Cima di Sassalto - Cima di Poja

CIMA DI SASSALTO (OBERSTEINER HOLM - m 2395)

CIMA DI POJA (POJENSPITZ – m 2453)

Le ultime due cime, le più occidentali, del Gruppo di Cima Dura sono accessibili agli escursionisti grazie ad un sentiero ben tracciato e segnalato nonostante il relativo isolamento della zona. Abbiamo scoperto questo itinerario in un fine settimana nel pieno del mese di agosto incrociando lungo l’intero percorso meno di dieci escursionisti. La solitudine e l’aspetto selvaggio del settore sommitale rendono indimenticabile questa facile escursione senza dimenticare la digressione per lo Schreinsee, un bellissimo laghetto d’altitudine in posizione nascosta per non dire dimenticata. Gli amanti della montagna selvaggia non potranno che apprezzare un percorso in grado, nei giorni tersi, di concedere una fantastica visione del crinale principale delle Alpi Aurine.

L’escursione in breve:

Poja (Pojen – m 1572) – Aschbach Alm (m 1952) – Malga Poja (Pojen Alm – m 2038) – Schreinsee (m 2325) – Cima di Sassalto (Obersteinr Holm – m 2395) – Cima di Poja (Pojenspitz – m 2453) – Cima di Sassalto (m 2395) – sentiero 17A – Poja (Pojen - m 1572)

Dati tecnici:

Partenza da Poja (m 1572): Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale. Dislivello assoluto: m 881 – Dislivello realmente coperto: m 991. Acqua sul percorso: a lato della carrareccia salendo da Poja alla Aschbach Alm.

Accesso alla partenza:

Si accede alla partenza dalla Val Pusteria; in coincidenza della città di Brunico troviamo le indicazioni per la statale della Valle Aurina (Ahrntal). La seguiamo per oltre 10 km fino quasi a Campo Tures; non entriamo nel centro del paese in quanto troviamo, appena prima, il bivio a destra per Riva di Tures. Pochi chilometri di salita lungo questa provinciale e siamo ad un nuovo bivio: abbandoniamo il proseguo per Riva di Tures volgendo invece a sinistra e salendo in breve alla frazione di Acereto (Ahornach). Superiamo la chiesa della piccola borgata procedendo su strada stretta ma sempre asfaltata in direzione di Oberpojen. Dopo circa 3 km e mezzo, ad un bivio, volgiamo a destra su stradicciola (tabella segnavia indicante la Pojenalm) che in breve diviene a fondo naturale raggiungendo, dopo nemmeno 500 metri, un punto in cui la carrareccia si allarga permettendo un comodo parcheggio. Pochi metri oltre si separa sulla destra il segnavia 33 (cartello in legno) con indicazioni per la Malga Poja (Pojen Alm).

Descrizione del percorso:

Si può salire lungo l’evidente carrareccia oppure scegliere il sentiero che risale un ripido pendio erboso tagliando faticosamente alcuni tornanti della forestale. Da notare, con entrambe le possibilità, il bel paesaggio che si apre verso meridione in coincidenza di alcune schiarite arrivando ad osservare in lontananza la città di Brunico, il dorso erboso di Plan de Corones e all’orizzonte addirittura la Marmolada con il suo ghiacciaio. Sentiero e carareccia si riuniscono poco prima di un fienile (m 1852). Da notare che scegliendo la percorrenza della strada bianca si incontra, sempre poco prima del fienile, una bella fonte d’acqua sorgiva. Con le due possibilità riunite si procede sulla carrareccia superando la costruzione e   tralasciando il bivio a sinistra (sentiero 17A) che utilizzeremo al ritorno trattandosi di un’escursione ad anello.

Il tratto su stradina a fondo naturale si conclude in coincidenza della Aschbach Alm (m 1952), posta in un bellissimo pendio prativo aperto al sole di mezzogiorno. Si prosegue sul sentierino, ben indicato dai segnavia in vernice, che volge a sinistra della malga inerpicandosi sul soprastante pendio. Andiamo ad intercettare nuovamente la forestale oltre i 2000 metri di quota in coincidenza di un magnifico pianoro d’altitudine con lo sguardo ora libero d’osservare le vette del Gruppo di Cima Dura. Percorriamo l’altipiano tra rada alberatura a conifere bordeggiando un ulteriore fienile con recinzione e panca in legno. Da rilevare il magnifico scorcio, alle spalle, verso Monte Spico con visibili gli sbancamenti operati per realizzare le piste da sci. Procediamo oltre la costruzione perdendo per un tratto debolmente quota e camminando in ambiente aperto e luminoso. Siamo in vista della Malga Poja che raggiungiamo senza fatica grazie al tracciato semipianeggiante (Pojen Alm – m 2068 – ore 1,30 dalla partenza).

