Sassifraga simile a diapensia

Nome scientifico: Saxifraga diapensioides Bellardi

Famiglia: Saxifragaceae

Altro nome comune: Sassifraga falsa diapensia

Habitat naturale: Rupi e ghiaie consolidate su calcare e calcescisti da 800 a 2900 metri. Endemismo delle Alpi Centrali e Occidentali presente in Italia in Piemonte e Valle d’Aosta (verso est sino al Monte Rosa); dubbia la presenza in Liguria. L’areale di presenza della specie si estende ai versanti francese e svizzero.

Periodo di fioritura: Da aprile ad agosto a seconda della quota e dell’esposizione.

Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta 2 – 10 cm che forma cuscinetti molto densi e spesso di forma emisferica. I fusti sono semi-legnosi, molto ramificati. Gli scapi fiorali sono assai ghiandolosi con peli lunghi 0,4 – 1,1 mm e appaiono avvolti alla base da rosette ovoidali che formano una specie di manicotto cilindrico. Le rosette sono allungate, ravvicinate fra loro sino a comporre un pulvino assai compatto che negli esemplari più vecchi può raggiungere anche i 35 cm di diametro. Le foglie sono quasi tutte basali, lunghe 1 – 6 mm e larghe 1 – 1,5 mm, ovoidi, carenate, con lamina ellittico-ottusa e con margine ingrossato nella metà apicale. Le poche foglie cauline sono simili ma più spaziate. Anche le foglie, al pari degli scapi, sono densamente pelose-ghiandolose e appressate al fusto; presentano 5 – 7 idatodi, ossia delle particolari fossette che contengono uno stoma acquifero che permette alla pianta di sbarazzarsi del carbonato di calcio in eccesso espellendolo mediante la guttazione; di conseguenza i pulvini presentano colorazione grigio verdastra per via degli idatodi incrostati di calcare. Gli scapi fiorali portano un’infiorescenza corimbosa con 2 – 9 fiori. Ciascun fiore presenta petali lunghi 6 – 8 mm e larghi 4 – 6 mm di forma spatolata oppure obovato-spatolata di colore bianco con 6 – 9 nervature poco evidenti di colore compreso tra il verde e il rossastro. Gli stami sono 10 con antere reniformi giallastre; gli stili sono 2 con stigmi bianchi. Sono presenti nel calice 5 sepali triangolari lunghi 3 – 4 mm.

Note: Il nome della specie deriva da “Diapensia”, una pianta alpina pulvinante e dal greco “eidos” ossia “appartenenza”. La fusione dei due termini porta al latino “diapensioides” ovvero “simile a diapensia”, vocabolo che fu coniato dal botanico torinese Carlo Ludovico Bellardi. Il genere “Diapensia” appartiene alla famiglia delle Diapensiaceae, simile alle Ericaceae e distribuita in prevalenza nelle aree artiche e in Asia Centrale. Saxifraga diapensioides Bellardi può essere confusa con Saxifraga caesia L. che si distingue per le rosette con foglie più aperte, arcuate e con apice rivolto verso il basso. I fusti sono inoltre glabri o con pochi peli ghiandolari mentre Saxifraga dispensioides Bellardi è caratterizzata da una fitta pelosità ghiandolare.

Dove l’abbiamo osservata: Tutte le fotografie sono state realizzate non lontano da Limonetto lungo il valloncello percorso dal Rio Prati della Chiesa (m 1650 – Alpi Marittime).

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