Acomizza

MONTE ACOMIZZA (SCHÖNWIPFEL - m 1813)

E’ una montagna pacifica il Monte Acomizza, una cima appartata che sembra quasi nascondersi rispetto ad altre nei dintorni ma che rivela angoli di serena bellezza sin da metà primavera grazie alla favorevole esposizione della via di salita. Ha la forma di una piramide piuttosto regolare ed è una vetta in pieno crinale principale attraversata dal confine tra Italia e Austria. E’ proprio ad inizio stagione che regala gli scorci più belli, quando la neve fonde lasciando spazio ai fiori e al nuovo manto erboso. Il paesaggio è magnifico, aperto sulle guglie rocciose delle prospicienti Alpi Giulie rivelandosi un belvedere di grandiosa imponenza. L’itinerario, così come descritto, è ad anello ed impegna per circa 4 ore al netto delle soste. Chi desidera prolungare ulteriormente l’avventura non avrà difficoltà nell’aggiungere la digressione al Monte Osternig, la vetta più elevata e nota del circondario.

L’escursione in breve:

Parcheggio nella Valle d’Ugovizza (m 1190) – sentiero 507A –località Rotonda (m 1597) – Malga Acomizza (Achomitzer Alm – m 1712) – Monte Acomizza (Schönwipfel – m 1813) - Malga Acomizza (Achomitzer Alm – m 1712) - Sella Pleccia (m 1616) – Madonna della Neve (Maria Schnee – m 1750) – Sella Bistrizza (m 1720) – Rifugio Nordio-Deffar (m 1406) – parcheggio nella Valle d’Ugovizza (m 1190)

Dati tecnici:

Partenza dal parcheggio nella Valle d’Ugovizza (m 1190): Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale. Dislivello assoluto: m 623 – Dislivello reale: m 757. Acqua sul percorso: due fonti in discesa dalla Sella Bistrizza, una nei prati presso la sella e un’altra appena entrati nel bosco.

Accesso alla partenza:

Da Ugovizza si segue la stretta stradina asfaltata che risale l’omonima valle transitando presso l’Osteria Al Camoscio per poi procedere sino al divieto che proibisce l’ulteriore proseguo in automobile (m 1190). E’ presente un’ampia area di parcheggio per lasciare l’automezzo.

Descrizione del percorso:

Si arretra a piedi, per poche decine di metri, lungo la strada appena percorsa in auto ignorando il sentiero 507 che risale il corso del Torrente Pleccia. Arretrando scavalchiamo il ponticello sul modesto corso d’acqua quindi identifichiamo sulla sinistra la ripidissima traccia del sentiero 507A che risale il faticoso pendio. Non vi sono cartelli indicatori ma non impiegherete molto nello scorgere i segnavia apposti sui tronchi d’abete. Si tratta di una frazione assai faticosa per la marcata pendenza ma comunque priva di difficoltà che permette in poco tempo di guadagnare parecchio dislivello. Dopo meno di un’ora di salita cominciamo ad osservare le prime schiarite tra la densa alberatura: andiamo a scorgere la tozza vetta del Monte Osternig, la cima più conosciuta del circondario. Il sentiero diviene ampio e soprattutto quasi piano sino ad intercettare la forestale chiusa al traffico in località Rotonda. E’ qui presente una piccola cappella con panche in legno dove possiamo effettuare una meritata sosta (m 1597 – ore 1 dalla partenza). Il panorama comincia ad offrire alcuni colpi d’occhio in direzione delle Alpi Giulie.

Il proseguo dell’escursione risulterà decisamente meno faticoso. Si segue, verso oriente, l’ampia sterrata con salita ora assai debole. Si marcia tra bosco rado di conifere e prati che ad inizio stagione si riempiono di magnifici fiori. Compare davanti a noi la sagoma quasi del tutto priva di alberatura del Monte Acomizza. La forestale ricalca in pratica l’ampio crinale tra i prati sino a raggiungere la base della piramide sommitale del Monte Acomizza dove sorge, proprio sul confine di stato, l’omonima malga (Achomitzer Alm – m 1712 – ore 0,30 dalla località Rotonda - ore 1,30 dalla partenza).

