Torrezzo - Boario

MONTE TORREZZO (m 1378)

MONTE BOARIO (m 1233)

Sono numerose le cime poste nella fascia prealpina lombarda a permettere interessanti salite a stagione anticipata quando la neve è ancora troppo abbondante alle alte quote. La salita che vi suggeriamo è consigliabile, non a caso, tra marzo e aprile oppure in autunno inoltrato evitando, per via della quota contenuta, il periodo estivo quando le temperature sono troppo elevate. Il paesaggio più bello è, senza dubbio, quello che si gode dal Monte Boario con una vista davvero magnifica in direzione del Lago d’Iseo. Avendo a disposizione due automobili, l’escursione può essere agevolmente modulata rendendola più o meno impegnativa a seconda delle esigenze personali. Nello specifico si aprono due possibilità: così come descritto il percorso è per lo più in discesa risultando comodo e davvero per tutti. Chi desidera invece allenarsi alla salita potrà eseguirlo al contrario salendo dal paese di Fonteno per raggiungere il Colle di Caf. Avendo una sola auto si può raggiungere il Monte Boario dal Colle di Caf per poi rientrare a ritroso.

L’escursione in breve:

Colle di Caf (m 1225) – Cascina Torrezzo (m 1310) – Monte Torrezzo (m 1378) – sella presso Monte Sicolo (m 1235) – Colle di Dis (Colle Nigoi – m 1200) – Monte Boario (m 1233)

Dati tecnici:

Partenza dal Colle di Caf (m 1225): Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale. Dislivello assoluto: m 178. Salendo da Fonteno m 765. Acqua sul percorso: assente.

Accesso alla partenza:

Dal paese di Sarnico, sulla sponda meridionale del Lago d’Iseo, si segue la SP 91 in direzione Villongo. Al bivio con cartelli indicanti Adrara San Martino e Adrara San Rocco volgiamo a destra e seguiamo la SP 79 superando una serie di frazioni. In lunga e ripida salita rimontiamo il pendio sino al culmine in località Colli di San Fermo. Abbandoniamo la provinciale volgendo a destra sulla “Via dei Fiori” quindi, ad un bivio, si passa sulla “Via dei Cacciatori” raggiungendo il Colle di Caf dove la nostra escursione ha inizio. Si può salire alla partenza anche dalla Val Cavallina. In questo caso, in località Vigano San Martino, si abbandona la SS 42 risalendo sino a Colli San Fermo, quindi al Colle di Caf come indicato prima.

Descrizione del percorso:

Al Colle di Caf (m 1225) si separa sulla sinistra una breve salita su strada asfaltata con cartelli escursionistici indicanti il Monte Torrezzo, Valmaggiore e Monasterolo. Il Torrezzo è proprio davanti a noi, per lo più erboso ma con il crinale sommitale caratterizzato da alberi di conifere. Alle spalle osserviamo i monti Foppa e Gremalto. La frazione è piuttosto breve e conduce al monumento dedicato ai partigiani della Brigata 13 di Lovere. Proseguiamo sulla destra, quasi in piano, su strada che taglia il versante orientale del Monte Torrezzo. Si aprono nuovi orizzonti osservando verso oriente le lontane vette del Gruppo dell’Adamello e il Monte Guglielmo mentre alle spalle arriviamo a scorgere la Pianura Padana. Poco oltre eseguiamo la digressione che conduce in vetta. Troviamo sulla sinistra la deviazione per la Cascina Torrezzo con cartelli indicanti il Roccolo Gazini e Monasterolo. Raggiungiamo rapidamente la costruzione (m 1310). Proseguendo liberamente verso sudovest saliamo, per lo più nel prato, sino alla vetta (m 1378), punto culminante della nostra escursione.

Rientriamo a ritroso chiudendo la digressione e riprendendo la strada che cala verso nord con fondo cementato. Andiamo a bordeggiare una bella pineta che si estende subito a destra della carreggiata. Si lambiscono alcune seconde case quindi compare, di fronte a noi, il caratteristico cocuzzolo boscato del Monte Sicolo. La strada conduce, in moderata discesa, alla caratteristica sella posta a sinistra della cima (m 1235 – ore 0,40 dalla partenza – appena ore 0,20 dal Colle di Caf omettendo la salita al Monte Torrezzo). Si apre la vista verso nord in direzione della Val Cavallina e della Valle di Fonteno. All’orizzonte osserviamo le cime delle Alpi Orobie con l’inconfondibile profilo dolomitico della Presolana e ancora una volta le vette dell’Adamello. Troviamo anche, in coincidenza della sella, il cartello indicante il segnavia 568 in direzione del Colle di Luen e del paese di Fonteno.

