Senape violaciocca

Nome scientifico: Coincya monensis subsp. cheiranthos (Franco) Aedo, Leadlay et Muñoz Garm. (Sinonimi: Brassica monesis Auct. FI. Ital. – Rhynchosianpis cheiranthos (Vill.) Dandy – Sinapis cheiranthos Mert. et W.D.J.Koch – Brassica cheiranthos Vill. – Coincya cheiranthos (Vill.) Greuter et Burdet)

Famiglia: Brassicaceae

Altri nomi comuni: Senape a fiori piccoli - Coincya

Habitat naturale: Rupi, pietraie, detriti in prevalenza su substrato siliceo, talvolta lungo i bordi dei fossi da 800 a 2200 metri. Presente in Italia in Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Sardegna.

Periodo di fioritura: Da maggio ad agosto

Descrizione della pianta: Pianta erbacea annuale o perenne alta 30 – 100 cm con fusto da prostrato ad ascendente o anche eretto, foglioso in alto, legnoso ed ispido per la presenza di fitte setole nella parte inferiore. Le foglie basali, lunghe 15 cm, sono picciolate e raccolte in una rosetta basale piuttosto lassa. Sono pennatopartite o lirato-pennatosette, con 3 – 9 paia di segmenti coriacei dentati, incisi e densamente ispidi. Le foglie cauline sono ridotte o subnulle. L’infiorescenza è un racemo apicale corimbiforme con parecchi fiori. Sono presenti 4 sepali violacei lunghi 6 – 10 mm e larghi circa 2 mm senza appendice alla sommità. La corolla presenta diametro di 15 – 30 mm ed è formata da 4 petali di colore giallo intenso e con petali venati di violetto, bruno o giallino.

Note: Il nome del genere ricorda il botanico francese Auguste Herni Cornut de Coincy (1837 – 1903); il nome specifico è invece riferito all’isola britannica di Anglesey (detta Mona in latino) posta nel Mare del Nord dove la specie è stata originariamente descritta. E’ specie con proprietà farmaceutiche; nella medicina popolare è infatti utilizzata per curare lo scorbuto, come antianemico e antireumatico. Possibile confusione con Coincya richeri Greuter et Burdet che si distingue per le grandi foglie intere, lanceolate e con margine dentato-crenato oltre che per le silique rossastre e più ingrossate.

Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie sono state realizzate presso la vetta di Cima Canuti Est lungo il confine tra le province di Parma e di Massa Carrara (m 1740 – Appennino Tosco Emiliano).

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