MAGERSTEIN (MONTE MAGRO – m 3273)

FRAUENKÖPFL (m 3251)

FERNERKÖPF (PIZZO DELLE VEDRETTE – m 3249)

SCHNEEBIGERNOCK (MONTE NEVOSO – m 3358)

SCHWARZE WAND (CRODA NERA – m 3105)

MORGENKOFEL (CIMA MATTINA – m 3073)

WASSERKOPF (CIMA DELL'ACQUA – m 3135)

Una bellissima escursione di due giorni nella parte centrale del gruppo Vedrette di Ries: in particolare il Magro (Magerstein) e il Nevoso (Schneebigernock) sono due montagne molto rinomate che godono di una spiccata individualità; entrambe emergono dalle distese crepacciate della Vedretta di Ries Occidentale. Il Pizzo delle Vedrette (Fernerköpf) e il Frauenköpfl sono invece montagne di transito che permettono un passaggio fra le due cime prima citate. Croda Nera (Schwarze Wand), Cima Mattina (Morgenkofel) e Cima dell'Acqua (Wasserkopf) sono vette dimenticate che racchiudono la splendida conca occupata dalla Vedretta di Val Fredda (Gelttalferner). Solo la Croda Nera è conosciuta grazie alla via di salita in pratica senza ghiacci che percorre la valle di Rio Molino. Nel nostro caso guadagniamo il punto più alto con un percorso differente, più impegnativo ma più bello in quanto comporta l'attraversamento di una vedretta solcata da alcuni crepacci trasversali.

Nell'insieme, l'escursione descritta è un' impresa molto impegnativa per il normale escursionista alpino in quanto, come anticipato, occorre preventivare l'attraversamento di numerosi ghiacciai: si consiglia una buona guida per gli inesperti ricordando che i tratti su ghiaccio richiedono necessariamente una progressione in cordata. E' ovviamente necessario tempo molto stabile per evitare i rischi di un brusco cambiamento del tempo con la possibilità, considerata la quota superiore ai 3000 metri, di un improvviso temporale associato a neve anche in piena estate. Desiderando procedere con crepacci ben visibili e in assenza quindi di pericolosi ponti di neve, sarebbe bene progettare questa escursione per il mese di agosto oppure settembre; resta comunque necessario informarsi sulle condizioni del tracciato telefonando preventivamente al Rifugio Roma oppure al Rifugio Vedrette di Ries.

1° giorno di cammino:

Dati tecnici:

Da Riva di Tures (m 1540): Difficoltà: itinerario alpinistico d’impegno medio (AD) (Vai alla scala delle difficoltà).  Necessaria molta attenzione nell’attraversamento della Westlicher Rieserferner (Vedretta di Ries Occidentale), ampio ghiacciaio crepacciato. Tra la sommità della Fernerköpf e la vetta dello Schneebigernock si affronta una breve ma esposta via ferrata, oltre ad un pericoloso passaggio sul filo di una sinuosa spalla gelata (eventualmente utili ramponi e piccozza). Necessario piede fermo e assenza di vertigini. Nel complesso un itinerario che richiede esperienza d’alta montagna o, quanto meno, una buona guida. Segnaletica: totale nei tratti non su ghiacciaio. I settori innevati sono generalmente percorsi da chiare tracce nel periodo estivo. Dislivello assoluto: m 1767.

Accesso:

Si accede alla partenza dalla Val Pusteria; in coincidenza della città di Brunico troviamo le indicazioni per la statale della Valle Aurina (Ahrntal). La percorriamo per una decina di km sino ad individuare, poco prima di entrare nel paese di Campo Tures, il bivio a destra per Riva di Tures. Lasciamo il fondo valle per risalire con la provinciale tutta la Valle di Riva in un ambiente selvaggio e molto suggestivo; raggiungiamo infine la grande piana a pascolo che accoglie il delizioso paesino di Riva di Tures posto in un contesto alpino di grande suggestione, con l'immensa mole del Collalto con i suoi ghiacciai a dominare il paese e i pascoli sottostanti. Prima di entrare nel centro della frazione troviamo, sulla destra, la deviazione che conduce in pochi istanti all'ampio parcheggio dove ha inizio il sentiero per il Rifugio Roma (sentiero indicato da cartelli in legno)

