Tocco

MONTE TOCCO (m 471)

Nonostante l’intero Promontorio di Portofino sia ben noto agli escursionisti la salita al Monte Tocco non gode di una grande notorietà. Si tratta infatti di un’elevazione secondaria che vive una sua esistenza appartata. Nonostante ciò offre ugualmente “l’ebbrezza” di guadagnare un culmine panoramico aperto in direzione di Genova e del Ponente Ligure. La salita è inoltre un pretesto per scoprire un sentiero di tracciatura nel complesso recente; si tratta del percorso che sale dalla località Batterie al Semaforo Nuovo offrendo scorci selvaggi in direzione del Monte Campana e di Cala dell’Oro. Si tratta di un percorso ad anello che impiega per mezza giornata e che si sviluppa per gran parte nella macchia mediterranea offrendo la possibilità di una bella avventura nel semestre freddo grazie all’estrema mitezza di tutta l’area.

L’escursione in breve:

San Rocco di Camogli (m 219) – San Rocco, bivio per Punta Chiappa (m 206) – Sorgente Vegia - Fornelli (m 238) – località Groppo Marso (bivio per Porto Pidocchio – m 243) – località Batterie (m 244) – Semaforo Nuovo (m 415) – Toca (m 453) – Monte Tocco (m 471) – Fornelli (m 238) – San Rocco (m 219)

Dati tecnici:

Partenza da San Rocco (m 219): Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale tranne nel breve tratto compreso tra Toca e la cima di Monte Tocco dove non vi è segnaletica. Dislivello assoluto: m 265. Acqua potabile sul percorso: assente.

Accesso alla partenza:

Utilizzando l’autostrada A12 l’uscita più comoda è quella di Recco. Raggiunto il paese seguiamo la SS 1 Aurelia in direzione La Spezia raggiungendo in breve Camogli e subito oltre il bivio a destra per San Rocco. Volgiamo in questa direzione guadagnando la piccola frazione presso la quale abbandoniamo l’auto.

Descrizione del percorso:

Il cammino ha inizio in coincidenza della Chiesa di San Rocco (m 219). Si parcheggia alle porte del paese proseguendo a piedi per entrare nella piccola frazione (zona ZTL) dove comunque ha termine il tratto asfaltato transitabile.

Partendo dalla chiesa seguiamo inizialmente Via Mortola (segnavia due pallini rossi e due triangoli rossi vuoti). I dislivelli sono minimi in quanto il percorso pedonale in pratica taglia orizzontalmente il pendio. Ignoriamo la diramazione a destra che permetterebbe di calare a Punta Chiappa (m 206) quindi si prosegue superando le minuscole frazioni di Poggio e Mortola (ore 0,15 dalla partenza). Sono borgate davvero suggestive, immerse tra i coltivi ad agrumi ed olivo. Non mancano alcuni scorci verso occidente osservando il Golfo Paradiso e il litorale in direzione di Genova. Superiamo un piccolo ponticello raggiungendo la Sorgente Vegia (circa m 210) dove alcuni lavatoi ne raccolgono le acque. Proseguiamo senza difficoltà nella boscaglia sino all’importante bivio in località Fornelli (m 227 – ore 0,25 dalla partenza). Ha inizio la frazione ad anello del nostro percorso. Ignoriamo il sentiero che sale ripidamente a sinistra in direzione del Semaforo Nuovo e dal quale ritorneremo a fine escursione. Manteniamo la destra seguendo il segnavia caratterizzato da due pallini rossi. Il sentiero si inoltra nel bosco rado a pino marittimo con ampie frazioni immerse nella fitta macchia mediterranea. Raggiungiamo in breve il cosiddetto Belvedere, chiamato un tempo Gruppu Marsu (Groppo Marso), uno sperone panoramico posizionato lungo il crinale discendente verso Punta Chiappa con grande panorama esteso in direzione della Riviera di Ponente. Ignorata la discesa a destra per Porto Pidocchio raggiungiamo rapidamente la località Batterie (m 244 – ore 0,50 dalla partenza) che trae il suo nome dalla presenza di alcune batterie antiaeree che furono installate durante la Seconda Guerra Mondiale. I bunker sono ben osservabili in quanto recuperati e restaurati dall’Ente Parco di Portofino e dalla Regione Liguria. Una vecchia costruzione che durante le ostilità fungeva da Corpo di Guardia è stata ristrutturata e oggi è adibita a Centro Visite con l’obiettivo di informare i turisti su quanto accadde in quegli anni di guerra. Sulla destra scende un sentiero che permette di calare alle varie postazioni delle Batterie con grandioso paesaggio verso ponente. Di fronte a noi procede il sentiero per esperti che, attraverso il Passo del Bacio, conduce a San Fruttuoso. Sulla sinistra troviamo il sentiero che sale al Semaforo Nuovo. Scegliamo quest’ultima possibilità seguendo il segnavia tre pallini rossi.

