Scrofularia comune

Nome scientifico: Scrophularia canina L.

Famiglia: Scrophulariaceae

Altro nome comune: Ruta canina

Habitat naturale: Pietraie, ghiaioni, terreni incolti, sentieri, bordi dei boschi da 0 a 1800 metri. Segnalata in tutte le regioni italiane.

Periodo di fioritura: Da aprile a settembre

Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta 40 – 125 cm glabra, talvolta con ghiandole sessili. Il fusto è eretto, marcatamente angoloso, molto ramificato e foglioso alla base. Le foglie sono pennato-partite o indivise con lamina a contorno triangolare, lunghe 5 – 10 cm e larghe 3 – 5 cm con 7 – 9 segmenti. I segmenti di secondo ordine sono dentati (2 – 3 cm) e con lembo trilobato. L’infiorescenza presenta da 3 a 25 fiori alternati, subsessili, posti all’ascella delle foglie. Il fiore presenta corolla violetta con labbro superiore diviso in due lobi stretti ed allungati. Il labbro inferiore è breve e riflesso, bordato di bianco o crema. Sono presenti 4 stami con antere violette e uno staminodio lineare biancastro o porporino lungo 0,4 – 1 mm. Il calice, lungo 1 – 3 mm, presenta sepali ottusi con margini membranosi lacerati biancastri.

Note: Tutta la pianta emette uno sgradevolissimo odore di cimice. E’ specie polimorfa sia nel portamento che nel colore della corolla e nella forma delle foglie. In Italia sono segnalate due sottospecie: Scrophularia canina L. subsp. bicolor (Sm.) Greuter tipicamente mediterranea, con corolla avente i 2 lobi superiori con margine bianco o crema. E’ segnalata in Liguria, Marche, Abruzzo, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna.

L’altra sottospecie è Scrophularia canina L. subsp. canina che si differenzia per le foglie basali più strette e molli sempre pennatopartite o pennatosette attenuate alla base e con lobi lanceolati mentre le superiori sono indivise o trilobate. La corolla presenta i lobi superiori sempre violetti. E’ segnalata in Liguria, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche e Umbira.

Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie sono state realizzate poco a monte del Passo Pertica (circa m 1600 – Gruppo Carega).

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