Michielli - Strobel (Punta Fiames)

FERRATA ALBINO MICHIELLI-STROBEL (PUNTA FIAMES – m 2240)                     

Gruppo montuoso: Dolomiti – Gruppo del Pomagagnon

Grado di difficoltà globale: MEDIAMENTE DIFFICILE (Vai alla scala delle difficoltà).

Difficoltà tecniche: 3

Esposizione:         2

Impegno fisico:     3

Dislivello assoluto: m 947

Tempo di percorrenza: ore 5 (ore 2 la sola ferrata)

Punti di appoggio: Albergo Fiames

Accesso:

Seguiamo la statale 51 d’Alemagna da Cortina d’Ampezzo in direzione del Passo di Cimabanche. Dopo pochi km troviamo l’albergo Fiames (m 1290) posto alla base delle imponenti pareti del Pomagagnon; possiamo abbandonare qui l’automobile. Sulla destra della strada troviamo il sentiero (cartello) che sale nel bosco. Intersechiamo una seconda strada procedendo oltre, con i segnavia, sino alla base di un ampio ghiaione di detriti. Risaliamo lungamente il canalone, con faticosi tornanti, (ampio panorama in direzione di Cortina) sino ad accostarci alla parete rocciosa soprastante, dove troviamo la targa che ricorda la costruzione della ferrata (m 1650 - ore 1 dalla partenza). Procediamo su cengia tra mughi e brevi salti rocciosi sino a trovare, sulla sinistra, l’attacco vero e proprio della via (m 1750)

Descrizione della ferrata:

Una freccia indica la prima paretina, di pochi metri, non attrezzata (1° grado). Le funi metalliche guidano poi nel successivo ripido salto seguito, subito oltre, da un lungo camino quasi verticale ma ben attrezzato. Si prosegue su cengia obliqua per poi passare di nuovo in un camino, ancora una volta assai ripido ed esposto (funi metalliche). Seguono brevi salti rocciosi attrezzati sino all’ampio terrazzo inclinato (m 1850) dove un ripido sentiero tra i mughi ci permette di riprendere fiato. Gli ometti guidano nel traverso alla base della spalla sporgente verso sud sino ad uno splendido punto panoramico su Cortina (m 1960); siamo di nuovo alla base delle rocce, scavalchiamo così la soprastante paretina per mezzo di una serie di staffe metalliche e con l'ausilio della fune metallica. Poco oltre segue una forcelletta e un breve tratto di sentiero sino ad una lunga scala di ferro appoggiata al soprastante strapiombo. L’uscita dalla scala è seguita da una liscia placca verticale attrezzata con staffe in massima esposizione (m 2020 - punto più impegnativo della ferrata). Oltre le difficoltà decrescono progressivamente: le funi guidano sugli ultimi salti di roccia sino a concludere la salita con il breve tratto di sentiero che ci porta, a destra, sulla sommità di Punta Fiames (m 2240 – libro di vetta – ore 3 dalla partenza - bel panorama in direzione del vicino Col Rosà, sulle altre cime del gruppo del Pomagagnon e sulla sottostante conca di Cortina).

Discesa:

Dalla sommità di Punta Fiames torniamo brevemente a ritroso sino al bivio sulla destra. Traversiamo brevemente su traccia non segnata sino alla severa Forcella Pomagagnon (m 2180 – ore 0,20 da Punta Fiames), tra imponenti pareti. Procediamo ora nell’ampio canalone detritico perdendo rapidamente quota su scomodo ghiaione. Ad un bivio ignoriamo il segnavia 202 che scende su Cortina procedendo invece sul tracciato ben segnato a destra. Aggiriamo le pendici del Pomagagnon per poi calare a sinistra, nel bosco, sino all’ampia carrareccia presso la ex stazione di Fiames. Seguiamo brevemente la forestale, in direzione nord, fino a incrociare il sentiero di salita. Verso sinistra riguadagniamo in breve il punto di partenza (ore 2 da Punta Fiames – ore 5 dalla partenza).

Osservazioni – Caratteristiche della ferrata:

Una bella ferrata di media difficoltà, a tratti in forte esposizione ma ben gradinata e attrezzata con funi, staffe e una lunga scala. I salti attrezzati si alternano continuamente a terrazzi con mughi: sono quindi presenti diversi punti per riprendere fiato e potere, in tutta tranquillità, godere del panorama circostante. La bassa quota dell’itinerario ne permette la percorrenza per un lungo periodo, dalla tarda primavera sino ad autunno inoltrato, quando altri itinerari sono ormai coperti di neve. Per i neofiti si consiglia d’essere accompagnati da una guida o da qualcuno che conosca bene l’itinerario, per via soprattutto della complessiva, forte esposizione dell’itinerario.

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