La salita è piuttosto ripida ma facile e si sviluppa lungo un pendio caratterizzato da macchia mediterranea a tratti molto densa. Non mancano in ogni caso splendidi punti panoramici sul Mar Ligure. A tratti osserviamo affioramenti di “conglomerato”, un particolare tipo di roccia sedimentaria tipica del promontorio di Portofino caratterizzata da ciottoli di varia dimensione cementati fra loro da sabbia o argilla. Guadagnando quota osserviamo, alla nostra destra, il particolarissimo profilo del Monte Campana. Sebbene non così alto è forse la formazione più curiosa dell’intero Promontorio di Portofino con quel suo caratteristico roccione sommitale a renderne il profilo inconfondibile. La ripida ascesa porta a scorgere dall’alto la Cala dell’Oro con la sua caratteristica “torretta”. Il sentiero permette di osservare dall’alto la costa quasi inaccessibile in un paesaggio impervio ma di grandiosa bellezza. Con un ultimo sforzo raggiungiamo il bel terrazzo sul quale sorgono le costruzioni del Semaforo Nuovo (m 415 – ore 1,30 dalla partenza). Si tratta di postazioni semaforiche di segnalazione che comprendono una caserma della forestale e una piattaforma di atterraggio degli elicotteri costruite in sostituzione di quelle del Semaforo Vecchio, posizionate proprio in vetta al Monte di Portofino. La visione panoramica che si gode è quanto mai spettacolare grazie ancora una volta alla vista sul Monte Campana che appare affilato ed esposto oltre a ripetersi la vista sulla Cala dell’Oro. In lontananza svettano, verso occidente, le cime delle Alpi Marittime.

Dopo una sosta proseguiamo in salita tra la densa vegetazione guadagnando l’importante crocevia della Sella Toca (m 453). Sulla destra si separa il segnavia triangolo rosso diretto alle Pietre Strette mentre di fronte a noi si prosegue in direzione delle località Paradiso e Gaixella; sulla sinistra cala il segnavia due triangoli rossi vuoti. Ancora più a sinistra un’esile traccia non segnata e poco evidente sale in diagonale nel sottobosco. Muoviamo in quest’ultima direzione salendo in breve alla vetta del Monte Tocco (m 471 – ore 1,50 dalla partenza), culmine della nostra escursione e caratterizzato dalla presenza di alcuni ripetitori. La posizione relativamente isolata della sommità permette un eccellente paesaggio sino a raggiungere verso ovest le Alpi di confine tra Italia e Francia.

Dalla cima rientriamo a ritroso, in pochi minuti, alla Sella Toca (m 453). Il nostro percorso ad anello procede calando a sinistra lungo l’evidente sentiero (segnavia due triangoli rossi vuoti). La discesa è ripida ma facile e si articola prevalentemente nel bosco a tratti fitto e ombroso. Il sentiero confluisce in località Fornelli (m 227 – ore 2,30 dalla partenza) nel sentiero percorso in precedenza muovendo da Mortola in direzione delle Batterie. Abbiamo così terminato la sezione ad anello. Il rientro alla partenza ripercorre a ritroso il sentiero di andata toccando nuovamente le frazioni di Mortola e Poggio sino a riprendere l’automobile presso San Rocco di Camogli (m 219 – ore 3 complessive).

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