Corno del Creilì - Monte Cognolo

CORNO DEL CREILI’ (m 611)

MONTE COGNOLO (m 673)

Il Corno del Creilì (o anche “Crilì” in alcune mappe), noto localmente come “Balota del Coren”, altro non è che un avamposto del boscoso Monte Cognolo, una delle prime montagne ad oriente del Lago d’Iseo per chi proviene dalla pianura. Mentre la sommità del Cognolo non concede grandi vedute in quanto alberato sino al suo culmine, il Corno del Creilì permette invece d’ammirare un panorama di grandiosa e sorprendente bellezza. Si tratta infatti di una strapiombante rupe rocciosa protesa verso il lago che concede una visione eccezionale sulle Torbiere del Sebino, sul settore meridionale del Lago d’Iseo e sull’omonimo paese. Non lasciatevi ingannare dalla quota molto contenuta: si tratta al contrario d’uno dei punti più panoramici dell’intero circondario. Se in estate camminerete in ben altre località e altitudini, è altrettanto vero che questo semplice itinerario potrà svelare angoli sorprendenti se scoperto nel periodo freddo. La neve non resiste, solitamente, per lunghi periodi; si tratta pertanto di un percorso per le stagioni mediane o addirittura per l’inverno avendo l’accortezza di scegliere un giorno limpido. Il tracciato è per tutti non lasciandosi scoraggiare nella salita dalla fitta vegetazione. Il panorama di vetta ripaga da ogni difficoltà donando un magnifico ricordo.

L’escursione in breve:

Provaglio d'Iseo / Chiesa di S.Bernardo (m 243) – Madonna del Corno (m 427) – Corno del Creilì (Balota del Coren – m 611) – Monte Cognolo (m 673)

Dati tecnici:

Partenza dalla Chiesa di San Bernardo in località Provaglio d’Iseo (m 243): Difficoltà: E; nello specifico difficoltà T sino alla Madonna del Corno, quindi E nel tratto successivo. (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale. Dislivello assoluto: m 430. Acqua sul percorso: assente.

Accesso alla partenza:

La partenza del percorso avviene nel paese di Provaglio d’Iseo. Si può raggiungere l’abitato utilizzando l’autostrada A4. Chi proviene da oriente uscirà ad Ospitaletto per poi seguire i cartelli indicanti la Val Camonica. Si procede su comoda superstrada superando i paesi di Rodengo Saiano e Paderno Franciacorta. Volgiamo quindi a destra con indicazioni per Monticelli – Brusati. Lo svincolo immette nella strada che, percorsa verso destra, raggiunge in circa 4 km Provaglio d’Iseo. Abbandoniamo il proseguo della strada in direzione di Iseo volgendo a destra per guadagnare la parte alta del paese. Si lascia l’automobile presso la Chiesa di San Bernardo in località Zurane.

Descrizione del percorso:

Ci incamminiamo nell’asfaltata Via San Rocco che sale tra le ultime case di Provaglio d’Iseo. Si tratta di una frazione vietata al transito delle auto se non si è residenti. Il cartello stradale indicante il masso erratico “La Balota” e il cartello indicante il sentiero 290 eliminano ogni ambiguità. Si sale molto ripidamente raggiungendo un marcato tornante; in sua coincidenza si separa, sulla destra, il ripido sentiero per “La Balota”. Nel nostro caso ignoriamo il bivio mantenendo la stradina asfaltata che risale sino ad un quadrivio. A sinistra si calerebbe a Provaglio d’Iseo con la ripida e pietrosa “Via Castello” mentre a destra abbiamo i ruderi del castello di Provaglio. Proseguiamo di fronte a noi salendo moderatamente, su fondo naturale, sino ad un piano erboso in ambiente appartato, specie se paragonato al sottostante paese. Passiamo presso alcune case, le ultime che incontreremo, per procedere, subito oltre, in salita su fondo pietroso. Lo stradello acciottolato sale tra gli alberi affrontando un marcato tornante quindi volge in diagonale ascendente verso sinistra guadagnando la chiesa della Madonna del Corno (m 427).

