Galleria del Lagazuoi

GALLERIA DEL LAGAZUOI - CENGIA MARTINI (LAGAZUOI m 2778)

Gruppo montuoso: Dolomiti – Gruppo Fanis

Grado di difficoltà globale: FACILE (Vai alla scala delle difficoltà).

Difficoltà tecniche:  1

Esposizione:           1

Impegno fisico:       1

Dislivello assoluto: m 623

Tempo di percorrenza: 3,30 ore circa (Via ferrata: ore 1,15 circa)

Punti di appoggio: Passo Falzarego – Rifugio Lagazuoi

Accesso:

Abbandoniamo l’auto nel grande parcheggio posto presso Passo Falzarego (m 2105). Dal valico possiamo osservare la grande parete sud del Lagazuoi, all’interno della quale si sviluppano le gallerie di guerra che la breve ferrata sfrutta per condurre sino alla cima della montagna. Chiari cartelli guidano sul largo sentiero che sale verso oriente avvicinandosi alla grande parete soprastante. Il panorama si allarga progressivamente abbracciando le Cinque Torri e la grande piramide rocciosa dell’Antelao. A ore 0,45 dalla partenza troviamo un bivio: a destra si raggiunge la sommità del Lagazuoi per normale sentiero (sarà il tracciato con cui rientreremo a valle); passiamo invece a sinistra, guidati dai cartelli (indicazioni per “Gallerie del Lagazuoi”) sino al primo facile e breve spezzone di fune.

Descrizione della ferrata:

Procediamo in breve sino al primo tunnel che traversa una spalla rocciosa. Indossiamo il caschetto ed estraiamo la torcia: in breve superiamo la galleria sino a portarci di nuovo all’aperto. Caliamo brevemente per poi risalire sul pendio di fronte sfruttando una bella, larga cengia lavorata nella roccia (funi metalliche d’assicurazione) con grande panorama aperto verso meridione. In breve salita raggiungiamo l’inizio del vero e proprio tunnel del Lagazuoi. In realtà, come si riscontrerà salendo, non si tratta certo di una sola galleria, ma piuttosto di un intricato sistema di cunicoli nel quale sono numerose le varianti e le deviazioni. Tutte le biforcazioni all’interno della montagna sono comunque ben segnalate con cartelli e il consiglio è di seguire le indicazioni per “Anticima Lagazuoi” tenendo la sinistra. Rischiarati dalla debole luminosità delle torce risaliamo gli alti gradoni a tratti viscidi e un po’ alti che caratterizzano l’intero percorso all’interno della montagna. Guidati dalla fune metallica come corrimano prendiamo progressivamente quota. Ogni tanto qualche “finestra” nella roccia permette un rapido colpo d’occhio all’esterno per poi tornare nelle tenebre della lunga galleria che risulta sviluppata per ben 1100 metri complessivi. Nel settore superiore il tunnel appare elicoidale (ricurvo su stesso) con la volta a tratti un po’ bassa. A lato della galleria principale si notano alcuni antri che furono utilizzati durante la prima guerra mondiale per le relative operazioni (punti d’osservazione verso l’esterno, ricovero feriti, postazioni d’artiglieria ecc…). In ultimo si aprono spettacolari alcuni finestroni sul vuoto sino all’uscita definitiva dal sistema di gallerie, poco sotto il Rifugio Lagazuoi. Per raggiungere l’edificio affrontiamo un breve tratto di sottile cresta portandoci sotto un costone roccioso. Lo aggiriamo verso sinistra sino a portarci sotto il rifugio: ne raggiungiamo il terrazzo con un ultimo breve salto su facili gradoni rocciosi in parte assicurati con fune metallica (m 2728 – ore 2 dalla partenza). Dal rifugio una breve digressione di pochi minuti permette di raggiungere la vetta del Lagazuoi (m 2778)

Discesa:

Partendo dal Rifugio Lagazuoi, scendiamo a valle su ampio sentiero tra i detriti, seguendo i cartelli con indicazioni per Passo Falzarego. Ignorata una deviazione che permette a destra di tornare nel sistema di gallerie di guerra, restiamo all’aperto portandoci alla Forcella Lagazuoi (m 2571). Traversiamo quasi in piano sul versante sud per poi calare in breve sino ad una seconda più ampia sella (Forcella Travenanzes – m 2507), crocevia di alcuni sentieri. Davvero notevole è l’imponente visione sul gruppo delle Tofane con una visione particolarmente spettacolare sul versante occidentale della Tofana di Rozes  Il nostro sentiero cala a questo punto verso sudovest, comodamente, sino a raggiungere più in basso la biforcazione ove in salita eravamo passati a destra per raggiungere la base inferiore del tunnel. L’ultimo tratto di discesa è quindi comune all’andata sino a riportarci in breve a Passo Falzarego (m 2105 – ore 1,15 dalla cima del Lagazuoi – al massimo ore 3,30 complessive)

Osservazioni – Caratteristiche della ferrata:

Un itinerario che sfrutta le gallerie che gli italiani scavarono durante la prima guerra mondiale per non perdere posizione nei confronti degli austro-ungarici posizionati sulla cima del Lagazuoi. Percorrere questo itinerario significa immergersi in un museo di storia a cielo aperto e non si può non riflettere, percorrendolo, sull’assurdità del conflitto che si svolse su queste cime. Le gallerie sono state ottimamente sistemate e la corda metallica all’interno della galleria funge da eccellente corrimano. L’imbragatura è del tutto inutile visto l’assenza di esposizione, indispensabili sono invece il caschetto (soprattutto nella parte alta vi sono alcuni tratti in cui la volta è un po’ bassa) e soprattutto la torcia che non può categoricamente essere dimenticata anche perché, come detto, sono numerosi i bivi, gli antri e le deviazioni a lato del tunnel principale ad essere segnalati con cartelli. Nel complesso un itinerario facile, anche per inesperti, percorribile in mezza giornata, assai interessante dal punto di vista storico e con grande panorama, nella discesa all’aperto, sul Gruppo delle Tofane.

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