Grondilice

MONTE GRONDILICE (m 1805)

Nell’ambito del Parco Regionale delle Alpi Apuane è una splendida cima panoramica attraversata dal confine tra le province di Lucca e Massa.

Dati tecnici:

Dalla Val Serenaia attraverso la Foce del Cardeto: Difficoltà: EE (Vai alla scala delle difficoltà). Necessario piede fermo nel breve tratto dalla Finestra del Grondilìce sino alla cima. Segnaletica: totale. Dislivello: m 655. Acqua sul percorso: assente.

Accesso:

Partendo da Bagni di Lucca si risale la Garfagnana superando Gallicano e Castelnuovo per poi procedere verso nord sino a raggiungere Piazza al Serchio. Abbandoniamo la statale per volgere a sinistra in direzione di Gramolazzo: transitiamo presso l’omonimo lago e procediamo ignorando poco oltre il bivio a destra per Minucciano. La strada penetra nella selvaggia Val Serenaia con tracciato stretto ma asfaltato che si sviluppa lungo la sinistra orografica dello stretto solco. Guadagniamo infine l’altipiano prativo dominato a sinistra dall’incombente parete del Pisanino, massima cima delle Alpi Apuane. La strada procede oltre il pianoro a pascolo risalendo brevemente sino al Rifugio Donegani dove una sbarra di ferro proibisce l’ulteriore transito. Abbandoniamo l’automobile con numerose possibilità di parcheggio presso il rifugio stesso.

Descrizione del percorso:

Arretriamo a piedi per un centinaio di metri lungo la strada asfaltata sino ad individuare sulla destra il segnavia 180 che si sviluppa fra terreno prativo a tratti invaso da rovi e cespugli. Lo seguiamo penetrando poco oltre nel folto di una densa e intricata faggeta. Guadiamo un modesto fossato con torrente proseguendo poi, più ripidamente, con brevi tratti rocciosi che si alternano ad altri dal fondo terroso. Poco oltre siamo a un bivio: il sentiero a sinistra riporta alla partenza, procediamo invece sulla destra (segnavia 178) salendo molto ripidamente tra bancate di marmo e boscaglia. Siamo infine all’aperto con grande visione davanti a noi del M.Pisanino, massima cima delle Alpi Apuane. Aggiriamo in falsopiano un ciclopico macigno precipitato dalla parete che ci sovrasta per affrontare poi l’ultimo tratto di salita, puntando alla stretta forcella compresa tra M.Pisanino e M.Cavallo. La raggiungiamo in ore 1,30 dalla partenza (Foce del Cardeto – m 1641) affacciandoci così sulla Garfagnana. Ritorniamo per un breve tratto sui nostri passi per poi deviare a sinistra e traversare lungamente, con scarsi dislivelli, nel denso della faggeta. A 40 minuti di cammino dalla Foce del Cardeto individuiamo a destra, subito sotto il piano del sentiero, il piccolo bivacco K2. Ancora pochi passi e usciamo dal bosco in coincidenza di un canalone usato per scaricare i detriti di marmo della vicina cava. Scavalchiamo il canale e bordeggiamo la parte più alta della cava stessa. Da qui è possibile, con una breve deviazione di 15 minuti, puntare su ripido prato (non vi sono segnavia né sentiero) direttamente al crinale soprastante. Lo raggiungiamo in coincidenza del Passo delle Pecore (m 1631), dove il panorama nei giorni tersi è sensazionale abbracciando l’intero arcipelago toscano, l’isola d’Elba e le cime della Corsica. A ritroso riguadagniamo il sentiero segnato salendo ora spettacolarmente allo stretto intaglio della Finestra del Grondilìce (m 1773). Raggiungiamo la forcella dopo essere passati in prossimità di alcune imponenti pareti rocciose. Dal valico è splendido lo scorcio su M.Sagro che copre parzialmente il golfo di La Spezia. E’ comunque ben visibile la punta di Lerici e l’isola di Tino. Se splende la chiarìa è visibile addirittura la riviera ligure di Ponente. Dalla forcella, segni blu guidano sulla parete a destra direttamente alla sovrastante cima del Grondilìce (m 1805 – ore 3,30 dalla partenza) che raggiungiamo in pochi minuti prestando comunque attenzione all’esposizione (necessario piede fermo e assenza di vertigini). Per rientrare rapidamente alla partenza è consigliabile ripercorrere a ritroso il sentiero attraverso la Finestra del Grondilìce sino ai rami alti della cava di marmo. Da qui rientriamo al Rifugio Donegani con la larga e comoda strada marmifera (ore 5 – 5,30 per l’intero anello).

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