Cima Triangolo (Wagnerschneid Spitze)

CIMA TRIANGOLO (WAGNERSCHNEID SPITZE - m 2899)

La Valle Aurina, area dell’Alto Adige al confine con l’Austria in passato poco conosciuta, sta vivendo un periodo di notevole incremento turistico. Nonostante ciò sono ancora presenti, per gli escursionisti e gli alpinisti, vaste aree di natura selvaggia dove risulta possibile camminare per ore, anche in piena estate, senza incontrare nessuno o quasi. Appartiene a questa categoria l’ascensione alla Cima Triangolo, piuttosto frequentata sino al Passo del Cane, immersa in una grande solitudine nel settore che segue sino al punto più alto. Sono luoghi di arcaica e al tempo stesso straordinaria bellezza. I ghiacciai dei dintorni, il profondo e vasto Lago della Selva e il tratto sommitale di sfasciumi con il panorama che si estende al versante austriaco ne fanno un’avventura indimenticabile in quelle che per noi sono le montagne “vere”, quelle non modificate dall’uomo, dove a comandare è ancora il vento, l’aquila e il silenzio. La Cima Triangolo ha una sua importanza geografica in quanto dalla sua vetta si dirama, in territorio italiano, un frastagliato crinale che divide i due grandi anfiteatri della Grießbachalm a ovest e della Grubachalm a oriente. Eseguite questa splendida escursione nella seconda parte dell’estate, specie in agosto e in settembre, quando l’innevamento invernale è scomparso. Importante è la scelta di una giornata tersa, tenendo conto dell’elevata frequenza di nebbie e temporali nella stagione calda che coinvolgono con molta frequenza la testata della Valle Aurina.

L’escursione in breve:

Predoi (m 1476) – strada forestale – Malga della Selva (Waldner Alm – m 2068) – sentiero 16B - Passo del Cane (Hundskehljöch - m 2559) – Cima Triangolo (Wagnerschneid Spitze - m 2899) - Passo del Cane (m 2559) - Cresta del Lago (Seewände) - Lausitzer Weg - Lago della Selva (Waldnersee - m 2338) - Malga Waldner (Waldner Alm – m 2068) – Predoi (m 1476)

Dati tecnici:

Partenza da Predoi (m 1476): Difficoltà: EE (T da Predoi alla Malga della Selva – E dalla Malga della Selva al Passo del Cane - EE dal Passo del Cane alla Cima Triangolo – E il tratto del Lausitzer Weg nonché la discesa al Lago della Selva e il rientro alla Malga della Selva)  (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale ad eccezione del tratto compreso tra il Passo del Cane e la Cima Triangolo; in questa frazione si incontrano bolli rossi e ometti di pietra sino ai 2800 metri d’altitudine; rari ometti nel rimanente tratto sommitale. Dislivello assoluto: m 1439. Acqua sul percorso: Una fonte salendo da Predoi alla Malga della Selva a breve distanza dalla Moaralm; torrente tra la Malga della Selva e il Passo del Cane.

Accesso alla partenza:

Si accede alla partenza dalla Val Pusteria; in coincidenza della città di Brunico troviamo le indicazioni per la statale della Valle Aurina (Ahrntal). La percorriamo per una quarantina di chilometri sino al paese di Predoi (Prettau). Il nostro sentiero, coincidente nella prima parte con un’ampia forestale, ha inizio sulla sinistra, subito prima della chiesa del paese (segnavia 16A). Diverse possibilità di parcheggio lungo la statale.

Descrizione del percorso:

Subito prima della chiesa di Predoi (m 1476) si separa sulla sinistra una stradina asfaltata che poco oltre diviene un’ampia strada forestale chiusa al traffico; la seguiamo in moderata salita (segnavia 16A). La carrareccia in questione taglia il bosco di conifere che sovrasta Predoi. Dopo una lunga diagonale verso destra la strada affronta un tornante e prosegue sempre in diagonale ascendente ma verso sinistra uscendo infine dal bosco. Passiamo a breve distanza dalla Moar Alm (m 1989) con abbondante fonte lungo la forestale. Un ultimo breve tratto conduce alla Malga della Selva (Waldner Alm – m 2063 – punto di ristoro aperto nei mesi estivi) dopo 7,5 km di strada e due ore abbondanti di marcia. Recentemente è stato istituito un servizio taxi navetta che permette, nel periodo estivo, di evitare questa prima parte su strada bianca. E’ un’opportunità da cogliere considerata la lunghezza complessiva dell’impresa potendo così abbreviare il cammino di parecchi chilometri. Consigliamo d’informarsi in anticipo sul telefono da contattare per usufruire di questo servizio.

