Andromeda

Nome scientifico: Andromeda polifolia L.

Famiglia: Ericaceae

Altro nome comune: Erica palustre

Habitat naturale: Paludi, torbiere acide a sfagni, arbusteti di luoghi torbosi, peccete e pinete torbose da 800 a 1800 m. In Italia è un relitto glaciale molto raro presente in poche torbiere isolate della Lombardia, del Trentino Alto Adige e del Veneto. Vecchie segnalazioni relative al Friuli sono errate. Fra le stazioni più rilevanti ricordiamo quelle di Pian Gembro e del Paluaccio di Oga in Valtellina, alla Torbiera del Tonale al confine fra Lombardia e Trentino, al biotopo di Rasun in Alto Adige, alla Torbiera di Danta nell’Alto Comelico e alla Piana di Marcesina presso Enego nel vicentino.

Periodo di fioritura: Da aprile a luglio a seconda dell’altitudine e dell’esposizione. Talvolta si verifica una seconda fioritura in agosto – settembre.

Descrizione della pianta: Piccolo suffrutice sempreverde con rizoma strisciante e radicante. I fusti, alti 10 – 40 cm, sono glabri ed eretti oppure incurvati ascendenti, lignificati alla base con corteccia rosso-brunastra. Le foglie sono sempreverdi, alterne, coriacee e subsessili con apice acuto e lamina revoluta al margine di forma lineare-lanceolata lunga 15 – 35 mm e larga 2 – 4 mm. La pagina superiore è reticolata di colore verde scuro mentre la pagina inferiore è bianco argentata con nervatura centrale prominente. L’infiorescenza è un breve racemo apicale con 2 – 8 fiori penduli ermafroditi sostenuti da peduncoli arrossati, bratteati alla base, lunghi 2 – 3 volte la corolla, ricurvi alla fioritura, eretti in fruttificazione. Il calice, lungo 1,5 mm, è rossastro, persistente, con 5 lobi triangolari. La corolla è urceolata (di forma tondeggiante) di colore compreso tra il rosa pallido e il biancastro lunga 5 mm e con brevissimi dentelli. Gli stami sono 10, inclusi dentro la corolla. I filamenti sono pelosi, le antere presentano due appendici a cornetto.

Note: Pianta circumboreale tipica delle zone fredde e temperato – fredde di Europa, Asia e Nordamerica.

Il nome del genere ricorda Andromeda, figlia di Cefeo e moglie di Perseo. Il nome specifico deriva dal greco “poliós” cioè “grigio” e dal latino “folius” in riferimento alla colorazione argentata della pagina inferiore delle foglie.

Andromeda polifolia al pari di molte altre specie di ericacee è altamente velenosa in tutte le sue parti per la presenza di glucosidi (andromedotossina e graianotossina) in grado di provocare gravi disturbi gastrointestinali e respiratori. È specie a forte rischio d’estinzione per la progressiva riduzione delle torbiere legata alle azioni antropiche di bonifica.

Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie sono state realizzate in alta Valtellina nella Riserva Naturale del Paluaccio di Oga (Pian della Torba - m 1705 – Alpi di Livigno).

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