia sono state eseguite lungo la via normale al Monte Antoroto tra Case Mulattieri e Colla Bassa (m 1600 - Alpi Liguri).

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