VIA FERRATA MASARE’ (PUNTA DEL MASARE’ – m 2585)
VIA FERRATA RODA DI VAEL (RODA DI VAEL – ROTWAND – m
2807)
Gruppo
montuoso:
Dolomiti – Gruppo del Catinaccio
Ferrata
del Masarè:
Ferrata Roda di Vael:
Grado di difficoltà
globale: DIFFICILE
Grado di difficoltà globale:
FACILE
Difficoltà tecniche: 3
Difficoltà tecniche: 1
Esposizione:
3
Esposizione:
1
Impegno fisico:
3
Impegno fisico: 3
Dislivello assoluto: m
682
Tempo
di percorrenza: ore 6
globali (circa ore 3 – 3,30 le due ferrate)
Punti
di appoggio: Rif. Paolina
– Rif. Roda di Vael
Accesso:
Dall’abitato di
Carezza, la seggiovia ci porta al Rif. Paolina (m 2125).
Dal rifugio saliamo, con comodo sentiero
tra i prati, in direzione del monumento a Christomannos (m 2349) che
raggiungiamo in 20 minuti dalla partenza. In prossimità del monumento il
panorama si allarga con splendida veduta sulla Val Fassa e il tracciato diviene
praticamente piano nell’aggiramento dei prati basali della Punta del Masarè.
Poco oltre siamo al Rif. Roda di Vael (m 2280) dove troviamo, sulla sinistra, il
bivio chiaramente segnalato per la ferrata. Un breve tratto e siamo ad un nuovo
bivio: a destra si sale direttamente alla sommità della Roda di Vael, noi
procediamo invece sulla sinistra, sempre su sentiero segnato, puntando verso le
propaggini meridionali della Punta del Masarè. Ad una forcella della cresta
(m
2570) ci affacciamo nuovamente sul versante del Rif. Paolina: troviamo qui
l’attacco della ferrata (ore 1,30 dalla partenza).
Descrizione della
ferrata:
Le prime funi guidano
sul versante occidentale. L’itinerario prosegue cambiando ripetutamente di
versante con numerosi saliscendi e parecchi tratti tecnicamente impegnativi. La
via è caratterizzata infatti da una sequenza di stretti camini verticali assai
esposti ma ben attrezzati con corde fisse e pioli di ferro nei punti più
scoscesi. Si risale la Punta del Masarè (m 2585) per poi scendere, tra canalini
e costole rocciose attrezzate che richiedono sempre molto impegno, sino
all’uscita della ferrata in una conca erbosa. Chi è stanco, trova qui, sulla
destra, il bivio ben segnalato da cartello per il Rif. Roda di Vael. La nostra
escursione procede invece in salita su ghiaioni in direzione della cima.
Raggiunta la sommità di un costone, ci affacciamo sulla stretta Forcella del
Diavolo, che raggiungiamo scendendo una liscia parete verticale attrezzata
unicamente con la fune metallica ben tesa. Il passaggio è molto esposto su
rocce e spigoli precipiti, rappresentando quindi il passaggio chiave
dell’intera via. Raggiunta l’angusta sella (m 2650) risaliamo ora, su comodo
sentiero, sino alla sommità della Roda di Vael (m 2807 – libro di vetta –
ore 2,30 dall’inizio della ferrata – ore 4 dalla partenza).
Da notare lo splendido panorama dalla
vetta sul Latemar, sulla Marmolada e, nei giorni tersi, sulle vette delle Alpi
Centrali. La discesa avviene sulla facile ferrata Roda di Vael che, con funi
metalliche praticamente continue, guida in ripida discesa al Passo del Vaiolon
(m 2560 – ore 1 dalla sommità della Roda di Vael – ore 5 dalla partenza).
N.B La ferrata Roda di
Vael senza attrezzature sarebbe una salita di I° grado.
In coincidenza del Passo
del Vaiolon ha termine il tratto attrezzato dell’escursione.
Discesa:
Dal Passo Vaiolon
scendiamo, verso ovest, nello stretto canalone ghiaioso racchiuso ai lati da
strapiombanti pareti rocciose. Il sentiero è segnato e, nell’unico punto
severo in coincidenza di un balzo roccioso di 5 – 6 metri, è attrezzato con
una breve scaletta metallica. All’uscita del canalone incontriamo il comodo
sentiero del Masarè che, con un lungo traverso ci riporta, verso sinistra, al
Rifugio Paolina per ampi spazi prativi su terreno con scarsi dislivelli.
Completiamo così un magnifico anello ampiamente percorribile in 6 ore circa
dall’esperto ferratista.
Osservazioni –
Caratteristiche delle ferrate:
La ferrata del Masarè
è un itinerario piuttosto difficile caratterizzato da una sequenza di fessure e
camini verticali attrezzati con funi e spuntoni metallici. La via, a tratti
molto esposta, richiede esperienza ed è sconsigliabile ai neofiti. Il tratto di
discesa alla Forcella del Diavolo (diviso dalla ferrata vera e propria da un
lungo tratto di sentiero) è senza ombra di dubbio il settore più impegnativo
dell’intero itinerario. La liscia placca verticale, quasi senza appigli,
richiede forza di braccia (la si percorre in opposizione) oltre ad assoluta
assenza di vertigini.
La ferrata
della Roda di Vael, proposta qui in discesa, è invece un itinerario attrezzato
molto semplice adatto anche agli inesperti. Il fondo è ben gradinato, poco
esposto, e con funi metalliche praticamente continue. Percorsa all’inverso
permette di salire alla Roda di Vael senza percorrere la ben più impegnativa
Ferrata del Masarè.
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