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PUNTA TRE DITA (DREIFINGERSPITZ - m 2479)
Il sottogruppo delle Dolomiti
di Enneberg è generalmente poco noto in quanto posto all’estremità
settentrionale delle Dolomiti stesse. Le quote sono contenute con cime intorno
ai 2400 – 2500 metri tuttavia questo non toglie nulla all’imponenza delle cime,
particolarmente se osservate da nord. Si elevano infatti a delimitare la media
Pusteria a meridione con una bella sequenza di vette. Particolarmente dalla zona
di Valdaora è possibile apprezzarne la bellezza con il settore principale del
gruppo che si eleva per oltre 1000 metri rispetto al fondo della Pusteria.
Partendo da ovest verso est troviamo dapprima il Piz de Peres, la vetta più
conosciuta sebbene non sia la più alta della catena per via della sua vicinanza
alla stazione sciistica di Plan de Corones. La seconda sommità, oggetto della
nostra relazione, è la Punta Tre Dita anch’essa raggiungibile, come tutte le cime
principali del gruppo, con un bel trekking tutt’altro che difficile. Sia il Piz
de Peres che la Punta Tre Dita concedono le due salite più comode del gruppo
grazie ad un punto di partenza (Passo Furcia) posto piuttosto alto. Tutte le
altre cime richiedono invece marce decisamente più lunghe complice l’isolamento
della zona, la mancanza di punti d’appoggio e, come detto, l’assenza di punti di
partenza sufficientemente in quota. La salita che andiamo a proporvi è
sicuramente adatta ad ogni medio camminatore e considerata l’esposizione a nord
della salita è in genere agibile solo da giugno inoltrato in avanti.
Dati tecnici:
Dal Passo di Furcia (Furkel
Paß - m 1737): Difficoltà: EE
(Vai
alla scala delle difficoltà). Presenti alcuni brevi passaggi esposti a
mezza via tra il Passo Tre Dita e la cima comunque non tali da precludere la
salita ad un medio escursionista. Segnaletica: totale sino al Passo Tre Dita.
Il tratto successivo non presenta segnaletica ma avviene su sentiero marcato ed
evidente. Gli ultimi minuti di ascensione avvengono su fondo prativo senza
sentiero ma ancora una volta, con buona visibilità, non vi sono problemi di
orientamento. Dislivello: m 742. Acqua sul percorso: assente. Sono presenti
alcuni punti di ristoro come appoggio solo presso la partenza presso il Passo di
Furcia.
Accesso:
E’ possibile salire
al Passo Furcia salendo dalla Val Pusteria (paese di Valdaora) oppure con la
strada che raggiunge il valico partendo da S.Vigilio di Marebbe.
Descrizione del percorso:
Abbandoniamo l’automobile al
Passo Furcia (m 1737) per proseguire a piedi su
ampia carrareccia chiusa al traffico (cartello in legno con indicazione per
il Piz de Peres) che sale verso est nel bosco di conifere.
Ignoriamo un primo bivio sulla destra con indicazioni per la cima del Piz de
Peres e per una malga gestita procedendo ancora per un brevissimo tratto. Subito
oltre l’evidente curva della strada troviamo, sempre a destra, il nostro
sentiero (segnavia n° 3) che sale molto ripidamente su fondo terroso.
