Gruppo Ortles - Cevedale

Belvedere (m 3014)

Cima Bianca (m 3012) – Monte Vallecetta (m 3148)

Cima Casaiole (m 2779)

Cima di Beltovo (Hintere Schöntaufspitze - m 3325)

Cima Nera (m 3037)

Cima Rossa di Martello (Vordere Rötspitze - m 3033)

Croda della Calva (Kalfanwand - m 3061)

Croda di Cengles (Tschengler Hochwand - m 3375)

Dossobello di Dentro (Hintere Schöneck - m 3128) - Dossobello di Fuori (Vordere Schöneck - m 2908)

Gaviola (m 3025)

Gran Ladro (Hoher Dieb - m 2730)

Pizzo di Vallombrina (m 3222)

Punta di Lasa (Laaser Spitze - m 3305)

Scorluzzo (m 3095)

Vioz (m 3645)

Grandioso, vasto gruppo di montagne che interessa tre province (Sondrio, Trento e Bolzano) e due regioni (Lombardia e Trentino Alto Adige). I limiti del gruppo sono dati a nord dal Passo dello Stelvio e dalle valli di Trafoi e Venosta fino a Lana, ad est dalla Val d’Ultimo e dalla Val di Rabbi passando per il passo di Rabbi, a sud dalla parte superiore della Val di Sole, dalla Val Camonica sino a Edolo e dalla Val Corteno sino al Passo dell’Aprica e a occidente dal Val del Braulio e dalla Valtellina sino a Tresenda. E’ il più imponente tra i gruppi montuosi del Trentino Alto Adige e l’Ortles, dall’alto dei suoi 3905 metri, è la massima elevazione non solo del gruppo ma dell’intera regione e addirittura delle Alpi Orientali. La displuviale, partendo appunto dalla cima dell’Ortles, segue parecchie cime raggiungendo il Pizzo Tresero per poi calare al Passo del Tonale. Nonostante ciò, la parte principale del gruppo trova il suo centro nel Cevedale (m 3769), dal quale si diramano a stella numerosi crinali che formano le più importanti e grandi vallate. L’ambiente è d’alta montagna, per nulla lontano come aspetto a quello delle più grandiose cime delle Alpi Centrali e Occidentali; non è un caso se buona parte del gruppo è incluso nell’ambito del Parco Nazionale dello Stelvio con l’obiettivo di proteggerne in modo specifico la fauna e la flora tipiche delle alte quote. Un aspetto di primaria importanza è dato dalla presenza dei ghiacciai (addirittura una sessantina) che alimentano i fiumi Adige, Oglio e Adda; fra essi è presente il più grande ed esteso d’Italia: il Ghiacciaio dei Forni. Per quanto riguarda la rete dei sentieri e la presenza di rifugi possiamo asserire che sia sufficiente anche se a tratti non sovrabbondante. Tra le più interessanti note occorre rilevare la presenza di parecchi itinerari segnalati che permettono all’escursionista di raggiungere e superare, anche ampiamente, la soglia psicologica dei 3000 metri di quota. Resta comunque necessaria molta prudenza ed esperienza per affrontare queste grandi ascensioni d’alta montagna, che per essere percorse senza rischi richiedono tempo stabile, assenza di innevamento e la necessaria esperienza essendo attenti nel valutare rischi e condizioni dei tracciati.

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