Creò -  Mandolino - Cremona

MONTE CREO’ (m 1106)

PUNTA DEL BERT (m 1107)

MONTE MANDOLINO (m 1108)

MONTE CREMONA (m 1083)

La sponda bergamasca del lago d’Iseo, se si eccettua il Monte Bronzone che gode di una certa notorietà, offre una sequenza di elevazioni secondarie poco note e per lo più trascurate dagli escursionisti. La quota molto contenuta e i comodi itinerari stradali d’avvicinamento ne fanno un terreno adatto per eseguire brevi camminate nel periodo primaverile ed autunnale. Anche l’inverno può essere preso in considerazione avendo l’accortezza di scegliere le giornate più serene e possibilmente in assenza di neve. Soprattutto quando soffia il föhn il panorama sulle non distanti Alpi Orobie e sul sottostante Lago d’Iseo offre scorci di grande bellezza paesaggistica. L’unica difficoltà dell’escursione è data dalla segnaletica piuttosto carente: molti dei sentieri indicati nelle vecchie cartine escursionistiche sono oggi intercettati ed interrotti dall’aggiunta di alcune recinzioni. L’ingresso nelle proprietà è comunque generalmente tollerato trattandosi di terreni per lo più erbosi frequentati dai relativi padroni soprattutto in estate. Nella stagione fredda è facile trovarsi nella più completa solitudine potendo godere qualche ora di serenità in un magnifico ambiente prealpino.

L’escursione in breve:

Parzanica (m 696) - Chiesa La Santissima (m 969) – Monte Creò (m 1106) - Cascina Sergiola - Lo Chalet (m 1050) - Punta del Bert (m 1107) - Monte Mandolino (m 1108) - Col de Rù (m 1009) - Monte Cremona (m 1083) - Col de Rù (m 1009) – Parzanica (m 696)

Dati tecnici:

Partenza da Parzanica (m 696): Difficoltà: E (T il tratto compreso tra la partenza e Lo Chalet nonché la frazione finale compresa tra Col de Rù e Parzanica; per il resto E) (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: frammentaria e per lunghi tratti assente. Dislivello assoluto: m 412. Acqua sul percorso: assente.

Accesso alla partenza:

L’escursione ha inizio nel paese di Parzanica che può essere raggiunto comodamente con la statale che in pratica segue la sponda bergamasca del Lago d’Iseo. Salendo da Sarnico si supera il paese di Predore raggiungendo Tavernola Bergamasca. All’uscita dal paese si trova la deviazione a sinistra che permette di lasciare il litorale lacustre salendo in pochi km sino a Parzanica. Chi proviene da Lovere, all’estremità settentrionale del Lago d’Iseo, seguirà la statale verso meridione superando Castro e Riva di Sotto sino a trovare il bivio a destra immediatamente prima di Tavernola Bergamasca. Si sale poi a Parzanica come indicato sopra. La strada principale aggira il centro del paese dall’alto. E’ qui che possiamo lasciare l’auto trovando sulla destra la cementata chiusa al traffico (indicata dal cartello) che sale alla chiesetta La Santissima.

 Descrizione del percorso:

Come anticipato, la prima parte del percorso segue il ripidissimo stradello cementato che conduce alla chiesa La Santissima. Si tratta di un’ampia mulattiera in pendenza estremamente marcata che sale dapprima tra la vegetazione per poi aprirsi più in alto in una bella veduta sul retrostante paese di Parzanica. Alle spalle notiamo le elevazioni dei monti Mandolino e Cremona che raggiungeremo nel proseguo inquadrando tra i due, più in lontananza, la piramide del Monte Bronzone, massima elevazione del circondario. Davanti a noi abbiamo invece il Monte Creò purtroppo inconfondibile per i deturpanti ripetitori televisivi che ne caratterizzano la sommità. In circa 40 minuti raggiungiamo il poggio sul quale è posta la Chiesa La Santissima (m 969). La struttura è posizionata subito a destra della mulattiera e vale la pena di deviare portandosi sul sentierino che ne circonda le mura. Il paesaggio è uno dei migliori dell’intera escursione, insospettabile per vastità e bellezza; siamo infatti in una posizione molto prominente sul Lago d’Iseo. Ammiriamo la parte più settentrionale del grande specchio d’acqua mentre l’orizzonte offre la visione delle principali cime delle Alpi Orobie, innevate sino a primavera inoltrata con in bella vista la grande struttura rocciosa della Presolana. Ad oriente notiamo l’ampia calotta sommitale del Monte Guglielmo a dominare la parte mediana del lago nel quale si erge Monte Isola, la più grande isola lacustre italiana.

Dopo aver riempito gli occhi del meraviglioso paesaggio proseguiamo lungo il tracciato che, ampio e privo di qualunque difficoltà, aggira dall’alto una casa per poi rimontare le pendici del Monte Creò. Una serie di curve permettono di passare presso alcune antenne raggiungendo il soprastante crinale erboso in coincidenza di un altro gruppo di costruzioni poste subito a sinistra della cima. Per raggiungere il punto più alto del Monte Creò altro non dobbiamo fare che seguire lo stradello asfaltato che in pochi minuti guadagna i ripetitori posti in vetta (m 1106 – ore 1,20 dalla partenza). Purtroppo le antenne hanno deturpato irrimediabilmente la montagna ma nonostante ciò il paesaggio offre ugualmente ottimi scorci. Alle spalle abbiamo il paese di Parzanica con, al di sotto di esso, le acque blu cobalto del Lago d’Iseo. Verso nord osserviamo il paese di Lovere e le lontane cime calcaree del Pizzo Arera e della Presolana; ad occidente abbiamo le elevazioni per lo più prative che fanno da quinte alla Valle di Fonteno.

