Veratro comune

Nome scientifico: Veratrum album L. (Sinonimi: Veratrum viride Röhling - Veratrum lobelianum (Bernh.))

Famiglia: Liliaceae

Altri nomi comuni: Elabro – Elleboro bianco – Velatro – Giglio verde – Veratro bianco – Falsa genziana.

Habitat naturale: Pascoli, praterie, boschi cedui presso fonti o in luoghi umidi da 800 a 2200 metri di quota. Presente in Italia sulle Alpi e in Appennino dove si spinge a sud sino alla Campania (salernitano).

Periodo di fioritura: Da giugno ad agosto

Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta da 50 a 150 cm con rizoma cilindrico breve e carnoso di colore nerastro. Il fusto è cilindrico, eretto e pubescente. Le foglie sono ovali, alterne e di forma ellittica, lunghe fino a 30 cm e larghe sino a 12 con pagina superiore glabra e quella inferiore pubescente con numerose nervature parallele; si restringono alla base in guaine. I fiori sono raccolti in una pannocchia all’apice del fusto: sono numerosi, con breve peduncolo e dotati di 6 tepali uguali verdastri o giallo-verdastri.

Note: L’intera pianta emana un odore sgradevole; gli steli floreali compaiono solo nelle piante con 10 - 30 anni d’età e la fioritura avviene ogni 5 – 10 anni. Tutta la pianta, ma soprattutto rizoma e radice, è molto velenosa per la presenza di Alcaloidi (jervina, protoveratrina). Da notare la forte somiglianza, nell’aspetto, quando non è fiorita, con Gentiana lutea, pianta utilizzata nella produzione di liquori e amari. Condividono fra l’altro il medesimo habitat e l’eventuale confusione tra le due piante può avere esito nefasto.

Tra gli elementi distintivi occorre notare che Gentiana lutea presenta foglie opposte mentre Veratrum album ha foglie alterne e fusto del tutto avvolto nelle guaine fogliari. Naturalmente è del tutto da evitare l’automedicazione; l’ingestione di tisane preparate con Veratrum album oppure l’inalazione della sua polvere può portare a vomito spontaneo, nausea, vertigini, dissenteria, dilatazione delle pupille, sudore freddo, rallentamento e arresto cardiaco. Nonostante questo può essere utilizzata in medicina in quantità controllate come analgesico, antifebbrile, ipotensivo ed espettorante.

Dove l’abbiamo osservata: Le prime due fotografie sono state realizzate presso Porta Franca (m 1600 - Appennino Pistoiese). Tutte le altre fotografie sono state realizzate nel Gruppo dell’Adamello in Val Fredda lungo la via normale al Monte Frerone (provincia di Brescia) poco a monte della Malga Val Fredda (circa 2100 metri di quota).

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