Monte Bello (Schönberg)

MONTE BELLO (SCHÖNBERG - m 2273)

Non si può certo dire che il nome di questa montagna non prometta bene… d’altra parte il Monte Bello non tradisce le aspettative. Sebbene sia l’ultima cima di una dorsale secondaria che si dirama dal crinale delle Alpi Aurine, il panorama di vetta riesce ugualmente a sorprendere. La quota se rapportata ai “3000” della zona non è eccelsa, eppure la particolarissima posizione fa sì che dalla vetta si osservi l’intera Valle Aurina con i ghiacciai eterni posti alla sua testata. La salita avviene in ambiente idilliaco con una malga gestita a metà percorso dove poter mangiare i tipici piatti tirolesi. L’escursione vi soddisferà a patto di scegliere una giornata non troppo calda con la possibilità d’eseguire il percorso già da fine primavera grazie alla favorevole esposizione a mezzogiorno.

L’escursione in breve:

Rio Bianco (Weißenbach - m 1334) - Brunnegger (m 1429) - Schönbergalm (m 1792) - Oberhütten (m 2164) – Monte Bello (Schönberg - m 2273)

Dati tecnici:

Partenza presso Rio Bianco (m 1334): Difficoltà: E (un unico brevissimo tratto esposto attrezzato con fune metallica proprio in prossimità della vetta) (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale. Dislivello assoluto: m 939. Acqua sul percorso: assente.

Accesso alla partenza:

Si accede alla partenza risalendo da Brunico la Val di Tures sino al paese di Campo Tures per poi proseguire per altri 4 km sino a Lutago, già in Valle Aurina. Presso Lutago si abbandona la statale per volgere a sinistra sulla provinciale che sale ripidamente sino al paese di Rio Bianco. Si parcheggia presso la piazza posta nel centro della frazione, scostata a destra rispetto alla provinciale.

Descrizione del percorso:

Dalla piazzetta in centro a Rio Bianco seguiamo la stretta stradina asfaltata che sale verso oriente tagliando in lunga diagonale i pendii prativi soprastanti (segnavia n° 5). Guardando alle nostre spalle, il paesaggio è quanto mai idilliaco: Rio Bianco appare infatti come un modesto gruppetto di case tra bellissimi prati d’alta quota in un contesto appartato e silenzioso. Il breve tratto asfaltato ha fine presso il maso Brunegger (m 1429) al di là del quale procediamo su ampia strada bianca chiusa al traffico turistico. Da rilevare il magnifico scorcio verso oriente potendo così osservare un ampio settore delle Vedrette di Ries con, in bella vista, l’inconfondibile sagoma del Monte Nevoso. Il percorso sale lungamente nel bosco di conifere rimontando con diversi tornanti il ripido pendio. Si tratta di una frazione piuttosto lunga: evitiamo una dettagliata descrizione in quanto la fitta abetaia impedisce in questa frazione di godere del paesaggio circostante.

Dopo circa ore 1,30 di salita improvvisamente il bosco lascia spazio ad un bellissimo alpeggio sovrastato dalla sagoma del Monte Bello. Nel mezzo dei prati è posta la Schönbergalm (m 1792), un ottimo punto di ristoro sempre aperto nella bella stagione. La sosta è vivamente raccomandata e non solo per la buona cucina della malga. All’esterno della struttura il panorama è infatti ampio e riposante. Compare la testata della Valle Aurina con visibile la Vetta d’Italia, la Forcella del Picco e la cima avvolta nei ghiacciai del Picco dei Tre Signori. Si ripete verso est la vista del Monte Nevoso mentre si comincia a scorgere la vasta piana che accoglie Campo Tures.

La nostra escursione riprende seguendo i cartelli indicanti il sentiero per lo Schönberg. Il segnavia evita il proseguo della carrareccia tagliandone i tornanti per poi proseguire ripido su sentierino nel verde. Si guadagna un terrazzo prativo superiore ove è posta una modesta costruzione in legno. Il tracciato prosegue oltre, in moderata salita, con il paesaggio che si apre a nuovi orizzonti. La particolare angolazione permette di scorgere la sottostante gola scavata dal torrente Aurino nel tratto compreso tra Lutago e Campo Tures. Procediamo nel rado lariceto aggirando il pendio a sinistra per poi cominciare a solcare i verdeggianti prati  d’altitudine. Un breve traverso quasi in piano permette di accedere alle Oberhütten (m 2164), due modeste maghe in legno poste in eccellente posizione panoramica; la vista si apre infatti alla testata di cime che dominano Rio Bianco. Il sentiero cambia direzione volgendo verso destra in direzione della già visibile cima dello Schönberg. L’alberatura è scomparsa cedendo definitivamente il passo ai prati e agli arbusti d’altitudine con alcune pietraie ad interrompere la continuità del manto erboso. Notiamo le gigantesche protezioni artificiali paravalanghe aggiunte proprio sulla sommità della montagna: il sentiero serpeggia tra alcune di queste dall’aspetto non certo estetico ma senza dubbio necessarie per evitare che le valanghe possano abbattersi in direzione della sottostante Valle Aurina. Raggiungiamo una modesta selletta a pochi metri dalla cima vera e propria. Gli ultimi metri sono su roccia calcarea affiorante in parte esposta. E’ l’unica frazione dell’intera salita a richiedere un attimo d’attenzione: in compenso è presente una fune metallica come corrimano permettendo di guadagnare in sicurezza la sommità (m 2273 – ore 2,45 dalla partenza – libro di vetta).

