Picco della Croce (Wilde Kreuzspitze)

WILDE KREUZSPITZE (PICCO DELLA CROCE – m 3135)

La più alta cima dei monti di Fundres è, curiosamente, una della più facili da salire essendo attraversata da un facile sentiero segnato. Spettacolare la visione offerta dalla cima sia sul sottostante Lago Selvaggio, sia su gruppi montuosi vicini e lontani (Dolomiti – Alpi Aurine – Alpi Breonie ecc)

Dati tecnici:

Dal parcheggio presso la Malga di Fana: Difficoltà: EE (Vai alla scala delle difficoltà). Qualche facile fune fissa poco prima del Lago Selvaggio. Segnaletica: totale. Dislivello assoluto: m 1396.

Accesso:

Si accede da Bressanone risalendo per pochi chilometri la Val Pusteria sino al paese di Rio di Pusteria. Abbandoniamo la statale volgendo a sinistra e rimontando la piccola valle di Valles. Raggiunto e superato l'omonimo paese la strada asfaltata diviene molto stretta e scavalca il ripido Salto del Bove raggiungendo il parcheggio a quota 1752 m (la strada è chiusa al traffico alla base del salto nei mesi di luglio ed agosto dalle ore 9 alle 17, occorre quindi arrivare sufficientemente presto altrimenti è attivo un servizio di navetta in partenza da Valles).

Descrizione del percorso:

Dal parcheggio subito a monte del Salto del Bove procediamo a piedi seguendo il tracciato chiuso al traffico  raggiungendo in pochi minuti la Fanealm (Malga Fana – m 1739). Il tranquillo ambiente pastorale, i bellissimi prati che circondano la malga e le vicine casette in legno costituiscono un ambiente sereno e distensivo lontano anni luce dal rumore e dalle attività del fondo valle. Circondati da cime verdeggianti proseguiamo lungo l’ampia strada bianca chiusa al traffico che permane alta e a sinistra rispetto al Rio di Valles (segnavia 17). La valle si stringe sino a divenire angusta con la mulattiera che taglia le pareti calcaree sviluppandosi sulla destra orografica del solco. Notiamo lo spumeggiante torrente al nostro fianco affrontare una serie di salti con una lunga sequenza di spettacolari rapide. Più in alto la valle si allarga sino ad un pianoro con bivio: ignoriamo il proseguo su sentiero per il Rifugio Bressanone volgendo invece a sinistra per affrontare l’ultimo breve tratto su ampia mulattiera. Accediamo senza difficoltà alla Labeseben Hütte (Capanna Pian di Labes - m 2138 – ore 1 dalla partenza), punto di ristoro aperto nella bella stagione. Ha inoltre termine la carrareccia: il segnavia prosegue su sentiero che si sviluppa oltre la malga tagliando a destra il pendio erboso. Comodamente, su percorso ben marcato, assecondiamo uno stretto solco con cascata; subito oltre la pendenza diviene più accentuata e si rimonta un costone sino a guadagnare un’ampia spalla discendente in parte erbosa. La rimontiamo faticosamente sino ad un bivio: ignoriamo la deviazione a sinistra per la Gansörscharte volgendo a destra (segnavia 18 e 20). Sempre tra vasti prati seguiamo in diagonale ascendente il tracciato con panorama che si apre di fronte a noi sulla Cima d’Era. Nei giorni limpidi, verso meridione si stagliano le Dolomiti; nello specifico osserviamo a grande distanza il ghiacciaio della Marmolada; più vicine appaiono le guglie delle Odle, il Sass de Putia e, poco più a sinistra, la grande muraglia rocciosa culminante in Monte Cavallo e Cima Dieci. Ancora più ad oriente un piccolo varco permette di notare le Tre Cime di Lavaredo. Proseguiamo sino ad un tratto su esile cengia lievemente esposta sul salto alla nostra destra. La presenza di funi metalliche per l’assicurazione elimina ogni difficoltà. Immediatamente oltre il tracciato si allarga e conduce in breve alla vasta conca che accoglie il bellissimo Wilder See (Lago Selvaggio – m 2532 – ore 2,30 dalla partenza) Raggiunto lo splendido lago ne seguiamo la sponda orientale guadagnando nel contempo quota, ci portiamo così alla marcata sella del Rauhtaljoch, (m 2808 – ore 3,20 dalla partenza – ore 0,40 dal Wilder See) compresa tra il Picco della Croce e la rocciosa Cima d’Asta. In coincidenza del passo (splendido panorama verso il Wilder See), chiari cartelli guidano, a sinistra, sul comodo sentiero segnato che conduce alla vetta. Ripidamente, ma senza nessuna difficoltà, saliamo su fondo terroso, a tratti quasi sabbioso, fino alle ultime roccette che permettono l’accesso alla cima (ore 4,30 dalla partenza – circa 1 ora dal Rauhtaljoch) dalla quale il panorama è vastissimo trattandosi della più alta vetta del gruppo. Particolarmente suggestiva è la visione delle cime ghiacciate delle Alpi Aurine con il Gran Pilastro quale massima elevazione oltre al pittoresco scorcio in direzione del Lago Selvaggio.