Descrizione del percorso:

Abbandoniamo l'auto nel parcheggio presso Riva di Tures; seguiamo il segnavia n° 1 che sale progressivamente con tornanti mantenendosi nel fresco dell’abetaia (staccionate di legno). Una prima apertura si ha in coincidenza della Untere Terner Alm (Malga Terna di Sotto – m 1894) dove inquadriamo in lontananza il Rif. Roma sovrastato dal Collalto. Torniamo ad addentrarci nel bosco fino alla bella cascatella formata dal Ternerbach (m 1966). Poco oltre siamo definitivamente all’aperto tra vasti pascoli; transitiamo in prossimità della Eppacher Alm (Malga Epago – m 2041) sino a guadare l’impetuoso Tristenbach. In breve, con erta salita tra detriti rocciosi, guadagniamo il Rif. Roma (Hochgall Hütte – m 2276 – ore 2,20 dalla partenza), posto in splendida posizione. Dal Rif. Roma saliamo in pochi minuti al Tristensee (m 2315). In coincidenza del piccolo laghetto troviamo il segnavia 4 che sale, senza difficoltà, tra balze moreniche. Abbandoniamo poi il sentiero segnato per volgere nel valloncello detritico immediatamente ai piedi della soprastante Westlicher Rieserferner (Vedretta di Ries Occidentale). Risaliamo il vasto ghiacciaio seguendo con attenzione una pista generalmente presente sino ad una larga sella nevosa. Subito oltre, la pista sulla vedretta supera un ripido pendio sino ad un falsopiano con crepacci posto poco a destra della cresta rocciosa che bordeggia il ghiacciaio ad oriente. La cima del Magerstein appare a portata di mano: ne aggiriamo la sommità da destra prestando molta attenzione ad una zona intensamente crepacciata; guadagnata la sella che divide la cima dalla Frauenköpfl risaliamo la facile cresta di sfasciumi che conduce direttamente in vetta (m 3270 – libro di vetta - ore 3 dal Rif. Roma – ore 5 dalla partenza). Da notare il grande panorama in direzione di Monte Nevoso.

Ritorniamo a ritroso alla sella, quindi aggiriamo, su ghiacciaio in moderata pendenza, la cima della Frauenköpfl prestando la massima attenzione ad alcuni insidiosi crepacci. Un'altra possibilità è quella di evitare il ghiacciaio risalendo tra instabili blocchi di roccia la Frauenköpfl per poi discenderla dalla parte opposta; questa opzione è di solito possibile in agosto-settembre in presenza di rocce non vetrate o coperte di neve. Scegliendo indifferentemente la vedretta o l'itinerario in cresta, si supera la cima della Frauenköpfl per poi risalire, subito oltre, sulla sommità detritica della Fernerköpf (Pizzo delle Vedrette – m 3249 – ore 0,45/1 dal Magerstein). Ignorata la discesa a sinistra per il Rif. Forcella di Val Fredda, proseguiamo lungo l’esile cresta che delimita il bordo della Vedretta di Ries. Chiari segnavia guidano alla sottostante forcella (attenzione ad eventuali nevai) dove ci troviamo ai piedi di una verticale parete rocciosa. Una breve via ferrata permette di scavalcare l’ostacolo: funi metalliche in forte esposizione, ma con roccia sufficientemente appigliata, salgono sulla destra per una trentina di metri di dislivello fino alla sommità della cresta. Discendiamo sul lato opposto sino ad una sinuosa “onda” di ghiaccio vivo. In breve ma ripida discesa ne seguiamo il filo prestando estrema attenzione alla forte esposizione su entrambi i versanti. E’ sconsigliato l’aggiramento dell’”onda” passando sulla cengia a sinistra in quanto esposta e su detriti pericolosamente instabili. Impossibile passare anche sul ghiacciaio a destra per via dei larghi e ben evidenti crepacci. Con piede fermo superiamo l’ampio dorso gelato per poi procedere più facilmente sino alla base della cresta orientale dello Schneebigernock (Monte Nevoso – m 3358). La rimontiamo tra massi e detriti mobili seguendo chiare tracce di passaggio e mantenendoci, con tracciato logico, a poca distanza dal filo del crinale. Senza ulteriori difficoltà ne guadagniamo la cima (ore 1,15 dalla Fernerköpf - ore 2,15 dalla cima del Magerstein – ore 7,15 dalla partenza). Spettacolare il panorama sulla Vedretta Occidentale di Ries sormontata dal Pizzo delle Vedrette (Fernerköpf) e dal Monte Magro (Magerstein); più in lontananza osserviamo l'inconfondibile sagoma del Collalto (Hochgall).