Il panorama, a dispetto di una quota non molto alta, è d’insospettabile ampiezza. La vetta dello Schönberg è infatti una posizione privilegiata per ammirare l’intero sviluppo della Valle Aurina. Avevamo già osservato l’immensa struttura del Picco dei Tre Signori sin dalla Schönbergalm, tuttavia dalla cima abbiamo modo di scorgere addirittura il Großvenediger, completamente in territorio austriaco, e il grandioso ghiacciaio Umbalkees. Dalla cima dello Schönberg dominiamo inoltre la profonda Schwarzenbachtal sovrastata dalla vetta del Sasso Nero (Schwarzenstein). Ad oriente si aggiunge alla precedente vista del Monte Nevoso, quella della massima elevazione delle Vedrette di Ries, il Collalto (Hochgall) e il vicino Collaspro (Wildgall). Verso meridione dominiamo il paese di Lutago e la profonda gola scavata dall’Aurino sino alla sua uscita nella piana che accoglie Campo Tures. All’orizzonte svettano alcune cime delle Dolomiti.

Il rientro avviene a ritroso prestando unicamente attenzione ai pochi metri sommitali attrezzati con fune metallica fissa.

Cenni sulla flora:

La salita allo Schönberg si rivela d’interesse anche per gli amanti della flora. L’affioramento, in coincidenza della vetta, di bianche rocce calcaree è assolutamente inusuale per le Alpi Aurine. La logica conseguenza è l’incontro di piante tipiche dei substrati carbonatici con altre caratteristiche dei suoli silicei. La flora è pertanto significativamente più abbondante rispetto ad altre montagne del circondario. Elenchiamo una lista delle entità osservate in occasione della nostra salita, avvenuta all’inizio del mese di agosto.

1)      Astro alpino (Aster alpinus)

2)      Nigritella comune (Nigritella nigra)

3)      Botrichio (Botrychium lunaria)

4)      Campanula barbata (Campanula barbata)

5)      Orchide candida (Pseudorchis albida)

6)  Genziana nivale (Gentiana nivalis)

7)      Genziana germanica (Gentiana germanica)

8)      Mirtillo (Vaccinium myrtillus)

9)      Fragolina di bosco (Fragaria vesca)

10)   Digitale gialla grande (Digitalis grandiflora)

11)   Rododendro ferrugineo (Rhododendron ferrugineum)

12) Semprevivo ragnateloso (Sempervivum arachnoideum)

13)   Costolina alpina (Hypochoeris uniflora)

14)   Camedrio (Dryas octopetala)

15)   Orchidea odorosa (Gymnadenia odoratissima)

16)   Nontiscordardime (Myosotis alpestris)

17)   Orchide macchiata (Dactylorhiza maculata)

18)   Napello (Aconitum napellus)

19)   Luparia (Aconitum lycoctonum)

20)   Gipsofila strisciante (Gypsophila repens)

21)   Vulneraria (Anthyllis vulneraria)

22)   Trifoglio bruno (Trifolium badium)

23)   Silene rigonfia (Silene vulgaris)

24)   Silene pendente (Silene nutans)

25)   Semprevivo montano (Sempervivum montanum)

26)   Carlina segnatempo (Carlina acaulis)

27)   Sassifraga rossa (Saxifraga oppositifolia)

28) Sassifraga alpina (Saxifraga paniculata)

29)   Arnica (Arnica montana)

30)   Garofanino maggiore (Epilobium angustifolium)

31)   Verga d’oro (Solidago virgaurea)

32) Genziana di Koch (Gentiana acaulis)

33)   Prunella delle Alpi (Prunella grandiflora)

34)   Brugo (Calluna vulgaris)

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