Colodri - Colt - Croce di Ceniga

MONTE COLODRI (m 400)

MONTE COLT (m 437)

CROCE DI CENIGA (m 390)

Una caratteristica dorsale domina la destra orografica della valle del Sarca nel tratto compreso tra Arco e Ceniga. Le quote sono solo collinari eppure l’aspetto strapiombante delle pareti rivolte verso la statale che percorre la valle rende ugualmente alpestre l’ambiente. Si tratta in realtà di una dorsale dal duplice aspetto. Verso la valle del Sarca troviamo le rocce e gli strapiombi, non a caso sono innumerevoli, su queste pareti, le vie alpinistiche in roccia. L’altro versante, rivolto verso occidente, è invece boscoso e meno ripido: non è un caso se l’escursione risale questo pendio evitando ogni difficoltà. E’ un’escursione molto raccomandabile nella stagione fredda, il clima è infatti mite grazie alla vicinanza del Lago di Garda. Anche le mezze stagioni ben si prestano al cammino mentre la stagione estiva risulta troppo calda e umida rendendo preferibili i percorsi a maggiore quota. Si toccano nell’ordine il Monte Colodri, il Monte Colt e la Croce di Ceniga. L’itinerario potrebbe essere percorso anche in senso contrario salendo dal paese di Ceniga, tuttavia l’ascensione dal paese all’omonima croce è più breve ma di maggior impegno affrontando brevi tratti esposti su roccia che può divenire scivolosa. Così come descritto di séguito il tracciato è invece alla portata di tutti e sebbene più lungo impegna comunque per meno di mezza giornata. Da notare che il Monte Colodri può essere raggiunto anche su via ferrata. Chi è interessato a questa opportunità può cliccare QUI per leggere la descrizione del percorso.

L’escursione in breve:

S.Maria di Laghel (m 220) – Monte Colodri (m 400) – Casa Giovanelli (m 330) – Monte Colt (m 437) – Croce di Ceniga (m 390)

Dati tecnici:

Partenza dalla chiesetta di S.Maria di Laghel (m 220): Difficoltà: E. (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale.  Dislivello assoluto: m 217; è un valore tuttavia poco significativo essendo un percorso in parte su cresta con numerosi saliscendi. Acqua sul percorso: alla partenza.

Accesso alla partenza:

Si accede alla partenza dal paese di Arco. In paese troviamo le indicazioni per Ceole; ne seguiamo la strada per poche centinaia di metri quindi volgiamo a destra con cartello indicante la località “Laghel”. Procediamo per un tratto in salita quindi lasciamo l’automobile presso la chiesetta di S.Maria di Laghel (m 220), posta immediatamente a destra del piano stradale. Le possibilità di parcheggio sono molto esigue conviene pertanto intraprendere il cammino abbastanza presto e possibilmente nella stagione fredda quando il turismo è quasi inesistente.

Descrizione del percorso:

Il percorso segue nella prima parte il “Sentiero dei Lecci” che si separa a destra della Chiesetta di S.Maria per chi sale da Arco. Il cartello indicante Monte Colt e la Cima Colodri (segnavia 431) elimina ogni dubbio sulla direzione da seguire. Il sentiero sale in moderata pendenza con qualche tornante offrendo un panorama davvero bello in direzione della testata del Lago di Garda. Appare ben visibile il paese di Riva del Garda sovrastato dalle cime delle Alpi di Ledro nonché il curioso rilievo del Monte Brione alla sua sinistra. Raggiunto un grande paretone calcareo il tracciato volge verso sinistra seguendone la base. Si procede in moderata salita con il fondo, in parte roccioso, che richiede qualche cautela in più in presenza di umidità o brina. Passiamo immediatamente a destra di un ampio appezzamento prativo dove troviamo tavoli e panche in legno per un eventuale picnic. Procediamo brevemente sino al bivio indicato dai cartelli. Una brevissima digressione sulla destra (segnavia 431B) permette di guadagnare in pochi minuti la sommità del Monte Colodri (m 400 – ore 0,30 dalla partenza) con grandioso panorama sul Lago di Garda e sul paese di Arco.

