Vesicaria maggiore

Nome scientifico: Alyssoides utriculata (L.) Medik. (Sinonimi: Alyssum utriculatum L. – Vesicaria graeca Boiss. – Vesicaria utriculata DC.)

Famiglia: Brassicaceae

Altro nome comune: Alisso utriculato

Habitat naturale: Prati aridi, rupi soleggiate su substrato calcareo oppure serpentinitico (ofiolitico) da 300 a 1500 m. Presente in Italia in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania e Basilicata. Nonostante la presenza in numerose regioni è pianta da rara a molto rara con areale frammentato.

Periodo di fioritura: Aprile e maggio

Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne con fusto legnoso alto 20 – 40 cm. Sono presenti rosette basali ramificate e lignificate in parte sterili che rifioriscono l’anno successivo. Le foglie sono uninervie, ricoperte di peli su entrambe le pagine. Le foglie basali, lunghe 2 – 4 cm e di colore verde grigiastro, sono persistenti, acute e picciolate con lamina lineare-lanceolata. Le foglie cauline sono sessili, glabre, a base cuneata, di colore verde-glauco, talvolta bluastre. L’infiorescenza è un racemo terminale compatto con 10 – 20 fiori allungato durante l’antesi con pedicelli arcuato-eretti. Ogni fiore presenta petali di colore giallo intenso lunghi 18 – 20 mm con lembo suborbicolare intero. Il calice presenta sepali eretti lunghi 8 - 12 mm e con i laterali saccati alla base. Lo stilo è filiforme, lungo 7 – 10 mm.

Note: Alyssoides utriculata è specie xerofila e termofila in grado di accumulare metalli, in particolar modo nickel. Il nome del genere deriva dal greco “lyssa” cioè “rabbia” in quanto in passato si riteneva che questa specie avesse la proprietà di far guarire dalla rabbia. Il nome specifico deriva invece dall’aggettivo latino “utriculatus” (“utriculus” = otricello) con riferimento ai frutti di forma globosa. Possibile confusione con Aurinia sinuata (L.) Griseb. (Vesicaria minore) che si distingue per le foglie inferiori grigio-argentee sinuato-dentellate con petali bifidi lunghi 5 – 7 mm e siliquetta con diametro di 6 – 10 mm priva di ginoforo.

Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie sono state realizzate nel versante occidentale della Pania di Corfino (m 1500 – Appennino Tosco Emiliano).

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