Torniamo a ritroso sino alla sommità della Fernerköpf prestando nuovamente molta attenzione ai due passaggi critici della traversata: l’onda di ghiaccio che viene questa volta affrontata in salita, e la breve ma esposta via ferrata. Dalla cima della Fernerköpf caliamo a destra su facile sentiero segnato perdendo quota tra massi e instabili ghiaie. Attraversato un valloncello dove spesso la neve si mantiene sino ad estate inoltrata, si procede in moderata discesa aggirando a sinistra le ripide pendici detritiche della Geltalspitze. Tra balze sassose scendiamo fino alla larga Forcella di Val Fredda ove sorge l’omonimo rifugio (Rieserfernerhütte – m 2791 - ore 2,15 dallo Schneebigernock – circa ore 9,30 complessive), al margine di una splendida conca ghiacciata dominata a oriente dalle cime appena salite del Magerstein e dello Schneebigernock, quest'ultima parzialmente occultata dalla Geltalspitze, e ad ovest dalle sommità della Schwarze Wand e della Wasserkopf.

 2° giorno di cammino:

Dati tecnici:

Difficoltà: itinerario alpinistico d’impegno medio (AD) (Vai alla scala delle difficoltà). Suddivisione delle difficoltà in base ai tratti: Necessaria molta attenzione nell’attraversamento della calotta superiore della Gelttalferner, caratterizzata da numerosi crepacci trasversali. Necessario piede fermo e assenza di vertigini nella cengia stretta ed esposta che si affronta salendo alla Wasserkopf. Un itinerario che richiede senz’altro esperienza d’alta montagna o una buona guida. Nessun problema nella lunga discesa dal Rieserfernerhütte a Riva di Tures. Segnaletica: sempre assente nella salita alle cime anche se con tracce evidenti nei settori non su ghiacciaio. I tratti su vedretta sono generalmente poco battuti e poco frequentati, è quindi necessario un buon senso dell’orientamento. Senza problemi e ben segnato è invece il sentiero che cala dal Rieserfernerhütte a Riva di Tures.

Descrizione del percorso:

Dal Rifugio Forcella di Val Fredda (Rieserfernerhütte – m 2791) scendiamo in pochi minuti alla sottostante conca occupata da un vasto ghiacciaio pensile: la Gelttalferner (Vedretta di Val Fredda). In lunga traversata praticamente in piano, percorriamo verso destra l’estesa superficie del ghiacciaio senza incontrare tuttavia difficoltà grazie alla pressoché totale assenza di crepacci. Ci portiamo alla base del ripido canalone di detriti che permette l’accesso alla conca ghiacciata superiore (sino al 1995 anche questo canale era coperto dalla vedretta: l’innalzamento globale delle temperature ha isolato la parte superiore del ghiacciaio che viene ora raggiunto rimontando questa ripida china di pietre e ghiaie). Molto faticosamente rimontiamo il pendio, talvolta su neve anche in piena estate, sino ad accedere come detto alla parte superiore della vedretta. Seguendo una pista non molto frequentata puntiamo all’evidente forcella che divide la Schwarze Wand dalla Morgenkofel. Prestando molta attenzione ad alcuni evidenti crepacci trasversali che interrompono la nostra pista guadagniamo infine la sella (Mülbacher Joch / Giogo di Rio Molino – m 2983). Rimontiamo ora, tra massi mobili, il crinale sulla destra. Chiare tracce di passaggio guidano in mezzora dalla forcella sino alla sommità della  Schwarze Wand (Croda Nera – m 3105 – libro di vetta – ore 1,40 dal Rieserfernerhütte - Splendido panorama a perdita d’occhio verso sud in direzione della Val Pusteria; osserviamo anche la vicina sagoma della Wasserkopf, Monte Nevoso e Monte Magro e le Alpi Aurine a chiudere l'orizzonte settentrionale). Torniamo a ritroso sino al Mülbacher Joch; nuovamente sulla vasta distesa superiore della Gelltalferner, la percorriamo verso sinistra prestando attenzione a diversi crepacci trasversali. Ci portiamo grosso modo ai piedi dell’esile forcellina che separa la Morgenkofel dalla Wasserkopf. Lasciato il ghiacciaio rimontiamo il caotico pendio di massi che ci porta alla forcella piegando a sinistra poco prima di raggiungerla. Volgiamo in direzione della Morgenkofel raggiungendola con un breve tratto finale su crinale tra rocce non difficili (m 3073 – libro di vetta – ore 1 dalla Schwarze Wand). A ritroso seguiamo l’esile crinale sino alla forcella: procediamo sul filo di cresta grazie ad uno spettacolare sentiero gradinato, davvero sorprendente ed inaspettato in considerazione della quota e dello scenario d’estrema solitudine di queste cime. Raggiunto un settore di crinale più impegnativo, debordiamo sulla destra arrivando ad un esile cengia in forte esposizione (tracce di agganci per funi metalliche purtroppo eliminate e quindi non presenti al momento della stesura del testo – agosto 2001). Oltrepassato questo impegnativo traverso riprende la salita su sentiero ottimamente gradinato e artefatto sino a riguadagnare in breve la cresta sud est della Wasserkopf. Raggiunta un’anticima (ometto di pietre) si oltrepassano numerosi gendarmi che caratterizzano il filo del crinale sino a portarsi sotto la verticale della vetta. Sembra preclusa ogni possibilità di salita, invece si bordeggia la cuspide sommitale sulla destra per poi rimontarla su gradoni di roccia rossastra sino a guadagnare la sommità (Cima dell’Acqua - m 3135 – ometto di pietre - libro di vetta - ore 0,45 dalla Morgenkofel – circa 4 ore dal Rieserfernerhütte). Da rilevare il magnifico panorama di vetta sia verso sud in direzione della conca di Brunico che verso nord ammirando le prospicienti cime di Monte Nevoso e Monte Magro.

Via di rientro: A ritroso sino alla forcella che divide la Wasserkofel dalla Morgenkofel per poi calare su ripido pendio di sfasciumi sino alla Gelttalferner. Seguiamo a ritroso l’ampia vedretta prestando ancora una volta estrema attenzione ai crepacci trasversali per poi calare ripidamente tra detriti o neve in prima estate al settore inferiore del ghiacciaio. Senza difficoltà e senza crepacci percorriamo la superficie quasi piana della vedretta sino a raggiungerne il bordo a sinistra in prossimità della Forcella di Val Fredda. Pochi minuti tra rocce e detriti quindi siamo nuovamente al Rieserfernerhütte (m 2791 – ore 2,15 dalla Wasserkopf). Ci aspetta ora la lunga ed interminabile discesa a valle con il comodo e facile sentiero Erlanger Weg (segnavia n°3). In prossimità del rifugio bordeggiamo quasi in piano alcuni piccoli specchi d’acqua per poi calare con comodo sentiero tra massi e detriti. Raggiungiamo e scavalchiamo il torrente (m 2509) per poi risalire per un breve tratto. Sempre tra grandi macigni scendiamo nuovamente sino a scavalcare un altro torrente con ponticello in legno (m 2434); seguono alcuni tornanti quindi un lungo settore di sentiero che ci permette di guadagnare il sottostante altipiano ove è posta la Innere Gelttalalm (Malga Val Fredda di Dentro – m 2070). In un idilliaco ambiente pastorale, solchiamo la verdeggiante piana; transitiamo presso la Außere Geltalalm (Malga Val Fredda di Fuori - m 1995) per poi calare nel bosco di conifere con sentiero a tratti costruito con lastre rocciose (staccionate in legno). Siamo infine nel fondovalle dove il sentiero ha termine in coincidenza della provinciale che unisce Campo Tures a Riva di Tures (ore 2,45 dal Rieserfernerhütte – ore 8,30 complessive per il 2° giorno di cammino). Riguadagniamo il parcheggio della partenza seguendo la strada verso destra sino a rientrare nell’abitato di Riva di Tures.

                                                   

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