Rientriamo a ritroso sul segnavia 431 proseguendo verso destra per affrontare una pietraia nonché un breve tratto caratterizzato da rocce calcaree erose dalle intemperie. Sono le ultime occasioni per immortalare il Lago di Garda con la catena del Monte Baldo alla sua sinistra e le Alpi di Ledro a dominare il grande specchio d’acqua alla destra. Poco oltre oltre guadagniamo un ulteriore spettacoloso terrazzo panoramico. Il sentiero sfiora l’incredibile strapiombo che precipita nella valle sottostante permettendo di osservare il Fiume Sarca nonché la dorsale del Colt che andremo a risalire nel proseguo dell’escursione. Spuntoni di roccia calcarea si ergono al nostro fianco suscitando meraviglia ed incredulità in considerazione della quota assai bassa. Inutile ricordare di non portarsi inutilmente sull’orlo dell’abisso che precipita sotto di noi per non esporsi ad inutili rischi. Il sentiero segnato procede restando a qualche metro dallo strapiombo quindi volgiamo in discesa nel bosco. Siamo agevolati dall’aggiunta di funi metalliche e staffe in ferro che facilitano il cammino in un tratto ripido e scivoloso per la presenza di foglie secche e affioramenti rocciosi. Forse gli infissi metallici potranno apparire eccessivi ma faciliteranno non di poco la discesa ai bambini e ai meno pratici. Superata questa breve frazione il sentiero spiana portandosi ad un nuovo terrazzo di crinale libero da alberatura e ben riconoscibile per la presenza di un antiestetico traliccio dell’alta tensione. Nonostante ciò la vista sulla Valle del Sarca appare più che mai vertiginosa intravedendo fra l’altro le pendici sommitali del Monte Bondone e di Monte Stivo.

Il sentiero si riporta per un tratto nel bosco sino a confluire, praticamente in piano, su una mulattiera piuttosto ampia che seguiamo brevemente verso destra. In breve anche la mulattiera ha termine immettendosi sulla vasta sterrata che sale da Laghel verso i casolari abbarbicati sulle pendici del Monte Colt. Il cartello indicatore indica la giusta direzione segnalando il Colt a mezz’ora di marcia. Proseguiamo pertanto rasentando il muro di recinzione di Casa Giovanelli (m 330). Il sentiero prosegue con i coltivi a olivo che lasciano spazio al bosco. Torniamo a salire in moderata pendenza su tracciato ben evidenziato dai segnavia. Siamo nel folto con rari scorci tra la vegetazione che permettono di osservare le vette delle Alpi di Ledro. Il sentiero si riporta verso il filo di crinale raggiungendolo in coincidenza di un nuovo spettacolare terrazzo strapiombante sulla Valle del Sarca. Sono nuovamente visibili le cime della Paganella e del Bondone.

Ritorniamo nel folto con il sentiero che resta poco a sinistra del filo di cresta. E’ presente, poco oltre, un’ulteriore digressione a destra di pochi metri che permette di sporgersi ancora una volta sul fondovalle dopodiché, con alcuni saliscendi poco faticosi, si guadagna la sommità del Monte Colt (m 437 – ore 1,40 dalla partenza).

E’ un’elevazione quasi irrilevante della cresta; non a caso esiste molta confusione, nelle mappe topografiche, sul suo reale posizionamento. Abbiamo in effetti sfiorato diversi risalti della cresta non facili da individuare in quanto ravvicinati e senza che nessuno spicchi in modo deciso sugli altri. Ad ogni modo ad identificare la vetta è la scritta in vernice bianca “Colt” che troviamo sul modesto pianoro roccioso sommitale. Il panorama è questa volta impedito, alle spalle, dalla vegetazione mentre possiamo invece osservare le pendici del Monte Brento e della più distante Paganella.

Dopo una sosta il segnavia guida in ripida discesa attraverso il fianco settentrionale della montagna. Perdiamo una cinquantina di metri quindi la traccia si infila in una specie di solco inciso tra le pendici del Colt a destra e una dorsale rocciosa a sinistra. E’ una sorta di canale che sembra interrompersi dopo poche decine di metri. Dobbiamo infatti abbandonare il valloncello boscato con il segnavia che volge improvviso verso sinistra a scavalcare un gradone roccioso ripido ma ben appigliato. Superiamo questo risalto quindi volgiamo a destra con il paesaggio che si apre parzialmente cominciando a scorgere la piana di Dro. Ancora un breve tratto in ripida discesa e guadagniamo lo spettacolare punto panoramico della Croce di Ceniga (m 390 – ore 2 dalla partenza) nota anche come Croce di Colt ed installata dagli abitanti di Ceniga nel 1993. L’ultima grande vista panoramica dell’escursione è estesa al sottostante paese di Ceniga posto sulle sponde del Sarca, osservando ancora una volta le pendici del Monte Brento, della Paganella e del Bondone.

Il rientro avviene a ritroso con la possibilità d’eseguire una variante per rendere il ritorno più veloce. Tornati alla Casa Giovanelli la si supera sino al bivio già toccato all’andata dove si risalirebbe, a sinistra, verso il Monte Colodri. E’ invece possibile abbandonare il segnavia 431 mantenendo la sterrata con cartello indicante “Laghel”. Scendiamo ripidamente passando tra casolari e appezzamenti agricoli rientrando direttamente alla chiesetta di S.Maria di Laghel (meno di ore 3,30 complessive).

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