Nodice (Cima di Lè)

MONTE NODICE (CIMA DI LÈ - m 859)

All’estremità orientale del sottogruppo del Monte Carone, protesa verso le acque del Lago di Garda, si trova la tondeggiante elevazione del Monte Nodice. Proprio presso la vetta sono ancora ben visibili le opere di fortificazione che furono erette dall’Impero austro-ungarico all’epoca della Prima Guerra Mondiale. Lo stesso nome della cima deriva dall’Ufficiale tedesco Nodic che diresse la costruzione delle trincee e delle postazioni di vetta mentre il nome storico dell’elevazione, ancora presente sulle carte IGM, è invece “Cima di Lè”. Si tratta di un punto panoramico d’eccezionale ed imponente bellezza affacciato sulla testata del Lago di Garda e raggiungibile in appena un’ora di camminata dalla frazione di Pregasina. L’itinerario che andiamo a suggerire è invece un po’ più lungo in quanto ha inizio a valle del paese permettendo di scoprire altre meraviglie. Andiamo ad ammirare la Cascata del Ponale per poi risalire la vecchia, omonima strada che permetteva un tempo di salire a Pregasina. Si tratta di una carrozzabile oggi sostituita dalla nuova provinciale, in parte in galleria, che sale dalla Val di Ledro. Il vecchio tracciato è comunque aperto ad escursionisti e amanti della mountain bike affacciandosi magnificamente sulle acque del Benaco. In una giornata tersa si tratta di una vista indimenticabile. Sconsigliamo la percorrenza dell’itinerario in estate per le elevate temperature. Primavera ed autunno sono i periodi migliori ma anche l’inverno, in assenza di neve, si può prestare specie quando le correnti di föhn provenienti da nord rendono l’atmosfera particolarmente limpida.

L’escursione in breve:

Imbocco galleria Pregasina (m 323) – Ex centrale idroelettrica (m 309) – Belvedere (m 240) – statua Regina Mundi (m 384) – Pregasina (m 532) – località Tof (m 660) - Bocca di Lè (m 800) – Cima Nodice (Cima di Lè – m 859)

Dati tecnici:

Partenza presso l’imbocco inferiore della galleria Pregasina (m 323): Difficoltà: EE (T sino a Pregasìna, E da Pregasìna alla Bocca di Lè; EE nel breve tratto tra la Bocca di Lè e Cima Nodice con funi metalliche come corrimano sulla Scala Santa). (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale. Dislivello assoluto: m 619. Acqua sul percorso: a Pregasina.

Accesso alla partenza:

Da Riva del Garda seguiamo la statale della Val di Ledro che raggiunge la valle con due tunnel. Subito dopo la seconda galleria, lunga ben 3600 metri (Tunnel Agnese) troviamo il bivio, a sinistra, per la frazione di Pregasina. Seguiamo la provinciale per poche centinaia di metri. Un attimo prima del Tunnel Pregasina notiamo, sulla sinistra, la mulattiera che segna l’inizio della nostra escursione (m 323 - cartelli indicatori). Per posteggiare l’automobile basta arretrare per un centinaio di metri sino ad un comodo spiazzo a lato del piano stradale.

Descrizione del percorso:

La mulattiera, ampia e quasi in piano, si sviluppa verso oriente in un ampio valloncello nel quale è facile osservare, nel mese di marzo, le fioriture del Bucaneve (Galanthus nivalis) e della Rosa di Natale (Helleborus niger). Passiamo in prossimità dell’ex centrale idroelettrica del Ponale (m 309) quindi procediamo sino a scorgere, per la prima volta, un settore del Lago di Garda. La mulattiera diviene acciottolata e perde quota sino a confluire nella strada chiusa al traffico che permetteva, nel secolo scorso, di salire a Pregasina. Si tratta di un tracciato oggi aperto agli escursionisti e alle biciclette che percorreremo verso destra. Vale tuttavia la pena d’eseguire una breve digressione a sinistra per raggiungere, in pochi minuti, la località Belvedere. In questo caso si cala raggiungendo in breve il ponte sul Torrente Ponale osservando lo stretto solco inciso dal corso d’acqua. Si procede poco oltre sino a raggiungere gli edifici e la strada aperta al traffico in località Belvedere (m 240 – cartello segnalatore). Splendida la vista sulla Cascata del Ponale, posta sull’altro versante della valle. Rientriamo a ritroso a termine della digressione procedendo sulla strada asfaltata chiusa al traffico che sale in direzione di Pregasina. La frazione è segnalata dal cartello ad un’ora di distanza.

L’ex strada del Ponale offre scorci di impressionante bellezza sulla testata del Lago di Garda con in evidenza il Monte Brione, lo Stivo e il prospiciente Monte Altissimo di Nago. Una lunga sequenza di tornanti permette di guadagnare quota con vista sempre più vasta ed avvincente. Nelle immediate vicinanze notiamo le pendici calcaree quasi strapiombanti della vicina Cima Capi. La stessa strada che stiamo percorrendo passa alla base di alcune rupi verticali dove si sono insediati diversi pulvini della rara Moehringia bavarese (Moehringia bavarica subsp. bavarica).