Usando il taxi l’impresa ha inizio in coincidenza della Malga della Selva (m 2063) per poi seguire le indicazioni per l’omonimo lago. Passiamo tra alcune antiestetiche protezioni paravalanghe. Si tratta degli unici manufatti umani che incontreremo; nel proseguo l’ambiente appare infatti selvaggio e per lo più allo stato primordiale. Marciamo nella prateria d’altitudine in ambiente idilliaco andando a lambire un magnifico torrente. Alle spalle il paesaggio offre uno scorcio sulle cime e sui ghiacciai del Pizzo Rosso di Predoi e del Picco dei Tre Signori. Nel proseguo compare, di poco più distante, la Vedretta di Ries e la cima del Monte Nevoso mentre davanti a noi svetta la grande piramide del Monte Fumo di Predoi. Tra grandi massi di granito e bassa vegetazione prativa solcata da alcuni modesti ruscelli raggiungiamo un importante bivio segnalato da cartelli in legno. Abbandoniamo il proseguo verso il non distante Lago della Selva (Waldner See), per volgere a sinistra in direzione del Passo del Cane (Hundskehljöch). Il valico è già ben visibile: si tratta dell’ampia depressione compresa tra la cosiddetta Cresta del Lago (Seewände) a destra e il Löffelspitze a sinistra. Per raggiungerlo affrontiamo dapprima una facile frazione a tratti quasi pianeggiante tra modesti dossi erbosi e alcuni ristagni d’acqua sorgiva. Seguendo gli ometti e i segnavia volgiamo a destra penetrando in moderata salita nel vallone che si apre sotto il valico. Il panorama diviene sempre più ampio estendendosi alle spalle in territorio austriaco; appare infatti ben visibile il Großvenediger, inconfondibile per il grande crestone ghiacciato che caratterizza il settore sommitale. Acquistando quota cambiano le prospettive e le angolazioni: curiosamente scorgiamo verso est le cime del Collalto e del Collaspro immediatamente a sinistra della grande distesa ghiacciata della Vedretta di Ries. Affrontiamo una frazione in maggior pendenza tra lembi di prato e detriti rocciosi sino ad accedere all’ampio Passo del Cane (Hundskehljöch - m 2559 – ore 1,30 dalla Malga della Selva – ore 3,40 partendo da Predoi).

Siamo sul confine di stato e lo sguardo può ora estendersi al lungo vallone denominato Hundskehlgrund che scende nel versante austriaco. Sulla destra siamo dominati dalla grande piramide del Monte Fumo di Predoi mentre a sinistra la cima più elevata è il Löffelspitze. La Cima Triangolo, obiettivo della nostra salita, è a fianco di quest’ultima, di poco più bassa e più rapida da salire essendo, anche visivamente, la prima vetta salendo dal Passo del Cane lungo lo spartiacque principale.

Il primo tratto di salita, sebbene non vi sia un sentiero chiaro, segue per lo più la linea di crinale articolandosi tra macereti d’altitudine ed affioramenti rocciosi. In breve troviamo alcuni bolli rossi sulle rocce che indicano il percorso migliore da seguire. In ambiente caratterizzato da una grande solitudine si sfruttano gli ultimi lembi prativi per poi muoversi tra macigni di granito e detriti. A tratti sembra scomparire la segnaletica tuttavia, prendendosi tempo, è quasi sempre possibile identificare un bollo in vernice rossa oppure un ometto di pietre come guida per proseguire. Il percorso segue approssimativamente la linea di crinale aggirando a sinistra una modesta conca spesso occupata, anche in estate inoltrata, da residui nevosi. Sempre più bello il panorama, sia alle spalle sulle vette del Gruppo del Venediger che verso meridione aprendosi su ghiacciai e cime delle Vedrette di Ries. Cominciamo ad osservare come la Cima Triangolo sia divisa dalla Löffelspitze da un crinale molto erto costituito da grandi e sconnessi lastroni rocciosi. Superato il nevaio guadagniamo con ultimo sforzo il bordo di una grande morena a circa 2800 metri di quota. Dobbiamo ora abbandonare la pista indicata dai pochi segnavia in vernice rossa in quanto la tracciatura degli stessi abbandona la linea di crinale per traversare verso destra nei campi per lo più innevati che si aprono sul versante austriaco. Restano circa 100 metri di dislivello che andiamo a superare rimontando intuitivamente la cresta sommitale. Esistono in realtà alcuni ulteriori ometti di pietre ma non sono sempre così evidenti. In compenso, se l’atmosfera è limpida e il tempo è stabile, non vi sono rilevanti difficoltà d’orientamento; occorre in ogni caso cautela per superare alcune balze rocciose e alcuni instabili blocchi di roccia ammassatti caoticamente l’uno sull’altro. Si saggiano con attenzione gli appoggi facendo attenzione ad alcuni profondi spacchi presenti tra i massi. Superato un gradone dopo l’altro siamo infine in vetta, contrassegnata dal pietrino confinario 28f (m 2899 – ore 1,15 dal Passo del Cane – ore 2,45 dalla Malga della Selva – quasi 5 ore partendo da Predoi).

