Denervo

MONTE DENERVO (m 1459)

Al pari di molte altre cime nell’ambito del Parco Regionale dell’Alto Garda Bresciano, anche il Denervo offre un eccellente belvedere sul Lago di Garda sebbene la vicina Cima Comer ne copra un ampio settore. Si tratta di una salita facile, adatta senza dubbio al periodo primaverile ed autunnale quando le temperature non sono troppo alte. Il periodo invernale può essere preso in considerazione sfruttando le fasi più miti quando la neve tende a sciogliersi prestando comunque la massima attenzione al fondo in quanto potrebbe essere in ogni caso ghiacciato. La via di salita descritta di seguito è la più breve tuttavia chi desidera un itinerario più lungo potrà considerare la possibilità di aggiungere al percorso la prima citata Cima Comer, un belvedere straordinario sul sottostante Lago di Garda.

L’escursione in breve:

Brione (m 1002) - Bocchetta di Lovere (m 1052) - Malga di Denervo (m 1378) – Monte Denervo (m 1459)

Dati tecnici:

Partenza da Brione (m 1002): Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale. Dislivello assoluto: m 457. Acqua sul percorso: assente.

Accesso alla partenza:

Sulla sponda bresciana del Lago di Garda si incontra, in coincidenza del paese di Gargnano, il bivio per Valvestino. Abbandoniamo la sponda del Garda risalendo per qualche chilometro la provinciale con visioni sul lago sempre più entusiasmanti. Al bivio per Sasso (segnalato dal cartello), lasciamo la provinciale per Valvestino volgendo a destra. Poco oltre siamo ad un’ulteriore biforcazione: tralasciamo il proseguo per Sasso proseguendo a sinistra verso Formaga. Superiamo la piccola frazione quindi incontriamo l’ultimo bivio. Ignoriamo il seguito per Costa passando a destra con indicazioni per Briano. La carreggiata è a tratti molto stretta tuttavia il fondo è asfaltato e in buone condizioni. In pochi minuti siamo all’altopiano erboso che ospita le case sparse di Briano. Il tratto percorribile in automobile è cieco, si prosegue infatti ancora per poco sino al valico denominato Bocchetta di Lovere. Il sentiero ha inizio poche centinaia di metri prima della sella separandosi a destra della strada. Le possibilità di parcheggiare sono scarse: alla peggio si può lasciare l’automobile poco più a valle risalendo a piedi sino all’inizio del sentiero. Un’altra possibilità è quella di lasciare la macchina alla Bocchetta Lovere calando in discesa sino all’innesto con il segnavia.

Descrizione del percorso:

A destra del piano stradale troviamo il cartello indicante il segnavia 32 per la cima del Denervo. Passiamo tra le recinzioni quindi volgiamo a sinistra aggirando alcuni terreni privati. In questa prima fase il tracciato decorre parallelamente alla strada asfaltata percorsa in automobile per raggiungere la zona. Sulla sinistra, ad intramezzare il bosco, abbiamo alcune belle aperture prative. Siamo a breve distanza dalla sottostante Bocchetta di Lovere dove ha termine la strada asfaltata usata per raggiungere la partenza dell’escursione.

Il sentiero comincia a prendere quota nel bosco su fondo semplice, spesso ricoperto dalle foglie. Soltanto in un paio di punti affiorano facili roccette che si superano senza difficoltà. Il pendio si fa piuttosto erto e, seguendo i segnavia, descriviamo alcuni ampi tornanti che concedono di guadagnare rapidamente quota. Più in alto traversiamo verso sinistra sino ad un appostamento artificiale per la caccia in coincidenza di un’ampia schiarita del bosco. Il paesaggio si apre inaspettatamente verso occidente permettendo un primo scorcio in direzione delle montagne che sovrastano la lontana Val Trompia. Alla distesa prativa segue immediatamente una nuova ripida ma breve frazione nel bosco che immette ai prati del settore superiore della montagna. Un ultimo sforzo conduce alla vasta ed aperta distesa che ospita la grande Malga Denervo (m 1378 – ore 1,10 dalla partenza), in evidente stato di abbandono.

Merita più di un cenno il bellissimo panorama che si gode da questa privilegiata posizione. Verso nord sfilano le vette più elevate del Parco Regionale dell’Alto Garda Bresciano. Nello specifico notiamo l’accoppiata inscindibile data dal Monte Tombea e dal Monte Caplone. Immediatamente alla destra, ma a maggiore distanza, non passano inosservate le cime del Bondone, del Monte Stivo e del Monte Altissimo di Nago, mentre gran parte dell’orizzonte orientale è delimitato dalla lunga cresta sommitale e dalle numerose elevazioni del Monte Baldo. Invisibile appare per il momento il Lago di Garda mentre alle nostre spalle siamo dominati dal grande Monte Pizzocolo e dai vicini monti Spino e Zingla. La zona della Malga Denervo, oltre ad invitare ad una piacevole sosta nel piano erboso, è anche un importante crocevia di sentieri. Tralasciamo sia il sentiero che prosegue oltre la costruzione verso la Malga Premaur così come il tracciato che, a sinistra, cala al Passo della Fobbia. Saliamo invece a destra, con il cartello che segnala la cima del Denervo a circa 20 minuti di cammino.

Rimontiamo il pendio in parte arido e per lo più privo d’alberatura quindi la segnaletica indica il tornante verso sinistra che in breve immette all’erboso crinale sommitale. Abbiamo guadagnato non troppa quota dalla sottostante malga eppure i nuovi orizzonti visibili nelle giornate terse davvero ci entusiasmano. Un occhio attento non potrà far a meno di scorgere a distanza le Dolomiti di Brenta con la struttura sommitale della Cima Tosa. Alla nostra sinistra scorgiamo finalmente una porzione del Lago di Garda, immediatamente ai piedi del Monte Baldo nonché l’inconfondibile cupola sommitale, interamente boscata, del Monte Cas in posizione prominente verso il sottostante lago. Da notate, quasi sulla sua cima, la presenza del Santuario di Montecastello. A ovest le principali elevazioni delle Prealpi Bresciane tra cui ricordiamo la Corna Blacca e il Dosso Alto. Camminiamo tra le praterie sommitali e tra radi gruppi di betulle passando presso la cima in coincidenza di un casolare abbandonato (m 1459 – ore 1,30 dalla partenza). Da rilevare lo scorcio verso il Monte Pizzocolo. Il ritorno può avvenire a ritroso in ore 2,30 complessive; chi desidera un itinerario più lungo e completo potrà invece procedere lungo il sentiero 32 raggiungendo in altri 45 minuti la spettacolare vetta panoramica del Monte Comer. Dalla cima del Comer è quindi possibile rientrare alla partenza descrivendo un anello. Si cala infatti dalla cima al Rifugio Gargnano presso la strada asfaltata che, percorsa brevemente verso destra, riporta alla partenza del percorso.

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