Procediamo lungamente nel bosco per poi raggiungere
un bel culmine dove possiamo dominare sulla sinistra
la Val Pusteria e la Valle di Anterselva. Alle spalle, tra le frasche,
notiamo la grande sagoma a cupola del
Plan de Corones. Verso nord est andiamo a cogliere all’orizzonte le
principali cime delle Alpi Aurine. Perdiamo a questo punto dislivello tra la
vegetazione per aggirare la base di una soprastante scoscesa bastionata
rocciosa. Alcuni scorci panoramici permettono di osservare di fronte a noi la
nostra meta: la
vetta della Punta Tre Dita. Scavalchiamo un
piccolo valloncello con torrente (spesso quasi asciutto) per poi riprendere
a salire con bella vista che si rinnova, alle spalle, in direzione della
sommità prativa di Plan de Corones e sul
crinale principale delle Alpi Aurine con i suoi ghiacciai. Raggiungiamo un
bivio facilmente riconoscibile in quanto in sua coincidenza è presente una
panchina di legno. Abbandoniamo il percorso che traversa verso est per
volgere in ripida salita sul percorso segnato a destra. Un primo breve tratto si
sviluppa tra bosco rado di conifere; a destra osserviamo le rocce che
caratterizzano le
pendici settentrionali del Piz da Peres con
ben visibile anche la cima. Poco oltre usciamo definitivamente allo scoperto
alla base di un
grande canalone detritico. Il proseguo del sentiero rimonta faticosamente i
detriti sabbiosi e ghiaiosi dell’ampio canale con una sequenza di stretti
tornanti.
Saliamo in direzione della marcata forcella (Passo Tre Dita) racchiusa tra la
Punta Tre Dita a sinistra e il Piz de Peres a destra. Alle spalle, ormai
senza l’ostacolo della vegetazione, apprezziamo la
bella visione della Val Pusteria dischiudersi ampia ai nostri occhi.
L’ultimo tratto è il più duro e ripido, su fondo in parte sabbioso ed instabile,
e permette, come detto, l’accesso al
Passo delle Tre Dita (Dreifinger Scharte – m 2330 – ore 1,45 dalla partenza)
subito sotto la cima dell’omonima punta che appare ormai a portata di mano.
Nei giorni limpidi la visione verso nord delle
Alpi Aurine e della
Valle d'Anterselva è avvincente. Siamo a questo punto ad un importante bivio: a destra il sentiero sale verso la
cima del Piz de Peres, noi volgiamo invece a sinistra sulla traccia non segnata
ma evidente,
scavata nel manto erboso. Il sentiero sale ripido ma ben marcato e la vista
in direzione del vicino
Piz da Peres si fa avvincente con ben visibile il
tracciato che conduce alla sua sommità. Il nostro cammino prosegue
assecondando una prima spalla prativa; proseguiamo meno ripidamente lungo un
tratto in parte esposto sul salto a destra: non vi sono reali difficoltà ma
è comunque richiesto un attimo d’attenzione e piede fermo (da notare alle spalle
lo
scorcio sulla valle di S.Vigilio). Subito oltre il breve tratto in
esposizione siamo ad una bella radura prativa ove compare a breve distanza il
Lago dei Colli Alti. Abbandoniamo a questo punto la traccia di sentiero per
volgere liberamente a sinistra sulle
ripide balze erbose: non vi sono indicazioni ma con buona visibilità è
impossibile sbagliare direzione anche perché
in breve compare la croce che caratterizza la vetta. Gli ultimi ripidi passi
concedono una vista sempre più emozionante sul circostante ambiente dolomitico
sino a guadagnare la cima (m 2479 – ore 2,20 dalla partenza –
libro di vetta da firmare). Splendido appare il panorama: ad occidente
osserviamo ancora una volta il
Piz de Peres di pochi metri più alto rispetto alla nostra posizione; verso
nordovest ecco nuovamente il tozzo rilievo rotondeggiante del
Plan de Corones che appare ora ammansito dalla quota con le Alpi Aurine e i
relativi ghiacciai a fare da sfondo. Verso nord osserviamo i paesi della
media Pusteria mentre a oriente ecco
Monte Muro, la massima sommità delle Dolomiti di Enneberg. A sud
le cime principali delle Dolomiti di Braies dominano la visione con altri
famosi gruppi dolomitici come
le Tofane a chiudere l’orizzonte meridionale. Un cenno lo merita anche la
flora eccezionale della zona con la famosa stella alpina presente in gran numero
complice la poca notorietà di queste cime. Il rientro avviene a ritroso e
considerata la lunghezza non eccessiva dell’escursione è possibile prolungare il
trekking aggiungendovi la salita al Piz da Peres anch’esso raggiungibile con
facilità dal Passo delle Tre Dita.

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