Silene lanuginosa

Nome scientifico: Silene lanuginosa Bertol. (Sinonimi: Melandrium lanuginosa (Bertol.) Rohrb. – Silene auriculata Sibth. & Sm. subsp. lanuginosa (Bertol.) Arcangeli)

Famiglia: Caryophyllaceae

Altro nome comune: Silene lanosa

Habitat naturale: E’ considerata pianta casmofita e quindi che vegeta sulla roccia scegliendo come habitat le fessure spesso su pareti verticali; è tuttavia presente anche su pendii pietrosi o su detrito consolidato da 900 a 1800 metri. Predilige il terreno calcareo tuttavia è presente talvolta anche su terreno scistoso. Si tratta di un importante endemismo stretto delle Alpi Apuane presente pertanto solo in Toscana. I suoi bassi cespugli spiccano sul biancore delle rupi e delle pietraie apuane.

Periodo di fioritura: Da giugno ad agosto a seconda della quota e dell’esposizione.

Descrizione della pianta: Pianta erbacea biennale o perenne alta 10 – 20 cm con fusti eretti e lanosi, legnosi alla base, dalla quale, ogni anno, è emessa una rosetta di foglie verde chiaro quasi nastriformi lunghe fino a 10 cm e larghe 1 cm. Le foglie terminano a punta e presentano sul margine una caratteristica pelosità chiara. Anche le foglie cauline sono acute e lanuginose. I fiori presentano calice vesciculoso lanoso e spesso rossastro; raggiungono i 2 cm di diametro e presentano 5 petali bianchi bilobati.

Note: Il nome della specie allude alla densa peluria che caratterizza il bordo delle foglie nella rosetta basale. I peli servono alla pianta per limitare la perdita di liquidi legata alla traspirazione.

La specie è stata spesso confusa in passato con Silene auriculata Sibth. & Sm, pianta presente in Grecia e della quale era ritenuta una sottospecie. In realtà vi sono differenze morfologiche sia nelle foglie che nei fiori. E’ comunque probabile che Silene lanuginosa derivi da un’antica migrazione dalla penisola balcanica; la pianta, per via dell’isolamento, si è poi differenziata in una nuova specie endemica ed esclusiva dell’area apuana. Silene lanuginosa è presente nella lista rossa nazionale e regionale; ovviamente è specie protetta.

Dove l’abbiamo osservata: Le prime 7 fotografie sono state realizzate lungo il crinale che unisce il Monte Spallone al Monte Sagro (circa m 1700 – Alpi Apuane). Le ultime 4 fotografie sono state realizzate nel tratto di cresta compreso tra la Foce della Faggiola e Monte Spallone (m 1500 – Alpi Apuane).

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