Pania Secca

PANIA SECCA (m 1711)

Splendida cima, dall’aspetto inconfondibile, che precipita sulla Garfagnana con un’impressionante parete rocciosa. Nasconde nelle sue viscere la bellissima, e per gran parte ancora sconosciuta, Grotta del Vento. In provincia di Lucca, nell’ambito del Parco Regionale delle Alpi Apuane, è una delle cime più note del gruppo assieme alla vicina Pania della Croce.

Dati tecnici:

Da Piglionico (m 1152): Difficoltà: EE (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale anche se a tratti sbiadita (anno 2002) nella salita dai prati sotto il Rif. Rossi sino alla cima. Dislivello: m 559. Acqua: appena sotto il Rif. Rossi, a lato del sentiero.

Accesso:

Dagli abitati di Sassi ed Eglio seguiamo la strada rotabile con indicazioni per il Rif. Rossi, sino alla fine della strada presso la cappellina in località Piglionico (m 1150) dove parcheggiamo l'automobile.

Descrizione del percorso:

Il nostro itinerario prosegue oltre la cappellina su ampio e facile tracciato (segnavia n°7). Bordeggiamo un costone roccioso posto a sinistra del percorso. Poco oltre siamo ad un bivio: ignoriamo il sentiero 127 che cala a destra in direzione di Mosceta - Rif. Del Freo mantenendo il segnavia 7 ed entrando nell’ombrosa e fresca faggeta. Passiamo presso i ruderi delle Pianaccette (m 1190) quindi il sentiero diviene più ripido sviluppandosi sempre nel fitto bosco. Su percorso ben tracciato e segnalato raggiungiamo, in un’ora circa di cammino, l’uscita dalla faggeta proseguendo tra verdeggianti prati e osservando, sulla sinistra, l’impressionante e tozza cima rocciosa della Pania Secca. Poco oltre troviamo, segnalata da un piccolo cartello, la deviazione a sinistra per la vetta (ore 1,30 dalla partenza). Volgiamo su quest’esile striscia di sentiero che traversa in falsopiano gli ampi pendii prativi verso oriente. In prossimità della cresta si piega verso nordest per evitare alcuni speroni rocciosi scoscesi; li aggiriamo perdendo lievemente quota e affrontando un tratto con elementari passaggi su roccette. Poco oltre riprendiamo a salire puntando in direzione del crinale che scende direttamente dalla vetta (attenzione alla scarsa segnaletica: pochi segni blu). Lo raggiungiamo salendo tra balze erbose e affacciandoci sull’impressionante precipizio in fondo al quale scorgiamo l’abitato di Fornovolasco. Appena sotto il filo di cresta proseguiamo fino alle ultime roccette, accedendo così all’ampio pianoro che caratterizza la cima. Da notare il vasto panorama sulla Pania della Croce e il Pizzo delle Saette verso occidente mentre ad est osserviamo il crinale appenninico Tosco Emiliano (ore 2,30 dalla partenza).

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