D’assoluto rilievo appare il paesaggio, la chiesa è infatti costruita sul bordo dello strapiombo ricadente sul paese di Provaglio d’Iseo. Il panorama più bello è in direzione delle Torbiere del Sebino elette a Riserva Naturale trattandosi di un biotopo con fauna e flora di particolare valore. Verso occidente spicca l’ampia dorsale del Monte Alto che, a dispetto del suo nome, raggiunge appena 651 metri d’altezza. Verso sudovest il modesto rilievo del Monte Orfano nasconde in parte la pianura; si tratta infatti dell’ultimo rilievo prima che la Val Padana si estenda piatta e noiosa per chilometri e chilometri. Il nostro percorso procede oltre la vecchia chiesa per soli 50 metri quindi abbandoniamo la mulattiera per salire sul ripido sentierino con staccionata in legno che rimonta il pendio a destra.

In marcata pendenza rimontiamo nel bosco di querce, frassini e castagni rasentando un cocuzzolo con ripetitore. Poco oltre siamo ad una stretta dorsale in falsopiano con, a destra, alcune postazioni di caccia. Verso sinistra, tra la densa alberatura, possiamo intravedere il Lago d’Iseo. Di fronte a noi osserviamo la nostra meta finale: il densamente boscato Monte Cognolo con, alla sua sinistra e di poco più basso, l’esile sperone roccioso del Corno del Creilì.

Procediamo calando per pochi metri ad un’esile forcelletta con, alla destra, una piccola vasca artificiale. Il sentiero cambia improvvisamente pendenza divenendo ripidissimo. Faticosamente rimontiamo il pendio su percorso nel folto comunque privo di difficoltà restando immediatamente a destra del salto precipite verso occidente. Guadagniamo un cocuzzolo dal quale godiamo un paesaggio di grandiosa bellezza. A sorpresa scompare infatti l’alberatura permettendo una visione aperta verso settentrione sulle distanti cime delle Alpi Orobie tra cui spicca la Presolana oltre naturalmente al sottostante Lago d’Iseo. Ricompare di fronte a noi il profilo roccioso del Corno del Creilì ormai distante pochi minuti di cammino. Per raggiungerlo caliamo per qualche metro ad una modesta selletta rimontando il successivo pendio con un breve passaggio su facili roccette. In breve siamo ad un poggio prativo con roccolo di caccia. Abbandoniamo il sentiero segnato volgendo a sinistra per calare in pochi minuti verso il Corno del Creilì. Prestando cautela al sentierino, del tutto facile ma un po’ esposto sui salti a lato, ne guadagniamo l’esile sommità (m 611 – ore 1,20 dalla partenza).

Il punto è letteralmente a strapiombo sul sottostante paese di Iseo per cui ribadiamo la necessità di prestare attenzione a non esporsi inutilmente sul salto. Si tratta in ogni caso del piatto forte dell’escursione: il panorama è il migliore immaginabile e trova pochi riscontri anche nelle più alte cime prospicienti. Il Lago d’Iseo è osservabile in pratica nella sua interezza. Dall’estremità inferiore con i paesi di Sarnico e Paratico, l’occhio segue il profilo del lago superando le Torbiere del Sebino per raggiungerne il settore mediano dove spicca l’inconfondibile sagoma di Monte Isola, l’isola lacustre più ampia d’Italia. Al suo vertice settentrionale lo specchio d’acqua appare scavato tra elevate falesie e sulla sponda bresciana non fatichiamo a riconoscere la sommità della Corna Trentapassi. Più a destra domina l’intera area la grande cupola del Monte Guglielmo, montagna particolarmente cara ai bresciani che sfiora i 2000 metri, innevata talvolta sino a tutto maggio. Sul lato bergamasco il lago appare sovrastato dal profilo conico per lo più boscato del Monte Bronzone. Per completare l’escursione resta da salire il modesto Monte Cognolo, di poco più alto del Corno del Creilì. Per guadagnarne la cima torniamo a ritroso in qualche minuto al roccolo di caccia dove riprendiamo il sentiero segnato. Lo seguiamo verso sinistra salendo nel bosco sino al bivio segnalato da cartelli. Ignoriamo la deviazione a sinistra che condurrebbe, col segnavia 244, al paese di Iseo. Procediamo lungo il sentiero 290 in ripida ma breve salita sino a raggiungere il punto più alto, segnalato da un cartello in legno con toponimo dell’elevazione (m 673 – ore 1,35 dalla partenza).

Purtroppo l’alberatura impedisce una vista aperta in tutte le direzioni possiamo comunque osservare il Monte Orfano e un ampio tratto della Pianura Padana. Il rientro avviene a ritroso per un totale di quasi 3 ore di cammino.

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