Gartnerkofel - Kammleiten

GARTNERKOFEL (m 2195)

KAMMLEITEN (m 1955)

Dalle sembianze quasi dolomitiche, il Gartnerkofel è un piccolo ma appariscente massiccio calcareo posizionato molto vicino allo spartiacque principale delle Alpi Carniche. Per poche centinaia di metri è scostato a nord rispetto alla linea di crinale risultando amministrativamente in territorio austriaco. Si tratta di una meta molto frequentata grazie alla possibilità di portarsi in quota con la strada che ha termine presso la Watschiger Alm. L’ambiente, caratterizzato da prateria d’altitudine e affioramenti calcarei, rende il Gartnerkofel molto suggestivo; purtroppo, sul lato orientale della montagna, gli impianti del comprensorio sciistico del Passo Pramollo rovinano in parte la suggestione del luogo. Tutto ciò nulla toglie alla bellezza del panorama di vetta al quale bisogna aggiungere l’interesse floristico della zona grazie alla presenza di specie rare o endemiche con particolare riferimento alla bellissima Wulfenia di Carinzia (Wulfenia carinthiaca), osservabile sulle Alpi solo in questo settore. Consigliamo la salita tra giugno ed ottobre per evitare l’innevamento di solito piuttosto abbondante sino a primavera inoltrata. Poiché l’itinerario appare nel complesso breve abbiamo aggiunto alla descrizione la salita del prospiciente Kammleiten. Sebbene sia più basso del Gartnerkofel, è uno splendido terrazzo naturale aperto in sua direzione rendendo l’escursione ancora più ricca di scorci panoramici.

L’escursione in breve:

Watschiger Alm (m 1620) – innesto sentiero n°412 - Kühweger Törl (m 1912) – Kammleiten (m 1955) – Gartnerkofel (m 2195).

Dati tecnici:

Partenza dalla Watschiger Alm (m 1620): Difficoltà: E (Vai alla scala delle difficoltà). Segnaletica: totale. Dislivello assoluto: m 575. Acqua sul percorso: assente.

Accesso alla partenza:

Utilizzando l’autostrada A23 Udine – Tarvisio si esce a Pontebba. Seguiamo le indicazioni per il Passo di Pramollo (Naßfeldpaß) che raggiungiamo in 13 km di percorso tortuoso ma ben asfaltato (SP 110). Presso il valico (m 1530) è presente un magnifico laghetto. Siamo inoltre al confine di stato tra Italia e Austria. Proprio in coincidenza della vecchia dogana dismessa si separa, sulla destra, la piccola stradina, anche in questo caso asfaltata, che raggiunge il suo termine, in territorio austriaco, in coincidenza della Watschiger Alm (m 1620). Si tratta di un ottimo rifugio, gestito nella stagione estiva, presso il quale possiamo abbandonare l’automobile.

Descrizione del percorso:

Come anticipato il percorso ha inizio in coincidenza della Watschiger Alm (m 1620) dalla quale abbiamo un primo splendido panorama in direzione del Gartnerkofel, meta della nostra salita, mentre alle spalle notiamo la tozza sagoma rocciosa del Monte Cavallo di Pontebba. Nonostante l’area sia stata modificata per fare spazio agli impianti per gli sport invernali, resta ugualmente suggestivo camminare tra i verdeggianti prati oltre ad un’irrinunciabile breve sosta lungo le sponde del laghetto posto a fianco del rifugio. Da notare, nella scarpata che cala nel lago, la fioritura della rara Wulfenia di Carinzia a cui faremo ulteriore riferimento in coda alla descrizione.

Partendo dal rifugio seguiamo il sentiero 410 che sale in diagonale ascendente subito a destra del lago affrontando un breve tratto nel rado lariceto. Il percorso procede volgendo verso sinistra per tagliare l’ampia pista di sci che si trasforma in estate in un bel prato in moderata pendenza. Oltrepassato l’ampio pendio prativo raggiungiamo un secondo lembo di bosco rado che non impedisce di scorgere, alla nostra destra, le guglie calcaree che caratterizzano le pendici occidentali del Gartnerkofel. Un breve salto roccioso di qualche metro è stato addirittura attrezzato con fune e gradini metallici che appaiono eccessivi vista la facilità del passaggio e la ricchezza di appoggi. Ancora una breve frazione nel bosco di conifere quindi siamo nuovamente all’aperto con il sentiero che segue il margine superiore di un vasto pendio erboso. L’ultimo lembo alberato resta immediatamente alla nostra destra mentre di fronte a noi possiamo osservare la vicina elevazione del Klammleiten caratterizzata dalla presenza del pino mugo fin quasi in vetta. Si dilata l’orizzonte alle nostre spalle permettendo non solo la visione del Monte Cavallo di Pontebba e della Watschiger Alm con il laghetto posto al suo fianco ma anche del crinale attraversato dal confine di stato che culmina nel Monte Auernig. L’ambiente appare riposante, dominato dal verde dei prati rigogliosi grazie al clima particolarmente piovoso dell’intera area. In breve siamo ad una biforcazione: tralasciamo, per il momento, la pista che volgerebbe con decisione verso destra conducendo al Gartnerkofel. Procediamo per pochi minuti puntando all’evidente selletta soprastante che guadagniamo con un ultima facile ma ripida frazione.