Rientriamo a ritroso in qualche minuto per poi seguire l’ampia strada bianca che per un tratto ricalca il crinale. Perdiamo debolmente quota sino alla selletta che ospita la Cascina Sergiola, magnifico belvedere sul Monte Guglielmo e sulla Chiesa La Santissima dove siamo transitati in precedenza. Alla destra abbiamo alcune conifere a rendere più alpestre il paesaggio in direzione delle Alpi Orobie. Tra betulle ed abeti assecondiamo le deboli ondulazioni della carrareccia quindi lasciamo il crinale alla nostra destra calando moderatamente di quota. Passiamo a monte di alcune recinzioni quindi scendiamo sino ad un evidente bivio. Ignoriamo la strada asfaltata che cala a sinistra verso Parzanica procedendo di fronte a noi in nuova ripida risalita. Bordeggiamo la bella baita denominata Lo Chalet (m 1050) immediatamente a sinistra della carrareccia quindi una brusca curva verso destra riporta nuovamente in piena cresta. Sulla destra, con una breve digressione tra appezzamenti prativi e piccole macchie boschive si raggiunge in qualche minuto la modesta Punta del Bert (m 1107). Sulla sinistra il paesaggio è invece dominato dal bel Monte Mandolino dall’inconfondibile profilo conico rivestito in vetta da una caratteristica abetaia. La cima appare distante anche in questo caso pochi minuti e la si raggiunge direttamente, sebbene una modesta recinzione di filo metallico e un cartello di proprietà possano scoraggiare dall’avventurarsi sulle sue pendici. Nella stagione fredda la zona è tuttavia quasi disabitata e anche in presenza dei padroni non dovrebbero esserci difficoltà nell’ottenere il permesso di passaggio. Passiamo tra impianti artificiali di coltivazione quindi trascuriamo l’esile traccia di sentierino che obliqua a sinistra traversando sotto la cima. Seguiamo il filo di crinale su prato sino al punto più alto (m 1108), nel quale tuttavia ricompare l’alberatura ad impedire il paesaggio. La vista migliore si ha pertanto dal prato lungo i pochi minuti di salita con grandiosa visione ad oriente del Monte Guglielmo, del Lago d’Iseo e del paese di Parzanica. Verso sudest notiamo il prospiciente Monte Cremona mentre alle spalle, verso nord, notiamo i ripetitori del Monte Creò con, all’orizzonte, le grandiose cime dell’Adamello e delle Alpi Orobie. A sinistra del Monte Creò abbiamo il pendio boscoso della Punta del Bert mentre alla destra notiamo l’inconfondibile sagoma scura della Corna Trentapassi con al di sotto, nettamente più ravvicinata, la Chiesa La Santissima. Raggiunta la cima del Mandolino torniamo a ritroso in qualche minuto fino alla traccia non segnata che si stacca alla destra alla quale abbiamo fatto riferimento poco fa. La seguiamo pressoché in piano, in ambiente aperto verso oriente, muovendo in direzione del prospiciente Monte Cremona. Poco oltre le tracce si perdono nell’erba conviene pertanto calare di fronte a noi verso la sottostante sella denominata Col de Rù, in coincidenza della quale troviamo la strada comunale che sale da Parzanica. Una casa presso la sella funge da ulteriore riferimento: un cartello indica comunque, in modo inequivocabile, che siamo al passo (m 1009).

Resta l’ultima salita prevista per questa escursione: ignoriamo la segnaletica in parte fuorviante presente presso la sella per seguire l’ampia strada bianca che risale, a destra del crinale, sino alla sommità del Monte Cremona (m 1083). Da notare la visione ravvicinata del Monte Bronzone, per poi guadagnare verso sinistra il punto più elevato. Anche in questo caso una recinzione preclude proprio la cima ma è possibile chiedere al padrone la possibilità di varcarla accedendo al bellissimo pianoro erboso che caratterizza la sommità. Il paesaggio migliore si ha verso il Lago d’Iseo con visibile la lunga strada a tornanti che da Tavernola Bergamasca risale sino a Parzanica. Il Monte Cremona concede inoltre una bella vista d’insieme del lungo crinale culminante nei monti Creò, Punta del Bert e Mandolino che abbiamo avuto modo di scoprire ed apprezzare. Verso ovest spicca la marcata sagoma del Pizzo Arera. Il rientro alla partenza avviene tornando a ritroso sino al Col de Rù (m 1009). Una bella stradetta in gran parte asfaltata cala ora alla destra muovendo in direzione della partenza. Non mancano ulteriori scorci sul Lago d’Iseo e, in ultimo, sul bel paesino di Parzanica dove chiudiamo il nostro percorso ad anello ritornando all’automobile (m 696 – ore 3,40 complessive).

                    VISUALIZZA QUI SOTTO LA PHOTOGALLERY DEL TREKKING

                                              Cookie