Corno di Nago

MONTE CORNO DI NAGO  (m 730)

La salita al Monte Corno di Nago è un bellissimo itinerario d’interesse sia panoramico che storico in quanto ripercorre le principali fortificazioni militari di quella che fu, durante la prima guerra mondiale, la prima linea austro-ungarica. Sono moltissimi i reperti, i manufatti e le trincee che di recente sono stati recuperati nella zona permettendo una camminata in quello che giustamente potrebbe essere definito un museo a cielo aperto della grande guerra. L’escursione risulta d’assoluto valore anche dal punto di vista paesaggistico grazie ai magnifici scorci sul Lago di Garda e sulle vicine catene montuose del Monte Baldo e delle Alpi di Ledro. Complice la bassa quota del tracciato ne consigiliamo la percorrenza in primavera e in autunno evitando il periodo estivo per le eccessive temperature e per l’umidità spesso elevata legata alla vicinanza del Lago di Garda.

L’escursione in breve:

Nago (Parcheggio Coel – m 215) – fuciliera (m 380) – Castagneto di Nago (m 400) – Dorsale Tre Croci (m 450) - Stützpunkt Perlone – Trincea della Salina – Prea Busa (Monte Corno di Nago – m 730) – strada forestale (circa m 900).

Dati tecnici:

Partenza da Nago (Parcheggio Coel - m 215): Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale. Dislivello assoluto: m 685. Acqua sul percorso: assente.

Accesso alla partenza:

Utilizzando l’autostrada A22 si esce a Rovereto Sud quindi si seguono le indicazioni per Riva del Garda. La SS 240 raggiunge dapprima Loppio quindi scavalca il Passo S.Giovanni proseguendo in discesa sino al paese di Nago. Sulla destra troviamo il parcheggio Coel dove possiamo lasciare l’automezzo.

Descrizione del percorso:

Abbandonata l’automobile percorriamo la rotonda prospiciente al parcheggio e imbocchiamo la strada che conduce all’Hotel Nido d’Aquila. Trascurato l’albergo proseguiamo brevemente lungo la strada fino al pannello che riporta i sentieri della zona. Scegliamo la mulattiera che sale ripidamente sulla destra offrendo alle spalle i primi scorci non solo sul paese di Nago ma anche verso la testata del Lago di Garda nonché sul Monte Brione e sulle non lontane cime delle Alpi di Ledro. Da notare l’imponente falesia calcarea che precipita strapiombante sulla destra. Il percorso sale ripidamente agevolato dal lungo corrimano ed è un vero piacere osservare le vicine quinte del Monte Altissimo di Nago. Agevolati dalla fune metallica superiamo il tratto in massima pendenza bordeggiando alcune rupi sino a guadagnare il bivio segnalato dal cartello in legno che conduce ai primi reperti di guerra. Si tratta di una fuciliera in ottime condizioni (m 380)  in posizione dominante sul paese di Nago. Il magnifico paesaggio merita una sosta dopo la quale rientriamo sul sentiero principale salendo nel bosco sino alla località Castagneto di Nago (m 400). Il percorso è ora quasi in piano tra bosco rado di castagno e appezzamenti prativi. Sono presenti ulteriori manufatti militari quali muretti e trincee. Poco oltre si confluisce nella strada forestale che seguiamo verso destra sino a raggiungere un ampio spiazzo tra i prati con panorama aperto sulla testata del Lago di Garda e ad occidente verso le Alpi di Ledro (Dorsale Tre Croci – m 450).

Sulla sinistra il cartello segnala il tracciato per lo Stützpunkt Perlone. Un breve tratto nel bosco conduce direttamente all’ex postazione militare dove è possibile visitare una lunga galleria artificiale oggi pienamente recuperata. Dal prato antistante la trincea dominiamo il sottostante pianetto toccato dieci minuti prima in località Tre Croci nonché una vista spettacolare su gran parte del Garda sino a scorgerne, nei giorni più limpidi, l’estremità meridionale. Nelle immediate vicinanze notiamo l’inconfondibile profilo del Monte Brione. Proseguiamo oltre lo Stützpunkt Perlone seguendo il sentiero. Poco oltre, una breve digressione sulla destra conduce in breve alla Trincea della Salina in eccellenti condizioni di conservazione. La posizione strategica, a sbalzo sul paese di Nago e in vista del prospiciente Monte Altissimo di Nago, ne giustifica la costruzione in tempo di guerra dominando di fatto gran parte della vallata sottostante.

Rientrati sul sentiero segnato ne seguiamo il percorso in ripida salita rientrando nel bosco e arrampicandoci lungo le pendici alberate del Monte Corno di Nago. Rasentiamo un’ampia strada forestale che lasciamo tuttavia alla nostra sinistra mantenendo il ripido sentiero che resta a breve distanza dal crinale ricadente verso Nago. Guadagniamo la digressione sulla destra, indicata dal cartello, per la postazione militare “Preda Busa” (m 730). All’indiscutibile interesse storico deve essere aggiunto quello panoramico, l’osservatorio si trova infatti su un ardito sperone calcareo dal quale godiamo del miglior paesaggio dell’intera avventura. Il motivo dominante resta la vista del lago di Garda e delle cime che ne fanno da quinte su entrambe le sponde. Rientrati sul sentiero ne affrontiamo il tratto più ripido e faticoso nella boscaglia raggiungendo infine un ampio spazio prativo dal quale godiamo della migliore vista possibile sulla dorsale Cima d’Oro – Cima Parì nonché sul più distante Monte Tremalzo. Il sentiero confluisce ancora una volta in un’ampia forestale. Possiamo seguirne il percorso per un breve tratto, subito oltre una base quadrata in cemento andando infine ad osservare un ottimo scorcio in direzione delle Dolomiti di Brenta (circa m 900 – ore 2 dalla partenza). Si può ritenere conclusa la visita alle trincee del Monte Corno di Nago ed è ora consigliabile il rientro a ritroso.

Come possibile variante consigliamo, rientrati alla Dorsale Tre Croci, di ignorare la forestale utilizzata in salita che si articola a destra, optando invece per il sentiero in discesa a sinistra con cartello indicante Nago. Il percorso, di poco più lungo rispetto all’andata, aggira dall’alto il paese di Nago offrendo ulteriori scorci panoramici verso il centro abitato e sui terrazzamenti coltivati ad ulivo che caratterizzano il settore. In ultimo confluiamo nella strada asfaltata che, seguita verso destra, riporta in breve al paese di Nago e infine al parcheggio dove avevamo abbandonato l’auto (ore 3,30 complessive).

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