Siamo alla forcella denominata Kühweger Törl (m 1912), sovrastata dalle impressionanti rocce calcaree del Gartnerkofel mentre, più a sinistra, osserviamo il solco vallivo che cala in direzione della sottostante Gailtal. Il nostro itinerario prosegue ora lungo l’esile crinale che permette di rimontare il Klammleiten. La traccia di sentiero serpeggia tra gli arbusti di pino mugo sino ad uscire sul crinale prativo che concede infine l’accesso al punto più alto (m 1955 – ore 1,15 dalla partenza). Sebbene il Klammleiten sia un’elevazione considerata minore concede ugualmente un panorama ampio ed istruttivo sull’intero circondario. Possiamo osservare gran parte del cammino fin qui percorso in quanto la vista si apre vasta verso il Passo di Pramollo sconfinando in territorio italiano. Grandiose appaiono le quinte del Gartnerkofel che appare come un colosso roccioso caratterizzato da pareti strapiombanti. Non si tratta in realtà di un massiccio così esteso tuttavia, la sua grande vicinanza ha l’effetto di appiattire tutto quanto gli è attorno attribuendogli un aspetto aspro ed imponente. Le guglie calcaree di colore chiaro del Gartnerkofel contrastano con le curiosissime rocce di colore rossastro che caratterizzano la sommità del Klammleiten.

La seconda parte dell’escursione prevede ora la salita al Gartnerkofel. Si tratta di tornare sui propri passi riportandosi in pochi minuti al Kühweger Törl (m 1912). A questo punto non è necessario calare nel ripido prato percorso all’andata per trovare il bivio che conduce al Gartnerkofel. E’ infatti presente una traccia non segnata ma ben evidente che traversa a mezza costa aggirando il versante occidentale del Gartnerkofel. L’esile sentierino affronta settori erbosi e tratti di ghiaione inclinato sino a congiungersi con la marcata mulattiera che sale dalla Watschiger Alm. Da notare, alla nostra destra, l’ampia ed evidente pista di sci che diviene in estate un lungo corridoio prativo. Il nostro sentiero, ben evidente, ne segue il tracciato restando al suo margine sino a raggiungere un bivio con cartelli. Abbandoniamo il sentiero che procederebbe in direzione del Gartner Sattel per volgere a sinistra, con segnalato il Gartnerkofel a mezz’ora di cammino. Il panorama si estende, vasto ed inatteso, verso il confine di stato e sul sottostante piccolo specchio d’acqua.

Il tracciato volge con decisione verso nordest rimontando il canale detritico che scende dal soprastante crinale. Alla nostra sinistra possiamo già scorgere la vetta del Gartnerkofel in testa al ripidissimo pendio ricadente dalla cresta sommitale. Il sentiero guadagna una selletta che incide la cresta in discesa dal punto più alto. Il paesaggio si apre pittoresco sull’altro versante della montagna con splendido colpo d’occhio sulle slanciate guglie calcaree che lo caratterizzano. Volgiamo a sinistra ricalcando in questa prima parte il filo di crinale; possiamo così apprezzare le verticalità e le grandiose pareti di roccia chiara che precipitano verso nordest. Guglie e pinnacoli attribuiscono al settore un aspetto che ricorda almeno in parte le ardite forme dolomitiche. Andiamo a lambire fra l’altro una stretta fenditura che precipita in direzione del fondo valle con la neve che tende, nell’ombroso spacco, a conservarsi a lungo. Da notare inoltre una breve digressione di pochi metri, sulla destra, sino ad un pulpito piuttosto esposto sul sottostante strapiombo con grandioso paesaggio. Il tracciato procede scostandosi a sinistra rispetto al crinale per affrontare il pendio in prevalenza erboso. Il percorso, ben scavato nel manto prativo, appare sostenuto, a tratti, da traverse di sostegno in legno con il paesaggio sempre più vasto sino a scorgere, in territorio italiano, la vetta dello Jôf di Montasio. Un ultimo breve tratto permette di rasentare il crinale ricadente verso nordovest quindi, negli ultimi metri di salita, affrontiamo qualche banale roccetta per accedere infine al punto più alto (m 2195 – ore 2 dalla partenza).

Grandioso e aperto in tutte le direzioni appare il panorama di vetta. Verso nord si distende la Gailtal, ampia valle della Carinzia nella quale occhieggia il Pressegger See, piccolo ma splendido lago turistico. Verso occidente il paesaggio è occupato dalle montagne che fanno da quinte al Passo Pramollo con, ancora una volta, in evidenza il Monte Cavallo di Pontebba. Poco più a destra scorgiamo il profilo verdeggiante del Klammleiten, salito in precedenza. Verso meridione la vista scavalca il confine di stato estendendosi alle montagne dell’alto Friuli. Il rientro più rapido avviene a ritroso evitando la deviazione per la cima del Klammleiten per un totale di 3 ore e mezza complessive di cammino.