Scegliamo questa direzione muovendo verso destra e aggirando,sul versante meridionale, le pendici del Monte Sicolo. Superiamo una casa posta immediatamente a destra della carrareccia a fondo naturale con il panorama che si apre a ritroso permettendo di rivedere il Monte Torrezzo. Proseguiamo in discesa nel bosco. Poco oltre siamo all’unico bivio dell’escursione a risultare poco visibile per l’assenza di cartelli indicatori. Abbandoniamo il proseguo dell’ampia forestale per volgere a sinistra sullo stretto sentierino comunque identificabile per la presenza di frecce e segnavia in vernice apposti sulle rocce.Per un tratto il sentiero traversa parallelo alla sottostante carrareccia quindi si porta sul crinale toccando una serie di roccoli utilizzati dai cacciatori. Gli scorci panoramici che si aprono permettono di osservare l’estremità settentrionale del Lago d’Iseo nonché il Lago di Gaiano e un tratto della Val Cavallina. Andiamo ad accostare il Monte Nigoi quindi lo aggiriamo passando a sinistra d’esso per tagliare il versante settentrionale della montagna. Tra faggi e sorbi proseguiamo per poi calare al sottostante Colle di Dis o Colle Nigoi (m 1200) dove incontriamo la forestale del Brugai che risale dalla Valle di Fonteno. Da notare la presenza di un cancello subito alla nostra destra.

Proseguiamo lungo il crinale su sentiero poco segnato ma con evidenti tracce di passaggio. Rasentiamo altre postazioni per la caccia. In coincidenza di un roccolo il sentiero sembra perdersi; in realtà è sufficiente restare a sinistra del capanno proseguendo presso il filo di cresta per ritrovare subito segnavia e tracce di passaggio. In breve, guadagniamo la vetta intensamente boscata del Monte Boario (m 1233 – ore 1,30 dalla partenza).

Per godere di un grandioso paesaggio è sufficiente procedere oltre il punto più alto calando per pochi metri sul versante orientale della montagna. In breve siamo ad una bella ed inattesa radura dove si apre un panorama, in direzione del Lago d’Iseo, che sorprende per bellezza e vastità. Il grande specchio d’acqua appare sovrastato dal dorso del Monte Guglielmo mentre precipitano nelle acque le ripidissime pendici del Monte Corna Trentapassi. Verso settentrione osserviamo una tratto della Val Camonica mentre sullo sfondo ammiriamo diverse cime nell’ambito del Gruppo dell’Adamello. In primavera, quando la neve copre ancora le vette, è una vista davvero magnifica.

Chi ha un solo automezzo a disposizione potrà ora rientrare a ritroso mentre avendo due macchine è possibile invece proseguire in direzione di Fonteno. Scegliendo quest’ultima possibilità si cala a tornanti tra fitta alberatura raggiungendo una santella. Si prosegue nuovamente nel bosco sino ad una vasto pianoro erboso dove si apre nuovamente il panorama sul Lago d’Iseo e la Corna Trentapassi. La discesa lungo la dorsale del monte prosegue conducendo infine al paese di Fonteno (m 613), paese famoso per la battaglia che il 31 agosto 1944 vide contrapposti i Partigiani della 53° Brigata Garibaldi con le truppe nazi-fasciste che avevano preso in ostaggio gli abitanti di Fonteno (ore 2,30 dal Colle di Caf compresa la salita al Monte Torrezzo).

Eseguendo questa escursione alla fine del mese di marzo abbiamo potuto osservare diverse fioriture che caratterizzano l’inizio della primavera. Ricordiamo nello specifico: Bosso strisciante (Polygala chamaebuxus), Farfaro (Tussilago farfara), Primula (Primula vulgaris), Bucaneve (Galanthus nivalis), Croco (Crocus vernus), Scilla bifoglia (Scilla bifolia), Polmonaria maggiore (Pulmonaria officinalis), Genziana di Clusius (Gentiana clusii), Erica carnea (Erica carnea) ed Elleboro verde (Helleborus viridis).

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