Punta Alta

PUNTA ALTA (m 953)

Uno straordinario belvedere sul Lago d’Iseo: così possiamo definire la vetta della Punta Alta. La forma tortuosa del lago fa sì che non risulti mai possibile osservarlo per intero. Nonostante ciò, la posizione privilegiata della cima ne permette una visione quasi completa oltre ad ammirare il singolare rilievo del Monte Isola, l’isola lacustre più estesa d’Italia. Un’escursione raccomandabile nelle terse giornate delle mezze stagioni e anche in pieno inverno, complice la quota contenuta, la favorevole esposizione del tracciato a meridione e soprattutto l’effetto mitigatore del Lago d’Iseo a rendere di breve durata la presenza della neve. Da sconsigliarsi il periodo estivo per l’umidità e le temperature solitamente molto elevate. Possiamo asserire a pieno titolo che la Punta Alta è il miglior punto panoramico della sponda bergamasca sul lago Sebino.

Dati tecnici:

Da Predore (m 187): Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale. Dislivello assoluto: m 766. Acqua sul percorso: assente.

Accesso alla partenza:

L’uscita autostradale più adatta per raggiungere la partenza è quella di Palazzolo sull’Oglio. Abbandonata la A4 seguiamo le indicazioni che in pochi km permettono di raggiungere il paese di Sarnico, posto all’estremità occidentale del Lago d’Iseo. Proseguiamo risalendo la sponda bergamasca del grande specchio d’acqua raggiungendo in appena 7 km da Sarnico il paese di Predore, punto di partenza della nostra escursione.

Descrizione dell’itinerario:

L’itinerario ha inizio, come anticipato, in coincidenza del paese di Predore salendo a piedi per le strette viuzze asfaltate dell’abitato in direzione del soprastante Santuario della Madonna della neve. E’ possibile eventualmente portarsi più in alto con l’automobile prestando attenzione ai ripidissimi ed angusti vicoli. Un piccolo parcheggio con pochi posti auto è posizionato davanti allo stabile dell’acquedotto: è bene non procedere oltre con l’auto in quanto l’asfalto lascia spazio ad una ripidissima carreggiata cementata con pendenze affrontabili solo da fuoristrada o macchine a trazione 4x4. Questo tratto sarà pertanto risalito a piedi sino al bivio a destra che permette d’abbandonare la carraia per risalire la lunghissima scalinata (288 gradini) che conduce al soprastante santuario. Dalla scala il panorama è particolarmente suggestivo: osserviamo il sottostante paese di Predore nonché gran parte del settore meridionale del lago d’Iseo in direzione di Sarnico.

Procediamo oltre il santuario sino ad intercettare la soprastante strada cementata. La seguiamo verso destra risalendo tra alcune case. La presenza degli ulivi nelle coltivazioni circostanti lascia intuire la mitezza del clima invernale grazie alla presenza del sottostante Lago d’Iseo. Un tratto molto ripido precede un importante bivio: abbandoniamo il proseguo sul sentiero 733 per le Case Il Monte volgendo a sinistra (segnavia 734) con chiara indicazione per Punta Alta. Lo stradello cementato cede immediatamente il passo ad un buon sentiero segnato che sale senza difficoltà nel bosco di latifoglie. Con alcune svolte saliamo moderatamente di quota per poi obliquare verso destra sino a raggiungere alcune belle radure prative con casa isolata (località Varasca Alta – m 580). Rientriamo nella vegetazione penetrando in uno stretto ed ombroso valloncello con torrente e risorgiva naturale. Subito oltre il percorso riprende a salire ed è curioso come gli alberi circostanti, con i loro rami contorti, abbiano creato una sorta di galleria naturale entro la quale si sviluppa il nostro sentiero. La salita permette di raggiungere l’ampia spalla discendente dal punto più alto verso sudest. Il bosco lascia spazio, in coincidenza di questo punto, ad un’ampia radura con immenso panorama ancora una volta esteso al Lago di Sebino con il sottostante paese di Predore mentre a sudovest spicca in modo evidente il profilo boscato del Corno Buco con la sua caratteristica sommità erbosa. Il sentiero cambia direzione volgendo con decisione verso sinistra: passiamo attraverso alcuni appostamenti di caccia per poi affrontare, nuovamente nel bosco, il tratto di salita più ripido dell’ascensione. Il fondo diviene particolarmente faticoso, con affioramenti sassosi in marcata pendenza. Nonostante la fatica, particolarmente nelle giornate calde, non affrontiamo particolari difficoltà sino a guadagnare in ultimo il cocuzzolo sommitale della Punta Alta. Curiosamente il bosco accompagna l’ascensione sino a pochi metri dalla cima per cui il panorama, sino all’ultimo, è davvero insospettabile. Siamo infine sul pianoro erboso sommitale con straordinario panorama a 360 gradi (m 953 – ore 2 dalla partenza – panchina in legno presso il punto più alto). Una tabella è stata aggiunta in vetta a rappresentare l’orizzonte con le principali cime osservabili.