Cenni sulla flora:

Per quanto concerne la flora, il settore interessato dall’escursione presenta una sorprendente ricchezza di specie tipiche dei substrati calcarei. Marita inoltre particolare menzione una pianta che, sebbene non endemica, presenta un areale limitato nelle Alpi alla sola area del Passo di Pramollo: si tratta della Wulfenia di Carinzia. Seguono ulteriori dettagli sulle specie osservabili lungo la salita.

Piante endemiche:

1)      Rododendro nano (Rhodothamnus chamaecistus), pianta endemica del nord-est, dal fiore particolarmente bello e appariscente per la sua splendida colorazione rosata.

2)      Sassifraga di Burser (Saxifraga burserana). Una delle più belle specie osservabili in quest’area. Si tratta di un’entità endemica piuttosto rara con areale che interessa essenzialmente il nordest. E’ una pianta classica delle rupi calcaree caratterizzata da una fioritura piuttosto anticipata. Sono presenti parecchi pulvini nella fascia sommitale con particolare riferimento agli speroni di roccia calcarea osservabili a lato del sentiero.

3)      Ranuncolo ibrido (Ranunculus hybridus). Endemismo delle Alpi Orientali che caratterizza pascoli e ghiaioni calcarei o dolomitici.

4)      Sassifraga delle Dolomiti (Saxifraga squarrosa); endemica delle Alpi sud orientali appare molto simile, nell’aspetto, a Saxifraga caesia. La distinzione tra le due specie non è affatto semplice e non è d’aiuto l’osservazione dei fiori che in pratica sono quasi identici. Un elemento distintivo risiede nelle foglie, incurvate solo all’apice in S.squarrosa, curve e aperte su tutta la lunghezza in S.caesia.

5)      Iberidella grassa (Thlaspi rotundifolium), endemica delle Alpi, è facilmente reperibile nei ghaioni mobili.

Pianta non endemica ma molto rara:

Wulfenia (Wulfenia carinthiaca). Abbiamo già anticipato la presenza di questa magnifica specie che, curiosamente, presenta il suo areale primario in Montenegro con altre specie simili in Albania. La stazione posizionata presso il Passo di Pramollo è l’unica dell’intero arco alpino e gli studiosi sono ancora divisi nello spiegare quando e come ha colonizzato le aree della zona. Sebbene molto rara nell’area del Gartnerkofel presenta una discreta diffusione. Lungo la via di salita sono presenti almeno due stazioni: una presso la partenza nei pressi della Watschiger Alm e un’altra nel sottobosco a lato del sentiero che sale al Kühweger Törl.

Altre specie osservate:

1)      Primula orecchia d’orso (Primula auricula). Inconfondibile per le sue foglie farinose è presente nelle rocce calcaree della fascia sommitale.

2)      Pinguicola alpina (Pinguicula alpina). Una delle poche piante carnivore presenti in Italia; le sue foglie appiccicose sono una trappola per gli insetti più piccoli; la pianta produce poi enzimi atti a digerire le prede.

3)      Soldanella alpina (Soldanella alpina)

4)      Draba gialla (Draba aizoides)

5)      Viola gialla (Viola biflora)

6)      Silene a cuscinetto (Silene acaulis)

7)      Genzianella (Gentiana verna)

8)      Genziana di Clusius (Gentiana clusii)

9)      Biscutella montanina (Biscutella leavigata)

10)   Cariofillata dei rivi (Geum rivale)

11)   Calta (Caltha palustris)

12)   Acetosella (Oxalis acetosella)

13)   Arabetta stellata (Arabils bellidifolia)

14)   Bartsia alpina (Bartsia alpina)

15)   Rododendro ferrugineo (Rhododendron ferrugineum)

16)   Botton d’oro (Trollius europaeus)

17)   Lino alpino (Linum alpinum)

18)   Iberidella alpina (Hornungia alpina)

19)   Acino alpino (Acinos alpinus)

20)   Anemone alpino (Pulsatilla alpina)

21)   Bugola (Ajuga reptans)

22)   Mirtillo nero (Vaccinium myrtillus)

23)   Geranio selvatico (Geranium sylvaticum)

24)   Camedrio alpino (Dryas octopetala)

25) Anemone trifogliata (Anemone trifolia)

26)   Arabetta alpina (Arabis alpina)

27)   Papavero alpino retico (Papaver alpinum subsp.rhaeticum)

28)   Uva di volpe (Paris quadrifolia)

29)   Nontiscordardime (Myosotis alpestris)

30)   Pedicolare rosea (Pedicularis rosea)

31)   Billeri dei prati (Cardamine pratensis)

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