Possibile diversa via di discesa: Si ritorna al Rauhtaljoch e si scende per la selvaggia Val di Nebbia (Rauhtal) seguendo a ritroso l’itinerario di salita alla Cima d'Era.

Cenni sulla flora:

E' notevole rilevare nel settore interessato da questa escursione, la presenza sia di rocce silicee che calcaree. Il risultato è una grande biodiversità con piante caratteristiche di entrambi i substrati. Anche il profano avrà modo di gioire nell’osservazione di un grande numero di fiori d’alta montagna. Riportiamo di seguito alcuni tra i più belli ed interessanti notati in occasione della stesura della soprastante relazione (avvenuta intorno alla metà del mese di agosto).

1) Genziana d’Esculapio (Gentiana asclepiadea) nei prati subito a monte della Fanealm.

2) Sassifraga aranciata (Saxifraga mutata) presente in particolar modo lungo le strapiombanti rupi calcaree a monte della Fanealm, nella stretta forra scavata dal Rio di Valles.

3) Sassifraga gialla (Saxifraga aizoides) presente in grandissima quantità ad esempio lungo il Rio di Valles.

4) Celoglosso (Coeloglossum viride) nei prati subito a valle della Labeseben Hütte.

5) Stella alpina (Leontopodium alpinum) nella cengia attrezzata che precede l’arrivo al Wilder See.

6) Genziana bavarese (Gentiana bavarica) lungo le sponde del Lago Selvaggio.

7) Primula nana (Primula minima)

8) Genziana germanica (Gentiana germanica)

9) Sassifraga rossa (Saxifraga oppositifolia) presente in discreta quantità presso il Rauhtaljoch e da non confondere con Saxifraga biflora con la quale condivide lungo questo percorso l’habitat.

10) Sassifraga biflora (Saxifraga biflora), una delle piante più rare ed infrequenti visibili lungo questo itinerario; abbiamo anticipato la sua presenza presso il valico Rauhtaljoch. Solitamente è in fioritura ad agosto essendo una pianta tipica delle alte quote.

11) Androsace alpina (Androsace alpina) presente con pochi esemplari nel tratto di sentiero compreso tra il Rauhtaljoch e il Wilder See.

12) Primula vischiosa (Primula glutinosa), endemica del nordest (Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto)

13) Sassifraga alpina (Saxifraga paniculata)

14) Sassifraga muschiata (Saxifraga moschata)

15) Sassifraga verde azzurro (Saxifraga caesia)

16) Genziana nivale (Gentiana nivalis)

17) Genziana punteggiata (Gentiana punctata)

18) Genziana sfrangiata (Gentianopsis ciliata)

19) Rododendro ferrugineo (Rhododendron ferrugineum)

20) Crepide dorata (Crepis aurea)

21) Mirtillo (Vaccinium myrtillus)

22) Astro alpino (Aster alpinus)

23) Poligono viviparo (Polygonum viviparum)

24) Silene a cuscinetto (Silene acaulis)

25) Campanula dei ghiaioni (Campanula cochlearifolia)

26) Prunella delle Alpi (Prunella grandiflora)

27) Cariofillata montana (Geum montanum)

28) Papavero alpino retico (Papaver alpinum subsp.rhaeticum)

29) Campanula barbata (Campanula barbata)

30) Rosa canina (Rosa canina)

31) Cardo spinosissimo (Cirsium spinosissimum)

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