Siamo in una sorta di “balcone naturale”, godiamo infatti di una visione vasta ed avvincente verso le Alpi Giulie con in evidenza le vette dello Jôf Fuart e dello Jôf di Montasio. Soprattutto all’inizio della stagione è un trionfo di colori: dal bianco della neve sulle cime al verde tenero e chiaro dell’erba nuova passando per il verde scuro delle foreste. Nelle giornate terse la vista è indimenticabile. Davanti alla Malga Acomizza vi sono pure alcune panchine in legno dalle quali godere il panorama. Siamo ora alla raccomandabile digressione che permette la conquista del Monte Acomizza. La vetta ci sovrasta ed appare evidente che, per conquistarla, saranno sufficienti pochi minuti. Il tracciato non è segnato ma il percorso da seguire è evidente. Si segue grosso modo il filo di cresta tra balze ghiaiose e gradoni prativi con il panorama che si estende splendidamente al versante austriaco. Gli ultimi metri sono di commovente bellezza. Appaiono le principali montagne del tarvisiano e un occhio attento noterà la Cima del Cacciatore e il sottostante Monte Lussari con l’omonimo borgo. Siamo infine sull’erbosa cima (m 1813 – ore 0,15 dalla malga Acomizza – ore 1,45 dalla partenza). Da notare la presenza dei pilastri confinari, la cima è infatti attraversata dal confine italo-austriaco. La vista verso nord del vicino Monte Osternig è vasta e completa mentre verso meridione cala un crestone prativo che transita per la Cima Muli. Le Alpi Giulie si stagliano a breve distanza mentre verso oriente l’occhio si spinge in territorio sloveno. Il rientro a ritroso concede nuovi scorci verso la sottostante Malga Acomizza dove rientriamo in 10 minuti dalla vetta (ore 1,55 dalla partenza).

L’itinerario può ora proseguire in territorio austriaco con il proseguo della forestale che serpeggia tra alcune belle baite in legno. Perdiamo quota seguendo alcuni tornanti della strada bianca quindi raggiungiamo la sottostante Sella Pleccia, posta di nuovo sul confine di stato (m 1616 – ore 0,15 da Malga Acomizza – ore 2,10 dalla partenza).

Abbandoniamo la carrareccia che proseguirebbe riprendendo quota in territorio austriaco. Volgiamo sulla sinistra, in territorio italiano, salendo il pendio prativo guidati dai segnavia sugli alberi. La salita è moderata e si sviluppa tra bosco rado che non impedisce splendidi varchi alle spalle verso le Alpi Giulie e in direzione del Monte Acomizza. In breve risaliamo a raggiungere la cappellina della Madonna della Neve (Maria Schnee – m 1750 – ore 0,20 dalla Sella Pleccia – ore 2,30 dalla partenza). Il sentiero prosegue ritornando in territorio austriaco per traversare sotto crinale aggirando la sommità del modesto Monte Gozman. Da rilevare la vista del versante estero e soprattutto dell’ormai prospiciente Monte Osternig. Proseguiamo su comoda mulattiera a fondo naturale che conduce in breve alla Sella Bistrizza (m 1720), contraddistinta da un grande alpeggio nel quale è presente un magnifico borgo di montagna fatto da tante piccole case in legno (ore 0,10 dalla Madonna della Neve – ore 2,40 dalla partenza).

In coincidenza della Sella Bistrizza troviamo inoltre la deviazione che permette, per chi lo desidera, la salita del Monte Osternig. Nel nostro caso abbandoniamo il versante austriaco rientrando in territorio friulano. Seguiamo il segnavia 507 calando in moderata pendenza tra i dossi prativi. Sfioriamo una fonte utile per un eventuale approvvigionamento d’acqua quindi, poco oltre, entriamo nell’ombroso bosco di conifere abbandonando definitivamente il settore sommitale di crinale. La discesa è rapida e sbrigativa grazie al buon sentiero che serpeggia tra le conifere sino a raggiungere il Rifugio Nordio - Deffar (m 1406) dove il sentiero si innesta nella strada forestale chiusa al traffico che unisce la Valle d’Ugovizza alla Sella di Lom. Volgiamo a sinistra con la strada bianca che riporta comodamente alla partenza in moderata discesa godendo degli ultimi scorci verso le Alpi Giulie. Andiamo così a completare uno splendido itinerario ad anello (m 1190 - ore 1,20 dalla Sella Bistrizza – ore 4 complessive).

Cenni sulla flora:

Pur avendo eseguito questo percorso nel mese di maggio, con la presenza ancora di parecchi nevai, abbiamo potuto identificare diverse specie botaniche interessanti. Fra tutte ricordiamo:

1)     Camedrio alpino (Dryas octopetala)

2)     Piroletta soldanina (Moneses uniflora) nel sottobosco in discesa da Sella Bistrizza al Rifugio Nordio-Deffar.

3)     Rododendro ferrugineo (Rhododendron ferrugineum)

4)     Primula odorosa (Primula veris)

5)     Rosa di Natale (Helleborus niger)

6)     Erica carnea (Erica carnea)

7)     Croco (Crocus vernus)

8)     Genzianella (Gentiana verna)

9)     Genziana di Koch (Gentiana acaulis)

10)  Draba gialla (Draba aizoides) presente negli speroni rocciosi a destra del sentiero poco prima di Malga Acomizza.

11)  Erba trinità (Hepatica nobilis)

12)  Valeriana trifogliata (Valeriana tripteris)

13)  Soldanella alpina (Soldanella alpina)

14)  Vulneraria (Anthyllis vulneraria)

15)  Bugola piramidale (Ajuga pyramidalis)

16)  Cipollaccio dei campi (Gagea villosa)

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