In coincidenza della malga abbandoniamo, questa volta definitivamente, il percorso su strada bianca. Non scavalchiamo il ponticello sul torrente, passiamo infatti immediatamente a sinistra della costruzione con il segnavia che si innalza nel prato verso la testata dell’ampio vallone soprastante. Il luogo sorprende per la sua serena bellezza e la solitudine che ne caratterizza l’ambiente anche nel pieno della stagione estiva. In debolissima salita raggiungiamo, in una decina di minuti dalla Malga Poja, l’intersezione con l’Alta Via Durreck (Durreck Höhenweg). La segnaletica indica a destra Acereto e la Malga Schlafhauser e a sinistra il Rauchkofel e lo Steinerholm. Scegliamo quest’ultima possibilità cominciando a descrivere un ampio semicerchio lungo il versante settentrionale del vallone. Il percorso sale in lunga diagonale; l’alberatura si limita a pochi isolati esemplari di conifere mentre marciamo in prevalenza tra vasti pendii erbosi. A tratti il manto prativo è interrotto da grandi pendii detritici costituiti da caotici accatastamenti di lastroni rocciosi. Possiamo dominare la sottostante piana, percorsa in precedenza, che costituisce di fatto la parte superiore della Valle di Poja (Pojental).

A 2215 metri di quota siamo ad un bivio segnalato da vecchie scritte in vernice rossa. Abbandoniamo il sentiero principale per volgere a destra. Eseguiamo una digressione vivamente consigliata in quanto permette di raggiungere, in circa 15 minuti, il bellissimo Schreinsee, uno specchio d’acqua d’alta montagna che vive di un anonimato quasi totale. Il sentiero appare tutto sommato visibile grazie alla presenza di alcuni vecchi segnavia oltre a diversi ometti di pietre. Seguiamo la traccia tra prati e affioramenti rocciosi. Con buona visibilità non vi sono difficoltà sino ad accedere al bordo della conca che ospita il magnifico Schreinsee. E’ un luogo magnifico: le trasparenze del lago destano nei giorni più limpidi stupore nell’ignaro escursionista. La posizione appartata, raggiungibile con una digressione su sentiero trascurato con segnaletica per lo più sbiadita, ha salvaguardato lo specchio d’acqua dal turismo mantenendolo nascosto e schivo rispetto ad altre località nelle vicinanze. Rilevante anche il panorama, aperto ad ovest verso i Monti di Fundres e a sud in direzione delle lontane Dolomiti.

Dopo una meritata sosta rientriamo a ritroso andando a riprendere il sentiero principale (segnavia 33). Lo seguiamo verso destra proseguendo pertanto nella salita. Resta immutato l’ambiente, caratterizzato da vegetazione bassa per lo più erbosa o cespugliosa. Alle spalle spiccano le due massime elevazioni alla testata della Pojental, ovvero Picco Palù e Cima Dura, entrambe superiori ai 3000 metri. La salita offre comunque nuovi orizzonti; compaiono infatti le cime delle circostanti Vedrette di Ries con, in specifico, l’inconfondibile sagoma innevata del Monte Nevoso mentre, parzialmente coperte dalle cime circostanti, si scorgono le sagome del Collaspro e del Collalto. Un ultimo sforzo immette nell’ampio crinale tra la Cima di Sassalto e la Cima di Poja (ore 2,30 dalla partenza). Il paesaggio, già notevole in salita, diviene di grandiosa bellezza aprendosi sul crinale principale delle Alpi Aurine con i suoi ghiacciai mentre verso sud dominiamo quasi per intero il solco vallivo della Val di Tures.