Di grandiosa e primordiale bellezza appare il panorama di vetta. Si apre ad occidente la vista del vallone denominato Grießbachalm in mezzo al quale occhieggia uno dei gioielli più nascosti delle Alpi Aurine: lo splendido Lago di Gries (Grießbachsee). Alla sua sinistra notiamo inoltre, più lontano, un segmento della Valle Aurina. Percorrendo con lo sguardo il proseguo dello spartiacque oltre la Cima Triangolo, esso diviene particolarmente impervio raggiungendo la cima della Löffelspitze attraverso un settore roccioso affilato nel mezzo del quale si eleva un curioso gendarme roccioso. Poco più lontano ammiriamo la Cima Cadini (Napfspitze) nonché altri ghiacciai che interessano in particolare il versante austriaco in quanto rivolto verso nord. Verso oriente notiamo ancora una volta il Monte Fumo di Predoi nonché il lungo crinale che dal suo punto più alto si dirama in territorio austriaco sino all’elevazione del Kleinspitze. Alle spalle di quest’ultima cima, di poco più lontani, appaiono i ghiacciai che caratterizzano la Reichenspitze. Il nostro panorama, a giro d’orizzonte, procede ancora una volta allargandosi alle grandi cime, rivestite di ghiacci eterni, che caratterizzano il Großvenediger, il Picco dei Tre Signori e, in minor misura, il Pizzo Rosso di Predoi. Volgendo più a sud notiamo la lunga dorsale dei Monti di Cima Dura con, alle spalle di essi, le Vedrette di Ries con in evidenza il Collalto, il Collaspro, Monte Magro e Monte Nevoso.

Il rientro può avvenire, ovviamente, a ritroso suggeriamo tuttavia una splendida variante. Si tratta di prolungare ulteriormente un’escursione già piuttosto lunga; per questa ragione è una modifica consigliata a patto di salire con il taxi navetta sino alla Malga della Selva altrimenti in un giorno diviene un’esperienza per gli escursionisti più allenati. Ad ogni modo si rientra al Passo del Cane (Hundskehljöch - m 2559 – ore 0,40 dalla Cima Triangolo – ore 3,25 per chi è partito dalla Malga della Selva raggiungendo la cima – circa ore 6 per chi è partito da Predoi).

In coincidenza del Passo del Cane per chi non rientra a ritroso ha inizio la variante. Invece di calare verso la Malga della Selva si procede lungo il crinale spartiacque seguendo la prima parte dell’Alta Via Vetta d’Italia (Lausitzer Weg) contrassegnata dal segnavia n° 13. In questa prima frazione si continua di fatto a ricalcare il confine di stato tra Austria e Italia con il sentiero che si sviluppa quasi in piano tra massi di granito e lembi erbosi. Trattandosi di un percorso in cresta la vista è sempre estesa ai due versanti compreso il vallone Hundskehlgrund in territorio estero. Il crinale volge d’improvviso verso settentrione ricalcando la cosiddetta Cresta del Lago (Seewände) e puntando in direzione del Monte Fumo di Predoi. La vista si apre a sorpresa a destra, sulla sottostante grande conca occupata dal Lago della Selva (Waldner See). In un tratto perdiamo qualche decina di metri sul versante italiano per poi risalire tra faticosi gradoni riprendendo il filo del crinale. Procediamo ancora per un breve tratto lungo l’ampia cresta sino al punto in cui il segnavia abbandona definitivamente lo spartiacque per calare nel versante italiano. Il primo tratto è in ripida discesa su gradoni rocciosi e con qualche vecchio tirante di corda come ulteriore aiuto. Al di sotto si procede traversando con deboli dislivelli per aggirare la conca che accoglie il Lago della Selva. Il nostro sentiero punta a sinistra del curioso rilievo piramidale del Sauwipfel a destra del quale, sullo sfondo, spicca il Pizzo Rosso di Predoi. L’Alta Via Vetta d’Italia mette in evidenza la sua caratteristica principale: il percorso, per lo più facile, si sviluppa con dislivelli poco rilevanti traversando tra lastroni granitici in ambiente assai solitario e in una natura davvero primordiale. Rimontiamo tra i massi sino alla base del Sauwipfel, rilievo arcigno, in parte strapiombante, conquistabile solo dagli alpinisti. Poco oltre tralasciamo la deviazione a sinistra, indicata dai cartelli in legno, per la cima del Monte Fumo di Predoi. In ambiente vasto, con vista sulle cime del Gruppo del Venediger e sulla Vedretta di Ries, raggiungiamo un secondo bivio sempre ben indicato dalla segnaletica (ore 1 dal Passo del Cane – ore 4,30 per chi è partito dalla Malga della Selva e ha salito Cima Triangolo – ore 6,40 per chi è partito da Predoi). Abbandoniamo l’Alta Via Vetta d’Italia (Lausitzer Weg) per calare a destra in direzione del Lago della Selva; ha pertanto inizio la lunga discesa che ci riporterà a valle.

