Primula odorosa

Nome scientifico: Primula veris L. (Sinonimi: Primula officinalis (L.) Hill – Primula veris subsp. canescens (Opiz) Hayek – Primula columnae Ten. – Primula cordifolia Kit. In Kanitz – Primula coronaria Salisb. – Primula inflata Lahm. – Primula justinii Sennen & Elias – Primula macrocalix sensu Schur – Primula macrocalix Bunge – Primula montana Reuter non Opiz – Primula pannonica A.Kerner – Primula pyrenaica Miégeville – Primula uralensis Fisch. ex Rchb.)

Famiglia: Primulaceae

Altro nome comune: Primula di Colonna

Habitat naturale: Prati aridi, cespuglieti, margini dei boschi di conifere o roverella preferibilmente su substrato calcareo, basico e mediamente umido da 0 a 2300 metri di quota. Segnalata in Italia in Liguria, Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo, Lazio e Campania.

Periodo di fioritura: Da aprile a giugno

Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta 12 – 25 cm con rizoma obliquo quasi orizzontale lungo 2 – 3 cm e scapo eretto, indiviso e afillo. Le foglie sono tutte raccolte in rosetta basale e presentano picciolo lungo 3 – 8 cm; la lamina è ovata, lunga 5 – 8 cm e larga 3 – 5 cm, con bordo irregolarmente dentato. La pagina superiore è di colore verde scuro mentre quella inferiore è più chiara; la superficie appare rugosa e reticolata.

L’infiorescenza è data da un’ombrella con 5 – 15 fiori ciascuno dei quali è sostenuto da un peduncolo lungo 5 – 20 mm. Ogni fiore è imbutiforme e presenta 5 petali giallo – dorati spesso con 5 macchie aranciate alle fauci della corolla. Il calice, lungo circa 1 cm, presenta tubo rigonfio nella parte centrale risultando molto più largo del tubo corollino; sono presenti denti triangolari acuti lunghi circa 3 mm e larghi altrettanto o poco più.

Note: L’impollinazione è entomogama ad opera di farfalle e api. Possibile confusione con Primula elatior (L.) Hill. che si distingue tuttavia per i fiori più chiari e non profumati e per i denti del calice 2 – 3 volte più lunghi che larghi con calice più aderente al tubo corollino.

Sono presenti in Italia due sottospecie: Primula veris L. subsp. veris presente solo sulle Alpi dalla Valle d’Aosta al Friuli e Primula veris subsp. suaveolens (Bertol.) Gutermann & Ehrend. con areale coincidente con quello della specie ma assente in Veneto e in Trentino Alto Adige.

Primula veris L. subsp. veris ha foglie verdi scarsamente pubescenti e con margine crenato; il lembo della corolla è concavo con diametro di 6 – 12 mm. Predilige prati aridi e mesofili nonché arbusteti torbosi e aree boschive.

Primula veris subsp. suaveolens (Bertol.) Gutermann & Ehrend ha lamina delle foglie largamente ovata e con pubescenza più densa. La corolla ha lembo piano o concavo con diametro di 12 – 20 mm. Predilige i boschi di roverella o di conifere. E’ inclusa in questa sottospecie anche Primula veris subsp. columnae (Ten.) Lüdi prevista in Flora d’Italia.

Primula veris L. forma ibridi con Primula elatior L. e Primula vulgaris Huds. sia come individui isolati che in popolazioni compatte; gli ibridi sono spesso difficilmente riconoscibili dalle forme parentali.

Primula veris L. presenta proprietà farmaceutiche. Contiene primaverina e primulaverina, due derivati dell’acido salicilico da cui derivano proprietà analgesiche, antinfiammatorie e antireumatiche. La presenza di saponine nella radice e nel rizoma trova inoltre applicazione nelle malattie dell’apparato respiratorio grazie ad un’azione fluidificante ed espettorante. I fiori contengono carotene e flavonidi utili in caso di emicranie e cefalee. Non mancano tuttavia casi di allergia al polline. In cucina, foglie e fiori sono commestibili ed utilizzati nelle insalate o nelle minestre. Fiori e foglie seccate permettono di ricavare una tisana calmante.

Dove l’abbiamo osservata: Le prime tre fotografie sono state eseguite sulle pendici meridionali del Monte Vecchio poco a valle del Colle Arpiola (m 1500 - Alpi Marittime). Tutte le altre fotografie sono state realizzate nella Valle di Bondo presso Vesio (m 700 – Prealpi Bresciane).

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