Proseguiamo muovendo dapprima verso destra in direzione della Cima di Poja. Il crinale, ampio e facile, si innalza in una piccola anticima che viene aggirata a destra con un comodo traverso quindi, subito oltre, si impenna nella Cima di Poja. Anche in questo caso il segnavia principale ne rasenta soltanto la cima passando alla sua destra, si abbandona pertanto il sentiero segnato rimontando liberamente, in qualche minuto, lungo il facile crinaletto che concede l’accesso al punto più alto (m 2453 – libro di vetta - ore 2,45 dalla partenza). Si ripete la vista sulle circostanti vette del crinale principale delle Alpi Aurine con bel colpo d’occhio sulla Valle di Riobianco mentre verso occidente notiamo alcune elevazioni delle Vedrette di Ries. Nelle immediate vicinanze appare visibile la piramide rocciosa del Monte Fumo di Cadipietra.

Non è ancora terminata la digressione: conviene discendere in qualche minuto al sentiero segnato per procedere ancora, per un breve tratto, verso oriente. Superiamo un modesto rialzo del crinale caratterizzato da un inconfondibile grande ometto di pietre. Subito oltre, presso una modesta sella, possiamo uscire per pochi metri dal sentiero spingendoci a destra nell’erba sino ad affacciarci sulla sottostante conca che accoglie lo Schreinsee. In precedenza avevamo toccato la sponda del lago; ora possiamo ammirarlo dall’alto godendo di un colpo d’occhio davvero magnifico che permette di apprezzare le colorazioni diafane dell’acqua (circa ore 2,55 dalla partenza).

Possiamo considerare conclusa la digressione: torniamo a ritroso lungo il comodo sentiero di crinale evitando di risalire la Cima di Poja. In una ventina di minuti siamo nuovamente al punto in cui il sentiero in salita dalla Malga Poja raggiunge il crinale. Proseguiamo il nostro itinerario ad anello mantenendo il tracciato che ricalca l’ampia cresta prativa salendo in breve alla poco appariscente Cima di Sassalto (Obersteiner Holm – m 2395 – ore 3,15 dalla partenza), caratterizzata da due grandi ometti di pietre. La nostra escursione procede oltre cominciando a perdere quota; in un paesaggio memorabile, sempre dominato dai ghiacciai delle Alpi Aurine e delle Vedrette di Ries, guadagniamo un importante bivio chiaramente contrassegnato da cartelli in legno. Tralasciamo il proseguo verso Lutago e la Malga Gruber per calare a sinistra sul segnavia 17A. Il sentierino si riduce ad una striscia che perde rapidamente quota tra i prati d’altitudine. Sebbene abbiamo lasciato alle spalle il crinale, resta di assoluta bellezza il panorama con grandiosa veduta del Picco Palù, dei più distanti Monte Nevoso e Collalto nonché, ancora una volta, sulla sottostante Val di Tures. Ben presto la prateria d’altitudine lascia spazio all’alberatura a conifere sino a portarsi a breve distanza dal fienile nella Pojental presso cui eravamo transitati ad inizio avventura. Aggiriamo a sinistra il prato che sovrasta la costruzione sino a chiudere definitivamente il nostro anello immettendoci nella strada bianca che unisce la Malga Poja alla Aschbach Alm.

L’ultima frazione di cammino è comune all’andata. Caliamo a destra lasciando alle nostre spalle il fienile (m 1852). Possiamo seguire il tracciato della forestale o tagliarne i tornanti con il sentierino che cala a sinistra nel ripido pendio prativo. Con entrambe le possibilità si rientra al parcheggio presso cui avevamo lasciato l’auto in complessive ore 5,30 di cammino.

Cenni sulla flora:

Tra le principali specie floreali osservate in occasione della nostra salita, avvenuta ad agosto inoltrato, ricordiamo:

1)      Brugo (Calluna vulgaris)

2)  Sassifraga stellata (Saxifraga stellaris)

3)      Graminia di Parnasso (Parnassia palustris)

4)      Senecio biancheggiante (Senecio incanus), endemico delle Alpi con isolate stazioni disgiunte nell’Appennino Tosco Emiliano.

5)      Azalea alpina (Loiseleuria procumbens)

6)      Primula nana (Primula minima); magnifico endemismo delle Alpi Orientali dai petali rosati con fioritura ritardata al mese di agosto. E’ osservabile, a tratti abbondante, nel tratto sommitale compreso tra la Cima di Sassalto e la Cima di Poja.

7)      Campanula barbata (Campanula barbata)

8)      Prunella delle Alpi (Prunella grandiflora)

9)      Orchide macchiata (Dactylorhiza maculata)

10) Semprevivo ragnateloso (Sempervivum arachnoideum)

11)   Mirtillo nero (Vaccinium myrtillus)

12)   Silene rupestre (Atocion rupestre)

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