Il sentiero scende tra ripide balze prative lasciando alle nostre spalle il Monte Fumo di Predoi e il Sauwipfel mentre a sinistra il panorama séguita ad apparire quasi “glaciale” grazie alla presenza del Großvenediger. In breve caliamo sino al bivio con il sentiero 15A. Seguiamo quest’ultimo verso destra traversando con dislivelli minimi tra i prati lasciando sopra di noi il Sauwipfel. In breve siamo al Lago della Selva (Waldnersee – m 2338), posizionato pochi metri a destra del sentiero (ore 0,30 dal bivio tra il Laustizer Weg e il sentiero di discesa – ore 5 per chi è partito dalla Malga della Selva e ha salito Cima Triangolo – ore 7 per chi è partito da Predoi) E’ il più grande specchio d’acqua d’altitudine delle Alpi Aurine ed offre colorazioni e riflessi indimenticabili nei giorni più tersi. Dopo una sosta il sentiero cala brevemente sino al bivio con il sentiero 15A diretto al Passo del Cane. Abbiamo così chiuso il cerchio intrapreso all’andata quando avevamo scelto di volgere verso il passo per poi salire la Cima Triangolo. Il proseguo consiste nel seguire a ritroso il sentiero d’andata. Rientriamo tra macereti e prati d’altitudine alla Malga della Selva (m 2068 - ore 0,40 dal Lago della Selva – ore 5,40 per chi è partito dalla Malga della Selva e ha salito Cima Triangolo per poi rientrare con il Lausitzer Weg – ore 7,40 per chi è partito da Predoi).

Non resta che la lunga discesa su strada forestale che riporta alla partenza nei pressi della chiesa di Predoi. Ancora una volta rimarchiamo la possibilità di scendere con il taxi navetta che può essere usato per salire, scendere o per una sola delle due possibilità. Escludendo il mezzo pubblico sono da preventivare 9,20 ore di percorso a piedi, 7,40 ore per chi utilizzerà il taxi per la sola salita, 5,40 ore per chi invece lo userà sia per salire che per scendere. E’ quindi possibile “adattare” il tracciato alle proprie energie e desideri.

Cenni sulla flora:

E’ ben noto agli esperti botanici come le Prealpi siano, in Italia, i settori montuosi con la massima biodiversità. L’itinerario appena proposto si sviluppa invece nella fascia più interna della Alpi; il numero di specie è inferiore sono comunque presenti ugualmente diverse entità in virtù di un ambiente per nulla modificato dall’uomo e quindi allo stato naturale. Segue una lista delle principali specie che abbiamo potuto ammirare in occasione della nostra salita, avvenuta alla metà del mese di giugno.

1)       Primula nana (Primula minima); magnifico endemismo delle Alpi Orientali dai petali rosati in fioritura nel mese di agosto.

2)       Primula vischiosa (Primula glutinosa); bellissimo endemismo del nordest dai fiori violetti raccolti in piccoli grappoli. Colonizza i macereti d’altitudine e le rupi.

3)       Peverina dei ghiaioni (Cerastium uniflorum), endemica dell’intero arco alpino.

4)       Sassifraga solcata (Saxifraga exarata)

5)       Sassifraga zolfina (Saxifraga bryoides)

6)  Sassifraga stellata (Saxifraga stellaris)

7)       Azalea alpina (Loiseleuria procumbens)

8)       Rododendro ferrugineo (Rhododendron ferrugineum)

9)       Napello (Aconitum napellus)

10)   Silene a cuscinetto (Silene acaulis)

11)   Campanula di monte (Campanula scheuchzeri)

12)   Cardo spinosissimo (Cirsium spinosissimum)

13) Veronica alpina (Veronica alpina)

14)   Brugo (Calluna vulgaris)

15)   Cariofillata montana (Geum montanum)

16)   Garofanino maggiore (Epilobium angustifolium)

17) Margherita alpina (Leucanthemopsis alpina)

18)   Achillea moscata (Achillea moschata)

19)   Mirtillo nero (Vaccinium myrtillus)

20)   Campanula barbata (Campanula barbata)

21)   Eufrasia minima (Euphrasia minima)

22)   Campanula bienne (Campanula patula) nei prati immediatamente a monte di Predoi

23)   Eufrasia (Euphrasia officinalis)

24)   Mirtillo rosso (Vaccinium vitis-idaea)

 

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