Il tratto su strada chiusa al traffico ha termine in prossimità della statua “Regina Mundi” dove confluiamo nella nuova provinciale per Pregasina subito a monte dell’omonimo tunnel (m 384 – ore 0,50 dalla partenza). Godiamo ancora una volta di una vista mozzafiato sul Lago di Garda che si estende verso settentrione al paese di Arco e alle lontane propaggini della Paganella. La successiva frazione di cammino segue di fatto la provinciale e non necessita pertanto di una descrizione accurata essendo l’orientamento scontato. Facendo attenzione alle eventuali macchine di passaggio, comunque poche trattandosi di una strada secondaria, risaliamo senza difficoltà sino alla frazione di Pregasina (m 532 – ore 1,20 dalla partenza), posta in magnifica posizione panoramica tra spazi prativi e vegetazione che comprende specie d’origine mediterranea. La frazione appare sovrastata dalla Cima Nodice, obiettivo finale della nostra ascensione che appare come una grande testuggine dal profilo tozzo e e per lo più roccioso.

La salita conduce davanti alla chiesetta del paese quindi si procede su stradina tra coltivazioni d’olivo sino all’evidente bivio indicato dai cartelli. Abbandoniamo il proseguo per Punta dei Larici e Malga Palaer volgendo a destra in ripidissima salita su stradina cementata. Ad un primo tratto particolarmente faticoso ne segue uno in pendenza meno marcata lasciando alla nostra destra le ultime case. Subito oltre il cemento e le abitazioni lasciano spazio ad un bel sentiero a fondo naturale tra bosco rado. Guadagniamo il bivio segnalato dai cartelli in località Tof (m 660). A sinistra prosegue il segnavia 422 per il Passo della Rocchetta mentre nel nostro caso procediamo verso Bocca di Lè e Cima Nodice passando sul sentiero 429. Il percorso, ben tracciato ed evidente, passa poco a sinistra di un esile pulpito panoramico. La digressione (pochi metri) è molto meritevole in quanto si schiude ai nostri occhi un grandioso panorama sulla sottostante frazione di Pregasina. La vista include un ampio settore del Lago di Garda nonché, sull’altra sponda, la grande sagoma del Monte Altissimo di Nago. Riprendiamo il sentiero con la tozza sagoma rocciosa di Cima Nodice posta di fronte a noi. Sulla destra si osservano ulteriori schiarite nella vegetazione che permettono d’inquadrare la testata del Garda con i monti Stivo e Biaena. In moderata pendenza guadagniamo un bivio ben segnalato dai cartelli. Abbandoniamo il sentiero che sale a sinistra, in qualche minuto, alla Bocca di Lè per volgere a destra con cartello indicante Cima Nodice e Scala Santa.

Muoviamo in direzione delle possenti pareti rocciose che il Monte Nodice rivolge verso meridione. Raggiungiamo un caratteristico spacco che incide la montagna: un grande pilastro calcareo denominato “Popò di Lè” è infatti appoggiato alla parete generando lo stretto passaggio sfruttato dal nostro sentiero. Subito al di là dello spacco il sentiero affronta a tornanti la grande parete rocciosa sovrastante grazie alla presenza della cosiddetta “Scala Santa”. Si tratta di una sequenza di gradini intagliati nella roccia con fune metallica come corrimano ad eliminare ogni problema legato all’esposizione. Da rilevare la vista in direzione del massiccio del Monte Baldo mentre alle nostre spalle osserviamo Cima Al Bal. A monte della scala siamo presso la vetta che si raggiunge liberamente tra facili roccette (m 859 – ore 0,20 dalla Bocca di Lè – ore 1 da Pregasina - ore 2,20 dalla partenza). Il panorama è notevolissimo, esteso ancora una volta alla testata del Lago di Garda e alle montagne prospicienti. Al di là dell’ampia depressione compresa tra il Monte Stivo e il Monte Altissimo di Nago scorgiamo, in lontananza, le vette dei Monti Lessini mentre verso nord si intravedono le vette delle Dolomiti di Brenta. Nelle immediate vicinanze notiamo le cime del sottogruppo della Rocchetta inquadrando Cima Valdes e Cima d’Oro.

Il segnavia procede con il percorso che ricalca in gran parte il disegno delle trincee posizionate presso la cima. Si nota sulla destra, appena fuori sentiero, un traliccio per la corrente elettrica e un vecchio capanno in stato di abbandono. Consigliamo la digressione sino al palo della luce in quanto l’alberatura si dirada con il panorama che si apre inaspettatamente verso il non lontano Lago di Ledro; alle sue spalle svettano le cime delle Alpi Giudicarie. Riprendiamo il segnavia che, restando all’interno di una stretta trincea, cala ripidissimo verso la Bocca di Lè. Si tratta del cosiddetto “Senter del Toni” che conduce in breve sino all’uscita nei pressi di una statua con lapide e bandiera. Pochi passi verso destra e siamo alla Bocca di Lè (m 800 – ore 0,10 dalla cima - ore 2,30 complessive), importante crocevia di sentieri. A destra si cala molto ripidamente nel fitto bosco con cartello indicante Biacesa mentre davanti a noi sale in marcata pendenza il segnavia 430 per Cima Nara e Passo Guil. Nel nostro caso volgiamo a sinistra, sul segnavia 429, con indicazione per Pregasina. Scendiamo in qualche minuto sino al bivio dell’andata dove avevamo scelto di volgere verso la Scala Santa. Abbiamo pertanto chiuso un piccolo anello che include la Cima Nodice e la Bocca di Lè. Non resta che il lungo rientro a ritroso per un totale complessivo di ore 4,30 di cammino.

E’ naturalmente possibile abbreviare il percorso avendo due automobili con l’accortezza di portare la seconda presso la frazione di Pregasìna così da ridurre la lunghezza del rientro. Avendo pochissimo tempo a disposizione si può salire alla Cima Nodice direttamente da Pregasìna escludendo la visita alla Cascata del Ponale e la risalita lungo la strada chiusa al traffico riducendo l’ascensione ad un’ora di salita più altri 45 minuti per il ritorno al paese.

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