La vista più attraente è senza dubbio quella del vicino Monte Isola, massima isola lacustre italiana, sulle cui pendici osserviamo, da destra verso sinistra, i paesi di Menzino e Siviano. Appena a sud di Monte Isola scorgiamo il piccolo isolotto di San Paolo mentre a sovrastare la sponda bresciana del lago sfila una lunga sequenza di cime prealpine fra le quali spicca il grande e tozzo rilievo arrotondato del Monte Guglielmo. Ancora più distante si scorge a fatica la lunga sequenza di cime che costituiscono il Monte Baldo. La sottostante sponda bergamasca del lago appare in prevalenza boscosa ed impervia. Verso nord osserviamo in parte il settore settentrionale del Lago d’Iseo con il paese di Lovere e, sulla sponda orientale, l’inconfondibile profilo del Monte Corna Trentapassi. L’orizzonte settentrionale è chiuso dalla lunga sequenza di cime delle Alpi Orobie con, in particolare evidenza, le grandi pareti dall’aspetto dolomitico della Presolana. Appena più a destra notiamo Pizzo Camino Camuno e una parte del Gruppo dell’Adamello. Verso ovest sudovest apprezziamo la grande mole del Monte Bronzone e il vicino Corno Buco mentre sullo sfondo, nei giorni più limpidi, l’orizzonte è chiuso dalle lontane Alpi Piemontesi.

Cenni sulla flora:

Abbiamo percorso questo itinerario a fine inverno osservando una nutrita rassegna di piante che annunciano l’arrivo della bella stagione. Fra le principali ricordiamo la Primula comune (Primula vulgaris), Erba trinità (Hepatica nobilis), Bosso strisciante (Polygala chamaebuxus) e Pervinca (Vinca minor). Tra le particolarità è da rilevare la presenza dello Zafferano selvatico (Crocus biflorus) nei prati presso Varasca Alta e anche in prossimità del Santuario della Madonna della neve; diffuso in molte regioni d’Italia, Crocus biflorus è molto simile ma nettamente più raro del comune Croco (Crocus vernus). Le due specie sono facilmente distinguibili in quanto Crocus biflorus presenta da tre a cinque evidenti strie longitudinali di colore viola scuro sull’esterno delle lacinie. Anche se non osservabili lungo il percorso sopra descritto, è bene segnalare la presenza di numerose specie rare ed endemiche nel vicino Corno di Predore, posto in linea d’aria a brevissima distanza dal nostro sentiero. Fra tutte ricordiamo la bellissima Campanula d’Insubria o Campanula di Lombardia (Campanula elatinoides), endemica di una ristretta fascia delle Prealpi Bresciane e Bergamasche. Questa pianta, nel complesso piuttosto rara, colonizza le rupi anche verticali; nei dintorni del Lago d’Iseo sono presenti alcune belle stazioni ad una quota insolitamente bassa. Oltre al Corno di Predore un’altra stazione ben nota è posta sulla sponda bresciana del Sebino, nelle rocce a picco sul lago del tratto compreso tra Vello e Toline, in posizione comoda per il neofita che potrà osservarne le infiorescenze a lato della ciclabile che unisce le due località. Tra le rarità presenti sul Corno di Predore ricordiamo infine l'Orchidea farfalla (Anacamptis papilionacea),  comune nelle zone mediterranee ma estremamente rara ed episodica nel settentrione. Concludiamo ricordando che presso la vetta della Punta Alta è osservabile, nel mese di maggio una bella fioritura di Peonia selvatica (Paeonia officinalis) dagli inconfondibili fiori porporini.

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